domenica 18 marzo 2012

Francia - I "métallos" di ArcelorMittal respinti da Sarkozy

di Marina Nebbiolo
I 'métallos' della fabbrica ArcelorMittal di Florange, Mosella, sono mobilitati dallo scorso 20 febbraio per riavviare gli altoforni per la lavorazione dell'acciaio.
Lunedi 12 in assemblea congiunta intersindacale (CFDT-CGT-FO) avevano promesso iniziative a sorpresa. Blocchi e poi appuntamento nella capitale e avvicinarsi alla scadenza nazionale del 22 marzo organizzata in loco dalla CGT per discutere dello stato dell'"Industria e della siderurgia in Francia".
Molti amministratori locali, e numerosi artisti stanno sostenendo la mobilitazione degli operai di Florange tra cui 500 sono in cassa integrazione da luglio.
La scorsa settimana, i metalmeccanici avevano bloccato le strade di accesso al sito della fabbrica, in particolare i punti da dove partono i 300 camion e la ventina di treni merci per il trasporto delle bobine di acciaio, circa 10-12 mila tonnellate al giorno destinate all'industria automobilistica. La riunione prevista tra sindacati e direzione  decisa "sotto la tutela " del governo non aveva avuto un esito positivo e così  da lunedi blocco totale, nessuno entra o esce dalla fabbrica, pareti di pneumatici incendiati e amplificatori al massimo con "Antisocial", la canzone dei Trust.

mercoledì 14 marzo 2012

Lettera aperta sulla crisi dell’Europa

A: il Parlamento Europeo, la Commissione Europea, il Consiglio d’Europa, il Presidente della Banca Centrale Europea, il Governo e il Parlamento della Repubblica Italiana, i rappresentanti italiani presso le Istituzioni dell’Unione europea, i rappresentanti delle forze politiche e sociali e per opportuna conoscenza: il Presidente della Repubblica Italiana
Nel quinto anno della crisi globale più grave da quella del 1929, una drammatica prospettiva di recessione incombe sull’Europa mettendone a rischio non solo l’Euro ma anche il modello sociale e l’ideale della “piena e buona occupazione”, pur sancito in tutte le strategie europee, a partire dall’Agenda di Lisbona. È proprio nel Vecchio Continente infatti che si stanno ostinatamente portando avanti politiche economiche fortemente depressive che minacciano un aumento della disoccupazione, specialmente giovanile e femminile. Non a caso il FMI afferma che, anche a causa di ciò, il mondo corre il rischio di una nuova “grande depressione” stile anni ’30.
Eppure, si è scelta la linea dell’austerità, del rigore di bilancio – a cominciare dal Patto di Stabilità e Crescita, passando per il Patto Euro Plus, per arrivare all’attuale “Fiscal Compact” – con l’idea di contrarre il perimetro statale continuando a sperare che i privati aumentino investimenti e consumi, sulla base della fiducia indotta dalle immissioni di liquidità nel circuito bancario, a sua volta “sollecitato” ad acquistare titoli di stato europei. Si è, dunque, deliberatamente optato per la non-correzione delle distorsioni strutturali di un modello di sviluppo economico basato sui consumi individuali, sull’ipertrofia della finanza, sul sovrautilizzo delle risorse naturali e sull’indebitamento, in contraddizione con il modello sociale europeo. Si è nuovamente scelta una politica monetarista e liberista. Si è pensato di contrarre i deficit pubblici – e con essi spesa e investimenti pubblici – per ridurre il ricorso all’indebitamento, nel tentativo di arginare gli attacchi speculativi sui debiti sovrani, sperando così di salvare l’Euro e i precari equilibri economici tra gli Stati Membri. Ma non sta funzionando, perché non può funzionare.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!