Ore convulse a Quito, capitale dell'Ecuador, dove un gruppo di militari e poliziotti ha messo in scena un tentativo di colpo di stato.
"Il tentativo di cospirazione è fallito, ma lascerà cicatrici che ci impiegheranno molto tempo per guarire". Queste le parole del presidente Rafael Correa nella tarda serata di ieri, pronunciate in diretta radio e televisione, dopo la fine del sequestro di cui è stato vittima. A bloccarlo per dodici ore nell'ospedale dove si era recato per medicarsi dalle ferite procuratesi da una bomba carta lanciatagli dai rivoltosi, alcuni agenti di polizia. A liberarlo è arrivato un blitz dell'esercito. "E' stato un tentativo di golpe dietro al quale c'è Lucio Gutierrez", ex presidente e ora capo dell'opposizione. "C'erano degli infiltrati nella polizia - ha agigunto il presidente nella sua lunga ricostruzione dei fatti e per questo procederemo a rinnovare completamente questa fondamentale forza dello Stato". Intanto si registrano due morti fra le fila della polizia e 88 feriti, fra cui anche molti civili scesi in strada per sostenere il presidente.