7 maggio 2011, San Cristobal de las Casas, Chiapas
Dopo 8 anni gli zapatisti tornano a sfilare per le strade di San Cristobal. In 20 o 30 mila sono partiti dal Cideci, il Centro Indígena de Capacitación Integral che si trova in periferia e hanno marciato fino alla piazza di fronte la Cattedrale nel centro della città, come risposta all'appello lanciato da Javier Sicilia e dalla Red por la Paz y la Justicia e per aderire alle mobilitazioni di questi giorni contro la “guerra di Calderόn”. Una marcia silenziosa, imponente che ha bloccato la città. Ad aprire il lungo corteo c'erano proprio i compagni e le compagne giunti all'alba dalle loro comunità.
Tantissimi dai cinque Caracol, tutti con passamontagna o paliacate; poi la società civile chiapaneca e gli aderenti alla Otra Campagna. Un fiume di persone a colorare il grigio della periferia. Tra i tanti anche uno striscione di un collettivo di appoggio ai prigionieri politici, e alle loro famiglie e poi ancora quello della comunità di Acteal che ha sfilato con 45 croci nere con sopra scritti i nomi dei martiri del massacro perpetrato dai paramilitari di "Paz y Justicia" nel 1997.Centinaia gli striscioni, i cartelli che nel silenzio gridavano “Basta alla guerra di Calderόn”, “Basta sangue” e “Estamos hasta la madre!” come dire “non ne possiamo più”, lo slogan con cui sono state lanciate le mobilitazioni. Infatti le proteste (domani ci sarà una grande manifestazione a Città del Messico) sono state promosse per denunciare come la guerra ai narcos – che fa una media di 40 morti al giorno in Messico – voluta da Calderόn, stia insanguinando il paese, imponendo nei fatti uno stato d'assedio. Stato d'assedio che colpisce, oltre alla vita di molti messicani innocenti, chi si oppone al governo, i movimenti sociali e soprattutto gli zapatisti.
Arrivato nella piazza centrale il corteo si ferma ad ascoltare il Comandante David che legge un comunicato del Sup.
TESTO DEL DISCORSO DELL'EZLN
L'AUDIO DEL MESSAGGIO DELL'EZLN LETTO DAL COMANDANTE DAVID