domenica 13 gennaio 2013

Messico – Due messaggi del Sub Comandante Insurgente Marcos


Il Sup risponde alle critiche di alcuni intellettuali della sinistra messicana

Sul sito Enlace Zapatista, della Comision Sexta dell'EZLN, sono apparsi in questi giorni due messaggi del Sub Comandante Marcos, accompagnati da due video musicali. Il primo, del 9 gennaio, è una vignetta dove compare una caricatura dello stesso Marcos. Il secondo, del 11 gennaio, è presentato come post scriptum della vignetta precedente.
Entrambi i messaggi ci sembrano non di facile comprensione per un pubblico italiano, e per chi non conosce la realtà messicana. Per questo proviamo ad esporre alcune nostre interpretazioni, con l'intento di sintetizzare e facilitare la loro comprensione.
Marcos risponde ad alcuni voci della sinistra messicana che nei giorni scorsi hanno preso parola sulla stampa per criticare la dirigenza dell'EZLN, o addirittura per cercare di strumentalizzare la marcia dei 40 mila zapatisti del 21 dicembre per i propri fini elettorali. Per provare ad essere più precisi, la risposta è rivolta in particolare a opinionisti del quotidiano La Jornada che sostengono il neonato partito del candidato del PRD alle passate elezioni, Lopez Obrador.
Per chi conosce la storia recente dell'EZLN la questione non è nuova (e può passare direttamente al paragrafo successivo). Nel 2001, una marcia della dirigenza zapatista dal Chiapas a Città del Messico, vide la partecipazione di milioni di messicani in tante città per esigere al parlamento l'approvazione degli Accordi di San Andres, accordi firmati tra il governo e l'EZLN nel 1996 che prevedono la riforma della costituzione per riconoscere alcuni diritti ai popoli indigeni tali da permettere l'autonomia e l'autogoverno nei loro territori. Tutti i partiti, compreso il PRD di centro sinistra, votarono una riforma che fu considerata un tradimento perchè non riconosceva gli accordi stabiliti a San Andres. Da allora l'EZLN vide che non c'erano le condizioni per tentare di utilizzare la pressione sulle istituzioni dello stato come mezzo per ottenere conquiste per i popoli indigeni e per la democratizzazione del paese, e ruppe i rapporti che fino ad allora aveva tenuto con il PRD. Nel 2003 decisero allora di dichiarare, con la nascita dei Caracoles, la messa in atto in maniera unilaterale degli Accordi di San Andres, in altre parole cominciarono a praticare pubblicamente l'autogoverno comunitario dei loro territori. Gli screzi col PRD si acuirono a livello locale in Chiapas, dove in vari municipi con presenza zapatisti i governi di quel partito misero in atto repressioni e atti di violenza contro le comunità autonome. Nel 2005 l'EZLN lancia la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona a partire dalla quale ricevettero numerose adesioni da tante organizzazioni e comunità messicane e di altri paesi, per creare una rete di organizzaizoni anticapitaliste che lottano in basso e a sinistra, che prese il nome di Otra Campagna. Negli stessi mesi, nel 2006, si stava svolgendo la campagna elettorale per la presidenza della repubblica. Il PRD candidava Lopez Obrador e una parte dell'intellettualità messicana spronava l'EZLN e la Otra Campagna a prendere una posizione in suo sostegno. Le realtà della Otra Campagna non invitarono a non votare, ma sostenevano che quello che interessava non era tanto se uno andava a votare o no, ma di organizzarsi, dal basso. Vinse Felipe Calderon, del PAN partito di destra e, come è solito nella storia recente messicana, vinse con evidenti brogli. Da allora il PRD, e parte della stampa di sinistra messicana, cominciarono una campagna di accuse contro l'EZLN considerato colpevole di aver favorito la vittoria della destra. In questi anni sono continuate le repressioni contro le comunità autonome del Chiapas, che ha un governatore del PRD oltre a vari sindaci a livello locale, e il quotidiano di sinistra La Jornada ha mantenuto un silenzio sulle numerose denunce che periodicamente giungono dalle Giunte di Buon Governo Zapatiste.
