Il 1 luglio si terranno le elezioni presidenziali in Messico. Tre i candidati: in testa ai sondaggi il candidato del PRI e Partito verde, Enrique Peña Neto, poi la candidata del PAN, Josefina Vazquez Mota, e Andrés Manuel Lopez Obrador, del PRD. Nelle ultime settimane sono cresciute le proteste contro la possibilità che al governo torni il PRI ( il partito che ha governato il Messico per settant'anni fino al 2000) e contro una campagna elettorale maneggiata con una disinformazione costante da parte del sistema televisivo. In questo quadro si inserisce un nuovo protagonismo inatteso dei giovani, mentre nel paese continuano le violenze dei Narcos e della "guerra al narcotraffico".
Tutti già lo chiamano movimento e il riferimento è l'hastag #YoSoy132 .
Tutto inizia ai primi di maggio quando studenti della Università Iberica, (università privata e con un'accesso non certo popolare), protestano contro la presenza del candidato alle presidenziali Pena Nieto del Pri nella loro università. Una protesta molto vivace in cui gli studenti con slogans e cartelli contestano al candidato presidenziale in particolare la pesante repressione operata ad Atenco quando era governatore dello Stato del Messico. Ad Atenco dal 2002 proprio Pena Nieto permise una repressione brutale contro il movimento che si opponeva alla costruzione del nuovo aereoporto.
Di fronte alla protesta dei giovani, inusuale in una università privata, i dirigenti dei partiti Pri e Pvem affermano con grande spazio nei mezzi televisivi che la protesta non è opera degli studenti ma di provocatori.
In risposta 131 alunni della Ibero registrano e diffondono un video mostrando le proprie credenziali universitarie e dicendo "Io c'ero. E sono studente dell'Ibero". Il video supera ben presto il milione di visite.