lunedì 9 aprile 2012

Palestina - Vittorio Arrigoni: Gaza si prepara a ricordarlo.


Domenica prossima migliaia di italiani e palestinesi ricorderanno Vittorio Arrigoni nel primo anniversario del suo assassinio. Il programma delle iniziative previste nella Striscia di Gaza a partire da domani.
 
Comincerà domani, 10 aprile, il programma preparato dai palestinesi a Gaza per ricordare Vittorio Arrigoni, l’attivista e giornalista italiano assassinato il 15 aprile dello scorso anno.
La prima iniziativa non poteva non essere che nella “buffer zone”, la “zona cuscinetto” imposta da Israele lungo le linee di confine all’interno del territorio di Gaza, dove i palestinesi non possono entrare. In questa area, la più fertile della Striscia, Vittorio aveva portato avanti una delle sue battaglie, a sostegno delle centinaia di contadini che non possono più andare ai loro campi coltivati e, per questa ragione, sono finiti in rovina assieme alle loro famiglie. Domani alle 10 italiane centinaia di palestinesi, ai quali si uniranno numerosi attivisti internazionali e cooperanti stranieri, si riuniranno di fronte al College di Agricoltura di Beit Hanoun e, scandendo il nome di Vittorio, procederanno verso la “buffer zone” per riaffermare i diritti dei palestinesi sulla loro terra.

Colombia - Le FARC hanno mantenuto la parola: liberati gli ultimi 10 prigionieri di guerra

Lo scorso lunedì 2 aprile l'insorgenza rivoluzionaria delle FARC ha liberato, in un villaggio nei pressi del fiume Guaviare, gli ultimi 10 prigionieri di guerra (tra militari e poliziotti) in suo potere, accolti dalla commissione composta da delegati del governo brasiliano, del gruppo dei “Colombiani e Colombiane per la Pace ” e della Croce Rossa Internazionale.
La ex senatrice Piedad Córdoba,  nella conferenza stampa tenutasi a Villavicencio, capoluogo del dipartimento del Meta, ha espresso di aver provato grande soddisfazione nel vedere arrivare una canoa con i dieci ex prigionieri, accompagnati solo da due guerriglieri, posto che gli accordi prevedevano le liberazioni in due gruppi distinti, segnalando che le liberazioni rappresentano “un atto di pace delle FARC”.
“Abbiamo conseguito questo risultato senza spargere una sola goccia di sangue, nel rispetto di tutti, e soprattutto con la convinzione che la Colombia vuole la pace”, ha sottolineato con fermezza la coordinatrice delle “Donne del Mondo per la Pace in Colombia”.
In merito alla stizzita affermazione del presidente “Jena” Santos, per il quale “le liberazioni sono solo un passo, ma non sufficiente”, Piedad  Córdoba ha detto di trovarsi d'accordo, spiegando che in effetti “c'è ancora moltissimo da fare” poiché continuano i casi di cosiddetti “falsos positivos”, e aggiungendo: “Mai più sparizioni, assassinii, mai più poveri in questo paese”.
Il regime colombiano ha fatto in modo che la notizia fosse il più possibile occultata dai media oligarchici, per timore di valorizzare l'importante gesto delle FARC. Ma  per proseguire nella ricerca di una soluzione al conflitto, Santos deve smettere di impedire le visite nelle sue carceri ai prigionieri politici da parte di attivisti per i diritti umani.
Solo così sarà possibile costruire percorsi che vadano nella direzione della soluzione politica, e che -a dispetto del veleno guerrafondaio sputato dai soliti corifei locali ed internazionali del regime- l'insorgenza rivoluzionaria ha dimostrato per l'ennesima volta di voler percorrere.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!