Veniamo all'oggi. Dopo la marcia del 21 dicembre e il comunicato dell'EZLN del 30 dello stesso mese, è ritornata l'attenzione dei media sugli zapatisti. Alcuni opinionisti di sinistra hanno continuato le critiche a Marcos e all'EZLN. C'è chi ha accusato Marcos di protagonismo, di voler parlare a nome degli indigeni. Nell'ultimo messaggio, il dirigente dell'EZLN, risponde a queste critiche iprocrite ricordando a questi giornali di sinistra come nell'ultimo anno ci sono state numerose denunce delle Giunte di Buon Governo zapatiste, cioè messaggi scritti direttamente dalle autorità autonome delle comunità, e queste denunce non sono mai state pubblicate da nessun giornale, a differenza dei comunciati da lui firmati che riscuotono numerose visite sul web e numerose pubblicazioni su quegli stessi giornali.
L'altra questione calda di questi giorni riguarda il neonato partito MORENA di Lopez Obrador. Con questa sigla, l'ex candidato del PRD aveva in questi anni costituito comitati di sostegno alla sua candidatura. Recentemente, di fronte a delle divisioni all'interno del PRD ha deciso di costituire MORENA in partito. Attorno a questo progetto si sono messi in moto vari opinionisti ed intellettuali di sinistra, diversi dei quali scrivono sul quotidiano La Jornada (a dovere di cronaca è giusto ricordare che ne La Jornada ci sono voci come quella di Herman Bellingausen, Luis hernandez Navarro o Gloria Munoz Ramirez che non hanno mai smesso di parlare degli zapatisti; ma la linea dominante del giornale è rivolta al sostegno di Lopez Obrador e alla delegittimazione degli zapatisti). E su questo quotidiano sono apparsi in questi giorni nuove critiche all'EZLN rispetto alla sua posizione, espressa chiaramente nel precedente comunciato, di non essere minimamente interessato ad intrattenere rapporti con partiti politici, ma a costruire un percorso comune con altre realtà che lottano in basso, fuori dalle istituzioni. Uno di questi opinionisti, Guillermo Almeyra (a lui è probabilmente rivolto il post scriptum della vignetta) ha provato a rappresentare la mobilitazione zapatista di dicembre come fosse una componente all'interno della lotta dei sostenitori di Lopez Obrador contro l'imposizione del nuovo presidente del PRI eletto a luglio; criticando la dirigenza dell'EZLN ed invitando gli zapatisti a sommarsi al nuovo progetto del partito MORENA col discorso della necessità dell'unione di tutte le forze di sinistra attorno a questo progetto politico elettorale. Al suo atteggiamento ipocrtita Marcos risponde paragonandolo ad una presentatrice messicana di un famoso programma di basso livello dicendo: "poveretto, qualcuno lo avvisi che non siamo nello stesso canale". Per chi è interessato, si legga l'articolo comparso su La Jornada, ed un'interessante articolo di risposta del sito di informazione Kaos en la red.
In sintesi, Marcos con questi due comunicati ha ribadito la distanza dell'EZLN rispetto ai progetti della sinistra istituzionale messicana, oltre alla distanza con la stampa ed i mezzi di informazione mainstream, tanto di destra che di sinistra. Come avevano già annunciato a fine dello scorso anno, prossimamente riprenderanno i contatti con le organizzazioni messicane e straniere aderenti alla Otra Campagna; e probabilmente l'EZLN cercherà nuovi canali di comunicazione che non siano quei mezzi di comunicazione prima citati. Quindi, per adesso, non resta che aspettare ed avere pazienza...come dice Marcos sul finale del messaggio

