Per ragioni umanitarie e per i progressi nella trattativa con il Governo cileno rispetto le sue precedenti proposte, i prigionieri mapuche hanno deciso di terminare con lo sciopero della fame ormai alla soglia dei 90 giorni. Tuttavia le negoziazioni continueranno.
Dopo che la settimana scorsa una parte dei Prigionieri Politici Mapuche avevano terminato lo sciopero della fame a fronte degli accordi con il governo, ancora ne permanevano in mobilitazione 14 non soddisfatti delle garanzie date date dal governo per il rispetto dell’accordo. A seguito di intense riunioni tra i prigionieri, i loro portavoce ed il ministro Larroulet, tanto nell’Ospedale di Victoria come nella prigione di Angol sono arrivati ad un punto di accordo per deporre la misura, benché i negoziati dovranno continuare in quanto le istanze non sono state ancora adeguatamente affrontate dal governo cileno. Le considerazioni di carattere umanitario e qualche passo in avanti del governo (come la liberazione di alcuni comuneros) rispetto a quanto proposto in un primo momento , hanno prevalso sull’irremovibilità dei 14 prigionieri ancora in sciopero della fame, ormai allo stremo delle forze dopo quasi novanta giorni. Tre in gravi condizioni al carcere di Angol, sette all’ospedale di Victoria, un minore al carcere di Chochol e tre nel carcere di Temuco.