giovedì 19 luglio 2012

Spagna - Continua la protesta dei lavoratori televisivi


proteste spagna
Il Consiglio di Amministrazione di Radio Televisión Valenciana (RTVV) ha approvato ieri, mercoledì,  con sette voti a favore e cinque contrari, la proposta di regolamento sull'occupazione (ERE), che andrebbe a licenziare 1295 lavoratori, riducendo l'azienda a 400 dipendenti.
Circa 300 persone si sono concentrate presso la sede del Consiglio di Radio Television Valenciana (RTVV), mentre a partire da 17,30 ERE discuteva la proposta del Consiglio di Amministrazione.
I manifestanti, portando un grande striscione che diceva "Els treballadors no som els culpables" (I lavoratori non sono i colpevoli), hanno improvvisato un corteo nelle vie piú centrali della cittá sempre in presenza della polizia. I partecipanti alla protesta hanno fischiato e lanciato slogan, tra i piú gettonati "Lladres" (ladri).  All'atto di protesta si sono uniti i rappresentanti dell'opposizione politica di Valencia e i sindacati.
Prima della manifestazione nata spontaneamente ieri alle  16.00 circa, due rappresentanti del comitato dei lavoratori , Vincent Mifsud, presidente dell'organo di rappresentanza dei lavoratori, e Jaime Muñoz si sono  incontrati con i membri del Consiglio di amministrazione per  discutere le ragioni per il modello contro i licenziamenti previsti."É impossibile che in due giorni siano stati in grado di studiare tutta la documentazione," si lamenta Vincent Mifsud, al termine della riunione con il Consiglio, "abbiamo chiesto loro di riflettere." Muñoz ha detto che il presidente di tale organo, Miguel Dominguez, non ha prestato attenzione e ha trascorso il tempo di "giocare con il telefono." E ha anche riferito che il CEO di RTVV, Jose Lopez Jaraba, non ha partecipato alla riunione: "Si era nascosto nel suo ufficio come un topo", ha gridato attraverso il megafono.
"I lavoratori stanno dimostrando una dignità che nessun manager di RTVV  possiede", dice  il portavoce, che ha sottolineato che continueranno la lotta "in difesa della radiodiffusione pubblica e per tutti". In questa linea, ha chiesto che la società " non aggravi i lavoratori di un peso che è solo una conseguenza della cattiva gestione dei dirigenti che ci sono stati negli ultimi anni." Il personale, ha aggiunto, "vuole solo far funzionare la trasmissione necessaria per Valencia e questo può essere fatto bene e con poca spesa."

Giappone - Non si crede alla grande menzogna


nonuke
Centinaia di migliaia in piazza contro le centrali. Non succedeva dagli anni '70. E venerdì si replica: girotondo attorno al Parlamento.
Centomila? Duecentomila? Poco importa. Una cosa è certa. Erano tanti, tantissimi al Parco Yoyogi, lunedì scorso. Talmente tanti che i giovani, numerosissimi, sembravano un po' spaesati e forse intimoriti, mentre i "vecchietti", anch'essi numerosi, non hanno potuto evitare, non senza nostalgia e un po' d'orgoglio, di ricordare i loro "anni formidabili", quelli del "movimento" nipponico, protagonista di tante battaglie e di tante, tragiche sconfitte.
Talmente tanti che stavolta se n'è accorta anche la NHK, la radiotelevisione di stato che ha sin qui ignorato la protesta antinucleare e che da decenni, assieme agli altri grandi network commerciali, primo tra tutti il gruppo Yomiuri-NTV, ha appoggiato, diffuso e amplificato la "grande menzogna", come oramai molti giapponesi la chiamano, nucleare. Per carità, mica una diretta, come l'evento forse meritava e come ha invece meritevolmente assicurato (e anche questa è una novità assoluta) un consorzio di web-tv indipendenti (tre milioni di accessi, in tre ore di trasmissione).La Nhk - e immaginiamo dopo quante ore di riunioni e... interferenze - si è limitata a tre minuti nel Tg della sera, senza riprese dall'alto (nonostante il suo elicottero abbia continuato a volare a bassa quota, disturbando la manifestazione) e senza citare il nutrito, inedito parterre. Il Nobel Kenzaburo Oe, il musicista Ryuchi Sakamoto, il giornalista e scrittore Satoshi Kamata e tanti politici. Ma quest'ultimi non sul palco.
Il movimento, che così a fatica (e con tensioni interne tutt'ora molto forti) è riuscito a darsi una sorta di coordinamento nazionale, non vuole essere dirottato né strumentalizzato da vecchi e nuovi voltagabbana. Chi, tra i politici (soprattutto giovani e rigorosamente bipartisan) vuole partecipare è benvenuto. Ma niente pubblicità personale, sul palco non si sale.Sul palco, perfettamente a suo agio nonostante l'età e gli acciacchi, c'è Kenzaburo Oe, una delle "anomalie" del Giappone, vecchia spina nel fianco dell'establishment.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!