Unis pour la libertè! United for freedom! Uniti per la libertà!
Nel sud est della Tunisia, al confine con la Libia, migliaia di persone vivono nel campo profughi di Ras Jadire. La situazione è drammatica: migliaia di uomini, donne e bambini in fuga dalla Libia, ma anche dalla Somalia e dall'Eritrea, sono ammassate nel campo. Si pensa che nei prossimi giorni la situazione peggiorerà ulteriormente per l'intensificarsi del numero delle persone con ferite da arma da fuoco.Le organizzazioni di soccorso hanno allestito tende, sotto le quali medici e volontari stanno cercando di affrontare le emergenze più gravi. La Mezzaluna Rossa distribuisce i pasti, ma mancano medicinali, strumentazioni mediche e chirurgiche, latte per bambini.
Trovarsi in un campo profughi ai margini della Libia non è una sfortunata casualità: è un pezzo della guerra che consuma vite e speranze. Così come un pezzo della guerra è Lampedusa, trasformata in un carcere a cielo aperto. Una guerra dai confini labili, già cominciata all'ombra degli accordi di “amicizia” italo-libici con l'imprigionamento, l'uccisione e la deportazione di migliaia di migranti. Le stesse ragioni umanitarie che sponsorizzano le bombe parlano il linguaggio della guerra contro i profughi ed i barconi che attraversano il Mediterraneo.
In Tunisia gruppi spontanei di studenti, docenti, lavoratori, medici e avvocati si sono auto-organizzati per far fronte all'emergenza umanitaria che si è creata ai confini con la Libia: oramai da settimane provvedono al reperimento del materiale di prima necessità che poi trasportano fino ai campi profughi. Sono realtà non governative che nascono dallo stesso tessuto sociale che è stato protagonista della “rivolta dei gelsomini”: non esistono ancora associazioni formalizzate perchè fino al 20 gennaio in Tunisia era vietato costituirle.
Le reti di solidarietà che nascono spontaneamente in Tunisia sono nel contempo aiuto concreto ai profughi e sperimentazione di forme di cooperazione sociale dal basso.
Da queste stesse reti ci arriva oggi un appello, una richiesta di aiuto per far fronte alla grave situazione che si è venuta a creare nei campi profughi. Noi crediamo che nell'attuale scenario di guerra il nostro prendere la parola dalla parte di chi lotta per la libertà contro ogni dittatura, sia essa imposta dall'interno o dall'esterno, sia essa esercitata con le armi o con il potere economico e finanziario, significhi azione concreta, costruzione di relazioni dirette con le sperimentazioni nate dalle rivolte che hanno rivendicato libertà, democrazia, futuro.
Oggi più che mai contro ogni retorica della e sulla guerra il nostro “Stop ai bombardamenti!” passa attraverso una battaglia “senza se e senza ma” sui diritti dei migranti e dei profughi, sul diritto di asilo europeo, sul diritto al soggiorno, alla libertà di stanziamento ed all'accoglienza dignitosa. Le rivolte che hanno attraversato il Nord Africa e che continuano ad estendersi aprono nuove finestre e fanno dell'euromediterraneo uno spazio denso di prospettive, chiamato da subito a misurarsi con i movimenti migratori determinati direttamente o indirettamente dalla guerra e dai conflitti in atto.
Per tutte queste ragioni vogliamo rispondere all'appello lanciato dai volontari tunisini con una carovana di aiuti dall'Italia con la quale sia possibile raggiungere il campo profughi di Ras Jadire, distribuire i materiali raccolti, incontrare i protagonisti della rivolta ed i volontari che si sono autorganizzati per dare sostegno alle vittime della repressione del regime di Gheddafi e dei bombardamenti.
Considerata l'emergenza i tempi di organizzazione della carovana sono stretti ma siamo comunque riusciti in pochi giorni a costruire il programma che proponiamo.
Programma della Carovana
2 Aprile - Reperimento di medicinali e fondi con l'allestimento di gazebo e punti di raccolta nella giornata di mobilitazione nazionale (nelle Marche il pomeriggio concentramento in Ancona - Piazza Roma h.17,00)
6 Aprile - Partenza da Civitavecchia del carico con materiali sanitari e strumentazioni mediche
7 Aprile - Partenza in aereo dall'Italia per Tunisi
8 Aprile - Tunisi: in tarda mattinata incontro della carovana italiana con i volontari tunisini e conferenza stampa - Incontro organizzativo con la Mezzaluna Rossa. - Nel pomeriggio incontro della delegazione italiana con i protagonisti della rivolta all'Università
9 Aprile - Partenza della carovana verso Cita Benghardane, provincia di Tataouine, confine Ras Jadire, a circa 600Km da Tunisi. Il viaggio sarà organizzato insieme alla Mezzaluna rossa che si occuperà del trasporto dei materiali arrivati dall'Italia - Distribuzione dei medicinali nel campo profughi - Pernottamento al campo profughi in tendoni allestiti appositamente per la delegazione della carovana
10 Aprile - Partenza dal campo profughi e ritorno a Tunisi
11 Aprile - Rientro in Italia
Il programma è in evoluzione e nei prossimi giorni sarà ulteriormente integrato.
Per la raccolta fondi è possibile effettuare la propria donazione al C/C Banca Etica dell'Associazione Ya Basta! Marche IBAN IT41R05018028 0000 0000 112064, indicando come causale "Carovana Tunisia". Per informazioni sull'organizzazione e per partecipare alla raccolta del materiale: tel 347/4701996email unitiperlaliberta@gmail.com
- Scarica la lista del materiale necessario alla raccolta (.pdf)
In continuità con la campagna “Welcome" a Lampedusa per un Mediterraneo dell'accoglienza, promuovono e coordinano:
Ambasciata dei Diritti - Marche, Associazione Ya Basta! Marche, Centri Sociali Marche
Aderiscono:
Associazione Ya Basta! Italia, Centri Sociali del NordEst, ACTion - Diritti in movimento, UniCommon, Esc atelier autogestito, Point Break - studentato occupato, Assemblea Permanente Urbino, Movimento Studenti Macerata, Radio Ciroma, Ambulatorio medico senza confini - Cosenza, F.u.c.k. Collettivi studenteschi autonomi napoletani, Laboratorio Insurgencia - Napoli, Rivista Loop, Z.E.R.0 81 - Zone di Esperienze Ribelli - Napoli, Aula Flex - Università L'Orientale - Napoli, Studenti Autonomi in Movimento, Casa Cantoniera Autogestita di Parma
Per adesioni: unitiperlaliberta@gmail.com