Si susseguono i seminari all'Aaterro do Flamengos, in particolare nel padiglione antinucleare
Questa mattina l'Aterro do Flamengo è attraversato da una moltitudine colorata di giovani, attivisti, indigeni e organizzazioni giunte da ogni parte del mondo, tavoli di lavoro, concerti ed espressioni artistiche riempiono di contenuti il parco sulla costa di Rio do Janeiro.
Tra le diverse tematiche affrontate oggi spiccano quelle riguardanti la crisi climatica ed energetica, in particolare rispetto al petrolio ed all'energia nucleare.
Nel tendone dedicato esclusivamente alla questione energetico-ambientale-nucleare i dibattiti si susseguono e continueranno fino al 21 giugno. Oggi dalle 9 alle 13 si è svolto l'incontro assembleare Energia para que e para quem? (Energia perché e per chi?). Dalla mattinata di confronto è emerso da più voci che l'energia nucleare non può essere proposta come soluzione alla crisi ambientale a causa innanzitutto dei lunghissimi tempi di costruzione delle centrali, in evidente contrasto con il carattere emergenziale della crisi nella quale ci troviamo e la necessità di impiegare ingenti quantità di acqua, in un momento in cui cresce la consapevolezza che l'acqua è la risorsa più preziosa del pianeta e va difesa da usi sconsiderati.
Da un lato il governo spinge a favore dell'idroelettrico attraverso costose campagne pubblicitarie in vista della costruzione della centrale idroelettrica di Belo Monte, giustificandolo con il vantaggio di un basso costo dell'energia, però allo stesso tempo ritiene che anche il nucleare sia una risorsa, tanto da voler investire ulteriori miliardi per terminare il reattore di ANGRA3.