venerdì 1 aprile 2011

Uniti Per La Libertà! Carovana dalla Tunisia alla Libia

Libya RevoltDall' 8 all' 11 aprile 2011

Unis pour la libertè! United for freedom! Uniti per la libertà!

Nel sud est della Tunisia, al confine con la Libia, migliaia di persone vivono nel campo profughi di Ras Jadire. La situazione è drammatica: migliaia di uomini, donne e bambini in fuga dalla Libia, ma anche dalla Somalia e dall'Eritrea, sono ammassate nel campo. Si pensa che nei prossimi giorni la situazione peggiorerà ulteriormente per l'intensificarsi del numero delle persone con ferite da arma da fuoco.
Le organizzazioni di soccorso hanno allestito tende, sotto le quali medici e volontari stanno cercando di affrontare le emergenze più gravi. La Mezzaluna Rossa distribuisce i pasti, ma mancano medicinali, strumentazioni mediche e chirurgiche, latte per bambini.
Trovarsi in un campo profughi ai margini della Libia non è una sfortunata casualità: è un pezzo della guerra che consuma vite e speranze. Così come un pezzo della guerra è Lampedusa, trasformata in un carcere a cielo aperto. Una guerra dai confini labili, già cominciata all'ombra degli accordi di “amicizia” italo-libici con l'imprigionamento, l'uccisione e la deportazione di migliaia di migranti. Le stesse ragioni umanitarie che sponsorizzano le bombe parlano il linguaggio della guerra contro i profughi ed i barconi che attraversano il Mediterraneo.

Fukushima: il mare è diventato radioattivo!

Fukushima Quello che è accaduto ai reattori giapponesi di Fukushima ha definitivamente cancellato l’illusione del nucleare “sicuro”
Le ultime notizie dal Giappone riferiscono della decisione del governo di disporre un piano di verifica di tutti i reattori presenti nel Paese. Il primo ministro giapponese Naoto Kan ha dichiarato che la centrale nucleare di Fukushima deve essere smantellata e che intende "rivedere da capo il piano di costruzione di nuove centrali".
Tutto questo mentre il vicedirettore dell’Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese dava la notizia che i livelli di iodio radioattivo nel mare, a 300 metri dalla centrale di Fukushima, sono 3.355 volte superiore al limite di legge (eri il valore era di 3.355 volte oltre i limiti). Come dire che il materiale tossico continua a riversarsi in mare e il gestore della centrale, la Tepco, non riesce a raccogliere l'acqua radioattiva intorno ai reattori e agli edifici delle turbine. L' inquinamento del mare vuol dire anche inquinamento dei pesci: il rischio è una grave contaminazione lungo tutta la catena alimentare, mentre molte persone che si trovavano nell’area più vicina alla centrale (nel raggio di 3-5 chilometri) sono già state contaminate.
Una nuova incognita che si aggrava di ora in ora e che non vede ancora nessun piano di riduzione degli sversamenti. I tecnici giapponesi starebbero anche valutando la possibilità di coprire i tre reattori danneggiati in modo da ridurre le emissioni radioattive, avanzando l’idea di ricorrere a speciali coperture per i tetti e le pareti degli edifici esterni dei reattori 1, 3 e 4, che sono forniti di speciali meccanismi di aerazione per evitare l’accumulo di gas e scongiurare eventuali devastanti esplosioni.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!