lunedì 12 novembre 2012

Desinformémonos del lunedì


Especiales
Video
REALIZACIÓN: ALBERTO CORTÉS, MARC BELLVER, MARIE ALICIA GONZÁLEZ, ANA SOLARES, ABRIL SCHMUCLER, LUISA RILEY, TRINIDAD RAMÍREZ, ALETTIA MOLINA, JUAN LEDUC Y GANDHI NOYOLA

ESCRITO POR EL EQUIPO DE REPORTERAS Y REPORTEROS DE DESINFORMÉMONOS

Reportajes

IDUVINA HERNÁNDEZ

ÁNGEL LUIS LARA

MARÍA DE LAS MERCEDES RODRÍGUEZ PUZO

ADAZAHIRA CHÁVEZ

SERGIO ADRIÁN CASTRO BIBRIESCA
FOTO: ISABEL SANGINÉS

SERGIO ADRIÁN CASTRO BIBRIESCA

ADAZAHIRA CHÁVEZ

CAMILO GONZÁLEZ POSSO

SIETE NUBES

TEXTO Y FOTOS: ANDRÉ CAMPOS/ BRASIL DE FATO
TRADUCCIÓN: WALDO LAO

Imagina en Resistencia

MARIÁTEGUI – LA REVISTA DE LAS IDEAS

Fotoreportaje

FOTOGRAFÍA: CUBA DEBATE, EFE VERDE, NOTICIA LA INFORMACIÓN, PASO A PASO, REVOLUTIONARY FRONTLINES, DIARIO DE CARACAS Y LA VOZ DE SANDINO
MÚSICA: “HAITI CHERIÈ”, DE JACQUES SAUVEUR
TEXTO Y PRODUCCIÓN: DESINFORMÉMONOS

giovedì 8 novembre 2012

Cina - Si è aperto a Pechino il XVIII Congresso del Partito Comunista

La Cina che verrà

Il Congresso del PCC deciderà la nuova leadership destinata a guidare la potenza economica mondiale al tempo della crisi

Una singolare coincidenza ha voluto che le elezioni presidenziali Usa si sovrapponessero al fatidico 18esimo Congresso del Pcc cinese, imponendo paragoni schiaccianti. Da una parte la contesa incerta fino all'ultimo voto, dall'altra il grande rito preparato da mesi in segrete stanze che cambia faccia, in senso proprio, all'apparato del Partito-stato cinese. Eppure gli effetti dell'esteso cambio della guardia che in Cina installerà al potere la Quinta Generazione di leader destinati a condurre la seconda potenza economica mondiale fino al 2020, potrebbero essere anche più vasti di quelli prodotti dalla riconferma di Obama alla Casa bianca. Come sia, una nuova fase si apre su entrambe le sponde del Pacifico.
I cinesi conoscono solo alcuni nomi dei personaggi che li governeranno, almeno di quelli candidati alla leva più potente, il Comitato permanente del Politburo, ma ignorano del tutto dove quel gruppo ristretto di uomini (l'unica donna in lizza è già sparita) li condurrà. Il che aggiunge inquietudine e timore alla consapevolezza che, come ormai tutti affermano, a destra come a sinistra, quei capi dovranno cambiare la rotta economica e politica del paese per risolverne gli enormi problemi. A moltiplicare l'apprensione si aggiunge la constatazione generale che il discredito e la sfiducia che i cinesi nutrono nei confronti della propria classe politica hanno ormai raggiunto livelli allarmanti. In buona compagnia mondiale, si dirà. Ma, per dirla con Tolstoj, se le famiglie felici si assomigliano, ogni famiglia infelice lo è a modo suo. 
Solo un terzo di operai e contadini
Nessuno nega che l'era di Hu Jintao e Wen Jiabao ormai agli sgoccioli ha messo la Cina nell'orbita delle grandi potenze mondiali: in quello che Il Quotidiano del popolo esalta come il «decennio glorioso» l'economia è quadruplicata, il paese è diventato il primo esportatore mondiale, il primo detentore di riserve valutarie del pianeta e non è solo retorica scrivere, come fa l'organo ufficiale del Pcc, che «mai la Cina ha ricevuto tanta attenzione dal mondo e mai il mondo ha avuto tanto bisogno della Cina». Anche il Partito comunista è cresciuto nel frattempo. Oggi ha oltre 82 milioni di iscritti dei quali solo un terzo è costituito da operai e contadini, rappresentando così a suo modo l'articolazione sociale indotta da oltre 30 anni di riforme e aperture che hanno costruito il «mercato con caratteristiche cinesi». Ma la percezione diffusa di questa organizzazione capillare, che ha dato prova di enormi capacità di trasformazione anche ideologica, è di un'isola elitaria, che seleziona severamente le richieste di appartenenza avanzate dai molti che vorrebbero accedervi per i vantaggi e i privilegi che offre il farne parte. Un'isola circondata dal mare ribollente di una società cinese sempre più frammentata e polarizzata, per interessi e aspettative, e che in nulla rispecchia l'insieme «armonioso» che il Pcc vorrebbe rappresentare al proprio interno. 
Quante sono le rivolte sociali?

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!