domenica 18 luglio 2010

Cisgiordania, 60mila palestinesi senza acqua

Vivono nella cosiddetta Area C, sotto il completo controllo dell’esercito israeliano. Per loro un po’ d’acqua che sgorga da un rubinetto è un sogno.

E’ una estate più secca del solito per 60 mila palestinesi della Cisgiordania. E non solo per la carenza del prezioso liquido a causa della siccità che ormai da anni afflige questa parte del Vicino Oriente. Per queste decine di migliaia di persone il «problema» è legato alla loro residenza nella cosiddetta «Area C», ossia in quella ampia porzione (circa il 60%) della Cisgiordania sotto il pieno controllo delle autorità di occupazione israeliane.
Intervistata da Irin, l’agenzia stampa delle Nazioni Unite, Cara Flowers, una funzionaria di Emergency Water, Sanitation and Hygiene Group (Ewash), ha avvertito che le condizioni di vita di questi palestinesi stanno rapidamente peggiorando per la mancanza di acqua e per l’impossibilità di osservare le regole igieniche basilari. «Ci sono comunità palestinesi nell’Area C che riescono a procurarsi l’acqua solo comprandola a 40 km di distanza dalle loro case, una situazione che rende molto complicata la loro esistenza», ha spiegato Flowers. Occorrono interventi immediati, ha aggiunto, ma Israele non concede i permessi necessari per realizzarli.

sabato 17 luglio 2010

Conclusa la Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti

Accuse a “la maggioranza dei mezzi di comunicazione” di criminalizzare il movimento.

Confermata la strategia “ai più alti livelli” per distruggere le comunità ribelli.


Si è svolta la conferenza stampa finale dei partecipanti alla Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti che in 10 giorni hanno visitato l'ampio territorio dei cinque Caracol raccogliendo testimonianze e racconti di come, seppur sotto attacco, il processo di autogoverno e costruzione di autonomia delle comunità indigene  continua e si rafforza con dignità e determinazione.

Di seguito il resoconto di Hermann Bellinghausen pubblicato su "La Jornada" .
In allegato il documento finale della Brigata di Solidarietà diffuso durante la conferenza stampa con gli audio della conferenza stampa.
 
San Cristóbal de las Casas, Chis., 16 luglio. “Rinunciando ad egemonizzare ed omogeneizzare la società, gli zapatisti hanno saputo trasformare la resistenza al capitalismo nella scuola della loro libertà, attraverso la costruzione dell’autonomia che si declina in: organizzazione politica, salute, educazione, agroecologia, comunicazione, lotta per la terra e il territorio e per i diritti delle donne”.
In questo termini caratterizza l’esperienza delle comunità ribelli la Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti, che oggi conclude il suo viaggio nei cinque caracoles. Per questo, “insieme queste affrontano aggressioni talmente simili che non resta altro che confermare l’esistenza di una strategia globale, elaborata ai più alti livelli del potere politico, strettamente legati agli interessi dell’economia capitalista internazionale” per distruggere la resistenza.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!