venerdì 8 luglio 2011

Mediterraneo : La primavera finita

Nelle Arabie le primavere sono brevi. Sarà per questo che siamo repentinamente slittati dalla lirica rivoluzionaria alla stagione di depressione economica, emergenza sociale e insicurezza geopolitica che investe lo spazio affacciato sul nostro mare. Rimossi i tiranni tunisino ed egiziano, le aspirazioni alla libertà e alla democrazia sono frustrate dalla reazione dei poteri tradizionali, militari in testa.

Quanto alla Libia, non esiste più: il fantasma della Grande Somalia rischia di materializzarsi. Dalla Siria allo Yemen via Bahrein, siamo alla guerra civile o all'instabilità cronica. Se le sabbie mobili inghiottissero la monarchia saudita, sancta sanctorum del pluriverso islamico e serbatoio energetico mondiale, sarebbe inverno gelido per tutti.

Il rosario di rivoluzioni e controrivoluzioni in corso lungo la sponda Sud del Mediterraneo si profila come espansione dell'area di instabilità afro-asiatica prodotta dall'esaurirsi della guerra fredda. Anche perché la superpotenza residua sta concentrando le sue risorse in Asia orientale e nel Golfo, a scapito di Europa, Nordafrica e Mediterraneo.

La ritirata strategica di Obama carica le squattrinate subpotenze europee di responsabilità che non sono in grado di sostenere. Sicché la bolla dell'instabilità si gonfia a impressionante velocità, fino a premere su tre fronti di affermata solidità: Germania, Russia e Cina. Le uniche potenze oggi in grado di condizionare l'America.

venerdì 1 luglio 2011

Cina - L'economia del binario


Cina binaridi Gabriele Battaglia

In una Cina dove il rallentamento dell'economia e la diseguaglianza sempre più marcata fanno esplodere tensioni sociali un po' ovunque, il dibattito sull'alta velocità ferroviaria impazza nei media. Il nesso non è casuale: i treni veloci sono infatti visti come uno strumento, uno dei più efficaci, per portare il benessere ovunque. Sui diecimila chilometri di binari già costruiti per l'alta velocità, viaggiano non solo le nuove locomotive-proiettile, ma anche l'immagine della Cina all'avanguardia, tecnologicamente innovativa.
Chi è a favore, sottolinea che l'alta velocità permette di connettere meglio le regioni sviluppate della costa orientale con quelle occidentali, che scontano ancora ritardi. Una rete moderna di trasporti permetterebbe di creare una struttura industriale a ovest, di sfruttare meglio il mercato eurasiatico e di dipendere meno dal trasporto via mare. Ridurrebbe anche la distanza tra fonti energetiche e industrie. Infine, attirerebbe nelle regioni occidentali più popolazione, rafforzando così l'identità nazionale di quelle aree e la sicurezza ai confini. È chiaro il riferimento allo Xinjiang, dove la nuova zona economica speciale di Kashgar, debitamente connessa con l'alta velocità, farebbe da trampolino di lancio per l'espansione economica cinese in Asia centrale.
 
Ma i critici non mancano.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!