In questo ultimo mese, i commenti all'unisono sui recenti scioperi e le proteste dei lavoratori della Honda e Foxonn da parte di giornali come il Financial Times, il New York Times, Il Sole 24 Ore, hanno annunciato la fine della Cina come fabbrica del mondo caratterizzata da una manodopera pressoché infinita e a basso costo. Niente di più falso. La Cina rimarrà a essere non tanto la fabbrica del mondo, ma quella che può disporre ancora di una forza lavoro abbondante e soprattutto economica.
Il Dragone ha infatti scoperto gli stagisti, un esercito di riserva “interno”, di giovani non più contadini ma con la disciplina appresa nel college, che ora entra in fabbrica. È l’esplosione della formazione, formazione da manodopera, formazione estensiva, qualificata, formazione di linea, di montaggio, che guida e sta costruendo il nuovo bacino della forza lavoro a basso costo. Si stima che oggi la Cina abbia circa 15,000 scuole professionali per un totale di quasi 20 milioni di studenti l'anno. La popolazione complessiva degli studenti tra i 15 ed i 24 si aggirerà tra i 200 e i 225 milioni nei prossimi 20 anni.