mercoledì 14 luglio 2010

Srebrenica 15 anni dopo. Il sopravvissuto: «Eravamo come lupi»

di Alberto Negri

Fu un generale che si sentiva come un dio che tra l'11 e il 15 luglio del 1995 a Srebrenica uccise a sangue freddo più di 8mila musulmani. Quarantamila persone furono deportate, centinaia di donne vennero sistematicamente violentate: nella disattenzione di una calda estate di vacanze si consumò il peggiore massacro in Europa dalla seconda guerra mondiale, in una città che l'Onu aveva dichiarato "area protetta". L'unica cosa che facemmo allora fu raccogliere testimonianze: a migliaia raggiunsero Tuzla, feriti, disperati, lasciati agonizzare per giorni sulla pista incandescente dell'aeroporto.
Nella marcia tra le montagne bosniache alcuni, ridotti alla follia, si uccisero facendosi saltare in aria con le granate pur di non essere presi vivi. Ma nessun racconto, per quanto macabro e lancinante, smosse le cancellerie internazionali.

martedì 13 luglio 2010

Diario della Brigata Europea in chiapas - giorno 3 - La Garrucha

Brigata Europea di solidarietà con gli zapatisti


DIARIO DELLA BRIGATA - 3 - Resoconto dalla visita al Caracol de La Garrucha
Lo sguardo  sereno di Francisco Gomez, lider zapatista morto durante la rivolta indigena del 1994, segue dall'affresco l'arrivo della brigata solidale europea al Caracol de La Garrucha. Ci ricevono le autorità della Junta, in procinto di sostituzione. Da adesso una nuova Junta occuperà il loro posto. Il loro gesto amabile e ospitale non nasconde la loro rabbia per i continui attacchi da parte del governo. "Nel territorio del Caracol ci sono continuamente dei conflitti. Il mal governo non cerca altro che di farla finita con il progetto di costruzione dell'autonomia indigena. Offre denaro per dividere le comunità e soprattutto consegna denaro alla gente dei partiti, all'organizzazione paramilitare OPDDIC, perchè provochino le basi d'appoggio zapatiste"

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!