Messico - Spegnere il fuoco con la benzina


APAGANDO EL FUEGO CON GASOLINA. 

(posdatas a la carta gráfica)

vignetta-messaggio di Marcos del 8 gennaio 2103

(post scriptum alla vignetta) 
11 gennaio 2013
P.S. PER LOR ILLUSTRISSIMI SIGNORI – Cosicché non sapete di chi si parla, forse perché non guardate la televisione? Ok, ok, ok, siete tutt@ molto erudit@ e niente a che vedere con la cultura dei maleducati, ma… non sapete nemmeno chi è Umberto Eco?
P.S. CULTURA SPORTIVA GENERALE – Lionel Messi, argentino; gioca a calcio nella squadra spagnola del Barcellona; quando non fa spot commerciali per pane di marca, come il rimpianto Memín Pingüín è sospettato di avere una gomma da masticare sulla scarpa, perché gli rimane incollato il pallone che si stacca solo quando lo abbattono (Messi, si capisce) o quando il pallone “giace in fondo alla rete”. Cristiano Ronaldo, portoghese; gioca calcio nella squadra spagnola del Real Madrid; noto anche come CR7; quando non fa pubblicità di deodoranti, fa buoni goal. Per maggiori informazioni sul calcio come business e come divertimento (esempio: Pelé contro Garrincha) vedre Eduardo Galeano… mmh… lo sapete chi è Eduardo Galeano? E no, né Barcellona né Real Madrid, io tifo per i Jaguares de Chiapas, in Messico, e perl’Internazionale di Milano, in Italia (leggo che stanno prendendo dei goal, deve essere per colpa della maglietta che usano fuori casa). Ma noi zapatisti siamo fedeli, siamo come i veri simpatizzanti dei Pumas (saluti a la Rebel) che stanno con la squadra sia che vinca sia che perda, ed anche se nella dirigenza c’è gente come Joaquín López Dóriga e Carlos Slim; o come i simpatizzanti dell’America (saluti a La Polvorilla ) che, quando gli dicono che sono odiosi, rispondono “odiami di più”; o come quelli della macchina blu che si mettono delle borse in testa come segno di vergogna ma non smettono di appoggiare la propria squadra; o come quelli che tifano Atlas (saluti Jis e Trino) che continuano sempre costi quel che costi; ecc., ecc. Sì, so che direte che il calcio è l’oppio dei popoli e che promuovo l’alienazione, l’incultura, bla, bla, bla, bla.
P.S. LEZIONI DI GEOGRAFIA – Città del Messico, Distrito Federal, Messico. Luoghi in cui ci si può procurare, a modico prezzo, qualunque serie televisiva (perfino con puntate non ancora trasmesse) o film (in alcuni posti ti offrono i film candidati all’Oscar ancora prima che il comitato dell’accademia delle scienze e delle arti cinematografiche di Hollywood si riunisca), senza dover tradire il vostro principio di non guardare la televisione: Eje Central “Lázaro Cárdenas” (anticamente conosciuto come “San Juan de Letrán”); Pericoapa; Tepito, Calzada de Tlalpan; qualunque uscita/entrata della metro; i corridoi di qualunque facoltà della UNAM; quasi in ogni angolo di ogni colonia popolare; se volete gli originali, a tonnellate nelle Librerie Gandhi (un saluto alla famiglia di Don Mauricio), El Sótano, o El Parnaso… El Parnaso ha chiuso? (un abbraccio da qua per Tony), che peccato. Ok, ok, ok, lo so, ma il mondo ha più angoli che i vostri Mixup preferiti. Attenzione: non sorprendetevi se, andando a procurarvi questi divudì vi capita di vedere la polizia estorcere gli ambulanti o tentare di sloggiarli “perché imbruttiscono la città.” E se vi capita di assistere ad uno scontro non spaventatevi, è normale che gli oppressi resistano.
P.S. CONSIGLIO PER CHI SI RECA AL IFE PER REGISTRARSI – Forse vi andrebbe meglio alle elezioni se invece di dare dei “morti di fame” (è la cosa più carina che vi hanno detto con le carte prepagate) a chi non ha votato per voi, cercaste di capirli. Beh, milioni di messican@ che hanno votato per voi vi possono spiegare chi è ognuno dei personaggi o delle serie menzionati.
P.S. CHE RIVEDE LE AFFERMAZIONI SULL’EZLN SOSPETTO – Buona parte degli argomenti usati quando ci criticano, sono gli stessi che usavano le grandi televisioni, la radio commerciale e la cosiddetta “stampa venduta” dal 1994-95 fino ad oggi.
