Dall'Italia a Cancun - Giustizia, Dignità, Indipendenza
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Lunedì 9 agosto 2010 un centinaio di attivisti dell’associazione Ya Basta! sono entrati nel campo di mais geneticamente modificato di Vivaro (Pordenone). Il campo è di proprietà di Giorgio Fidenato, presidente dell'Associazione Agricoltori Federati della provincia di Pordenone. Il blitz e' scattato poco dopo mezzogiorno. Gli attivisti, in tuta bianca, hanno abbattuto le piante alte 2 metri.
Già nel mese di aprile era scattata una denuncia nei confronti della semina illegale avvenuta a Vivaro.
Il campo era stato posto sotto sequestro, ma i tempi di pronunciamento appaiono influenzati dal dibattito politico fra il neoministroexgovernatore Galan e il neogovernatoreexministro Zaia. Dal basso, quindi, una risposta immediata che riguarda la dimensione di vita e tutela delle biodiversità che non possono essere vigliaccamente sottomesse al profitto del mercato e della speculazione.
Leggi il comunicato
Lunedì 9 agosto 2010 un centinaio di attivisti dell’associazione Ya Basta! sono entrati nel campo di mais geneticamente modificato di Vivaro (Pordenone). Il campo è di proprietà di Giorgio Fidenato, presidente dell'Associazione Agricoltori Federati della provincia di Pordenone. Il blitz e' scattato poco dopo mezzogiorno. Gli attivisti, in tuta bianca, hanno abbattuto le piante alte 2 metri.
Già nel mese di aprile era scattata una denuncia nei confronti della semina illegale avvenuta a Vivaro.
Il campo era stato posto sotto sequestro, ma i tempi di pronunciamento appaiono influenzati dal dibattito politico fra il neoministroexgovernatore Galan e il neogovernatoreexministro Zaia. Dal basso, quindi, una risposta immediata che riguarda la dimensione di vita e tutela delle biodiversità che non possono essere vigliaccamente sottomesse al profitto del mercato e della speculazione.
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