“I nostri amici tunisini - spiega Paolo Cognini, jesino di Ya Basta! - sono tornati a casa e quando sono iniziati i bombardamenti in Libia e la conseguente fuga di massa verso la Tunisia ci hanno cercato per denunciare le condizioni disumane i cui sopravvivono i profughi nel campo di Ras Jadir. Si tratta di una realtà non semplice dove sono stipate 9 milioni di persone di 32 nazionalità differenti. Del resto, in Libia sono presenti lavoratori immigrati da 62 paesi. Cosi è nata l'idea della carovana, abbiamo lanciato un appello per raccogliere fondi e medicinali per i profughi e hanno risposto in tanti, singoli, amministratori, associazioni, medici, avvocati e venerdì saremo a Tunisi in una sessantina. Sabato partiremo con una prima carovana per Ras Jadir, a km da Tunisi, per consegnare aiuti”.
La Carovana sarà accompagnata da attivisti di associazioni nate spontaneamente dopo la rivolta popolare, “una spinta democratica che ha stracciato il divieto di costituire associazioni”, e da membri della Luna Rossa che già operano con i profughi”.
I volontari della Carovana non hanno modelli di società e democrazia da esportare, precisa Paolo, vogliono piuttosto costruire percorsi comuni. Sono mossi certo da una spinta umanitaria, ma al tempo stesso sono convinti che i nodi siano politici: “le rivolte arabe si snodano in una crisi globale, devono incidere dentro la crisi stessa ed è compito di tutti noi evitare che alle spinte democratiche politica e stati rispondano alzando confini e recinti. Siamo convinti che un rapporto diretto con le persone che tentano di fuggire da guerra e miseria, o che aiutano profughi e migranti sia il modo migliore per costruire percorsi, obbiettivi e pratiche comuni”.
Per sostenere la Carovana: Associazione Ya Basta!, Marche, Banca Etica, Carovana Tunisia, IBAN IT41R0501802800000000112064. Per informazioni e raccolta materiale: tel.347 4701996 e-mail uniperlalibertà@gmail.com