Susana Chavez. E’ questo il nome dell’ultima donna trovata uccisa barbaramente a Ciudad Juarez. Susana era un’attivista per i diritti umani e si era spesa tantissimo per trovare giustizia ai numerosi femminicidi che si susseguono nella città da oltre dieci anni. Non più di un mese fa fu ritrovato il corpo di Marisela Escobado Ruiz, la quale chiedeva giustizia per la figlia sedicenne anch’essa violentata, torturata, uccisa e poi gettata in una discarica. Marisela aveva osato ritrovare l’aguzzino di sua figlia, il compagno, prima dichiarato colpevole e poi scarcerato per insufficienza di prove.
E’ ormai dal lontano 1993 che a Ciudad Juarez, città di frontiera nel nord del Messico, vengono ritrovati cadaveri di donne e bambine mutilate, violentate, sfigurate. Veri è propri femminicidi che non trovano risposta, colpevoli, sospettati. A Juarez si vive il mondo al contrario, un mondo in cui le autorità chiudono gli occhi, i criminali sono liberi e le donne continuano ad essere bersaglio delle più perverse azioni per mano maschile.