Da un’inchiesta di Alessandra Sciurba e Anna Milani
Igoumenitsa. 12 Marzo 2010
Basta scendere dalla nave per accorgersi subito di quanto tutto qui sia diverso da Patrasso. Dentro il porto di Igoumenitsa é possibile usare la telecamera, e non si vedono in giro i commandos con le tute militari e i manganelli stretti nelle mani. Sarà anche perché sui tir non si sale piú mentre sono ancora fermi al porto: le cose, in questo senso, sono cambiate sia a Patrasso che a Igoumenitsa. I profughi, adesso, aspettano il loro “passaggio” verso l’Italia accanto alle stazioni di servizio o in alcuni punti precisi delle strade piú trafficate dai mezzi pesanti. Si fermano lí quando viene sera e attendono nascosti. A quel punto provano a salire, quando il tir accosta. Certamente bisogna prima aver pagato.