giovedì 17 febbraio 2011

Ecuador: condannata la Chevron-Texaco per la Chernobyl amazzonica

Fire TexacoGiunta alla sentenza definitiva la class action "Aguinda vs Texaco": condannata la multinazionale petrolifera ad un risarcimento di 18 miliardi di dollari per devastazione ambientale.

Aguinda vs Texaco. Questo il nome della class action che ha visto, nell'ormai lontano 1993, trenta mila abitanti delle comunità indigeno-campesino della regione amazzonica intraprendere una battaglia legale contro il colosso petrolifero Chevron-Texaco.
Dopo essere saltata dalle Corti di Lago Agrio (Ecuador) alla Corte Federale di New York e aver portato sotto i riflettori mainstream la devastazione ambientale e la violazione dei diritti umani compiute delle multinazionali petrolifere in Amazzonia, la class action è giunta ieri nei tribunali ecuadoriani alla sentenza definitiva: la Chevron-Texaco è stata condannata.
Sembrava la battaglia tra Davide ed il gigante Golia, ma quando nel 2002 la seconda Corte di New York, dando ragione alla Texaco, rinvia il caso alla giustizia ecuadoriana, rimandando quindi ad una corte fantoccio e ad un paese bananero il giudizio, non era stata prevista la nuova geopolitica nell'area andina : arrivano Hugo Chavez, Evo Morales ed infine Raffel Correa, primo presidente socialista nella storia dell'Ecuador.

martedì 15 febbraio 2011

Iran - Duri scontri la protesta torna in piazza dopo un lungo silenzio

Iran - protesteIl 14 febbraio il popolo iraniano è tornato a sfilare coraggiosamente per le strade, nonostante la massiccia presenza delle forze di sicurezza in tutto il Paese. In migliaia hanno risposto all'appello lanciato nelle scorse settimane dai leader dell'opposizione MirHosein Mousavi e Mehdi Karroubi, marciando in segno di solidarietà alle rivolte arabe esplose contro i regimi in Egitto e Tunisia.Il governo non aveva concesso il permesso di indire la manifestazione, svoltasi infatti con la dura condanna di numerosi politici e alti rappresentanti della Repubblica Islamica che l'hanno definita "un espediente inaccettabile dell'opposizione per provocare rivolte di massa che dividono il popolo". Per intimidire i manifestanti, le forze di sicurezza sono state massicciamente impiegate nelle vie centrali di Teheran e lungo le strade principali, poi è stata bloccata la metropolitana lungo Valiasr Street: la principale arteria stradale che corre da nord a sud attraverso il cuore della città. Lo scopo era tentare di impedire ai cittadini di raccogliersi come previsto e di raggiungere piazza Imam Hossein, punto di partenza della manifestazione. Ai media stranieri presenti nel Paese è stato vietato di seguire gli eventi relativi alle proteste, mentre i media di Stato le hanno completamente ignorate: le notizie sono circolate soprattutto attraverso i social network e alcuni siti dell'opposizione, che hanno riportato anche i resoconti di numerosi testimoni oculari. Per questo l'accesso a numerosi siti internet è ancora bloccato, unitamente ai canali televisivi che trasmettono notizie via satellite. Tramite Radio Zamaneh i manifestanti hanno raccontato che la polizia anti-sommossa, dispiegata in modo massiccio in tutta Teheran, confiscava i telefoni cellulari non appena la gente cercava di utilizzarli, ricorrendo poi all'uso di lacrimogeni per disperdere i cittadini ed impedirne grandi raduni.  

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!