di Davide Ettorre
Cinquanta milioni di indiani sono scesi in strada per dimostrare la loro contrarietà alla proposta di riforma del governo che, di fatto, aprirebbe il settore della grande distribuzione organizzata alle multinazionali straniere.
Si tratta di una questione particolarmente complessa, da tempo oggetto di aspre polemiche nella nazione asiatica.
La riforma del commercio era già stata avanzata lo scorso anno, nel dicembre 2011, ma era poi stata bloccata dai partiti di opposizione e dalle proteste popolari.
La proposta prevede che le grandi multinazionali possano acquisire fino al 49% dei principali centri di distribuzione e che possano, quindi, vendere direttamente ai consumatori indiani, cambiando radicalmente il sistema attuale dove tali centri erano in mano ai piccoli commercianti al dettaglio.