lunedì 16 gennaio 2012

Taiwan: oggi si vota con il convitato di pietra

di Angela Pascucci


Oscilla da 60 anni senza mai fermarsi fra l'isola e il continente. Il governo Ma, che si ripresenta, ritiene di rappresentare al meglio la «politica dei tre no». E gli Stati uniti sono in difficoltà Per i sondaggi testa a testa nazionalisti favorevoli allo status quo e indipendentisti Il presidente uscente presenta risultati importanti ma controversi. I suoi 4 anni di governo fra i più pacifici dei 60 anni di storia dell'isola ribelle. Una politica di avvicinamento senza precedenti
Occhi puntati su Taiwan che oggi vota per eleggere un nuovo presidente e i 113 deputati del suo parlamento, il Legislative Yuan. Un convitato di pietra, la grande Cina, seguirà gli abitanti dell' «isola ribelle» nel segreto delle cabine elettorali mentre dall'altra parte del Pacifico gli Stati uniti fingeranno di osservare super- partes, incrociando le dita. E tutti sperano che il verdetto delle urne, con quel che seguirà, non vada ad aggiungersi alla lista dei problemi che affliggono il mondo in questo momento di crisi globale.
I 32 milioni di taiwanesi non ignorano l'aspettativa che si concentra sulle loro complicate vicende in queste occasioni. Votano ormai per la quinta volta dal 1996, anno che mise fine al sistema del partito unico, quello del Kuomingtang (Kmt) nazionalista di Chiang Kai shek, e avviò un sistema sostanzialmente bipolare che da allora vede fronteggiarsi ogni 4 anni i «blu», i nazionalisti del Kmt, fedeli al concetto di «una sola Cina», e i «verdi», gli indipendentisti del Democratic Progressive Party (Dpp), con l'aggiunta dal 2000 del People First Party (Pfp).
In questa tornata il Kmt ricandida il presidente uscente, Ma Ying-jeou, 61 anni, eletto nel 2008 con una valanga di voti che aveva assicurato al suo partito ben 81 seggi nel Legislative Yuan, dopo otto anni di Dpp segnati da alta tensione con Pechino e finiti in clamorosi processi per corruzione, con lo stesso presidente Chen Shui bian condannato a 17 anni di carcere. Il Progressive Party affida oggi la sua riscossa politica e morale a Tsai Ing-wen, 55 anni, la prima donna a candidarsi alla presidenza. Terzo incomodo è James Soong Chu-yu, 69 anni, presidente del Pfp, definito il Ralph Nader taiwanese, per il suo ruolo di guastatore. Non vincerà (i sondaggi gli assegnano dall'8 al 10%) ma sottrarrà voti, soprattutto al Kmt, da cui è stato espulso nel 2000, diventando l'ago della bilancia per eventuali coalizioni.

Cina - Arriva l'iPhone a Pechino: ressa e rissa per comprarne uno

Cina iphone

L'oggetto di culto costa fra i 6000 e gli 8000 yuan.

di Michelangelo Cocco

Quando alle 7 di ieri mattina, contrariamente a quanto annunciato, le saracinesche non si sono alzate, dalle centinaia di persone accalcate fuori a quello che a Pechino tutti chiamano familiarmente pingguo (mela), è partito un lancio di uova che ha impiastricciato le vetrine. «Aprite le porte!», «Bugiardi!», urlava all'esterno del negozio della Apple la massa di giovani che aveva passato la notte all'addiaccio (-9 la temperatura minima) pur di portarsi a casa l'iPhone 4S, il giocattolino elettronico che sarà anche il simbolo dello sfruttamento degli operai della Foxconn - che lo produce in Cina per l'azienda di Cupertino - ma che nelle metropoli della Repubblica popolare è soprattutto uno degli status symbol più bramati da una classe media in crescita e a caccia di tutto ciò che è «Occidente», dalle biografie dei vip (quella di Steve Jobs va a ruba), ai talk show che il Partito comunista (Pcc) ha rimosso dalle tv satellitari ma che milioni di utenti seguono sul web. 
«L'iPhone 4S è la cosa migliore che Steve Jobs abbia creato, per questo ne voglio uno. Rimarrei estremamente deluso se non aprissero le porte», ha raccontato al South China morning post poco prima che scoppiassero gli scontri Li Tianye, un ventinovenne che s'era fatto due giorni di viaggio in autobus pur di non mancare allo storico, fallimentare lancio.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!