Dopo la riunione deliberante con il Re, il Consiglio dei Ministri ha approvato il pacchetto di misure che costituisce la manovra più ampia da quando c'è la democrazia in Spagna. Le misure presentate dal presidente, Mariano Rajoy, valgono circa 65.000 e ovviamente vengono presentate come "necesarie per ridurre il deficit pubblico. Tra le varie misure spicca l'aumento dell'Iva dal primo settembre.
Il vice presidente spagnolo ha dichiarato che "la Spagna vive uno dei momenti più drammatici della sua storia e che il governo intende attuare con rigore e realismo". Parole che fanno pensare anche alle dichiarazioni del "nostro" governo tecnico presieduto da Monti.
Ed intanto continuano le proteste, partite già nei giorni scorsi in maniera spontanea dei lavoratori del settore pubblico che denunciano la devastazione dell'intero sistema sociale racchiuso nelle misure governative.
Sull'onda delle proteste i sindacati ufficiali hanno promosso iniziative per tutta la giornnata di ieri ed oggi contro la manovra, che peraltro prevede il taglio della tredicesima e altre riduzioni di diritti.
Ci sono stati blocchi stradali, anche nelle arterie della capitale e sit-in in varie città. Alle manifestazione hanno partecipato lavoratori della sanità, dell'istruzione e di vari settori dl pubblico impiego.
Per questa sera a Madrid sono previste iniziative di contestazione davanti alle sedi dei partiti (PP e Psoe) oltre ad un appuntamento a Puerta del Sol, sede ormai più che simbolica dei movimenti sociali del paese. Iniziative serali che si svolgeranno anche in altre città del paese.
Anche i minatori, al centro delle proteste di questi giornio, fanno sapere di non avere nessuna intenzione di fermarsi, nonostante le aggressioni subite dalle forze dell'ordine l'altro giorno nella capitale.