P.S. CHE SUGGERISCE, INSINUA, O; COME SI DICE, PROPONE UNA SUPPOSIZIONE – Possibile rotta che avrebbe preso il “dibattito caricaturizzato” (chiaro, senza la signorina aiutante di campo che tanto ha impressionato il signor Quadri): gli interessati rispondono con una caricatura dove il Sup è in poltrona, che si gratta, pancia di fuori ad ingozzarsi di cibo spazzatura mentre guarda la televisione (probabilmente col logo di Televisa, perché se ne guardano bene dall’attaccare Tv Azteca – ah, e noi non li accusiamo di essere pagati da Salinas Pliego o Carlos Slim, o che la loro campagna contro i lavoratori di Soriana era pagata da Wal-Mart -), il titolo o un fumetto con qualcosa come “sto preparando il prossimo comunicato”. Il Sup contrattacca con un’altra caricatura dal titolo: “Il Passato Mediato”, dove è sulla sedia a rotelle ed un indigeno di fronte gli dice: “I compas dicono che sono pronti, che ti tocca e che sai cosa fare”. Il Sup risponde: “Ok, devo parlare con Elías Contreras per commissionargli qualche divudì“. I media e gli amic@ che li accompagnano, non pubblicherebbero più la caricatura, ma incomincerebbero con elucubrazioni tipo “Il Sup è invalido; è per questo che non appare pubblicamente?”, seguite da indagini “molto serie” sulle possibili malattie che avrebbero come conseguenza lo stare su una sedia a rotelle.
P.S. LEZIONI DI RAZZISMO NELLA COMUNICAZIONE – Ho letto da qualche parte “ezetaelleenne sì, marcos no” e che vogliono ascoltare gli indigeni zapatisti, non quell’ego maniaco del Sup. Ok, va:
- Ultima volta che il Sup ha sottoscritto un comunicato a nome dell’EZLN: maggio del 2011, in occasione della marcia di appoggio al giusto e degno movimento guidato da Javier Sicilia. Nel comunicato del CCRI-CG dell’EZLN si salutava il Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità e la sua lotta per le vittime dell’assurda guerra di Felipe Calderón Hinojosa.
- Tra il 7 maggio 2011 ed il 21 dicembre 2012 ci sono 27 denunce delle Giunte di Buon Governo, cioè, degli indigeni zapatisti SENZA INTERMEDIARI meticci, bianchi e barbuti (e tutti i vari luoghi comuni), tuttetwittate e facebookate (o come si dice) dalla pagina web “Enlace Zapatista“. In media, le 27 denunce sono state visitate-lette 1500 volte ognuna, e tutte sono rimaste diversi giorni sulla pagina principale-centrale di questo sito web.
Per esempio, la denuncia della Giunta di Buon Governo di La Realidad del 15 agosto 2012, è rimasta 24 giorni sulla pagina principale del sito web zapatista ed ha ricevuto 1080 visite-letture. Numero di twit (o come si dice) provocati: zero. Numero di giornalisti che hanno “rilanciato” la denuncia: uno. Numero di commenti degli intellettuali nei loro scritti: zero. Numero di retwit (o come si dice): zero. Numero di commenti che accusano l’EZLN di essere un’invenzione di Salinas de Gortari: zero. Numero di elucubrazioni sul perché l’EZLN appare solo in periodi elettorali: zero. Numero di giornali che hanno pubblicato sulla loro edizione stampata la denuncia: zero. Vero, il testo della JBG denunciava l’alleanza tra il governo statale e municipale col PVEM ed il PRD per aggredire le comunità zapatiste.
Numero di visite alla caricatura del Sup che ha tanto offeso le persone colte: più di 5 mila visite in meno di 48 ore (più i twitter – o come si dice -, più i pingback – o come si dice -, i copia incolla, ecc.).
Ora, riguardate il periodo che va da Agosto del 2003, anno in cui si sono formate le Giunte di Buon Governo e sono diventate portavoce dirette dei popoli zapatisti, e controllate quante volte si sono pronunciate con le proprie parole e senza intermediari. Fate il conto di quante volte avete almeno saputo che questa parola esisteva. Ok, ora sì, scrivete sul silenzio “sospetto” degli zapatisti e domandatevi perché gli zapatisti e marcos “appaiono” solo quando il PRI, che non se n’è mai andato, ritorna.
P.S. CHE TWITTA (o come si dice) SULL’EZLN -
Twit 1: “Gli/le zapatist@ sono quell@ che alle corride tifano per il toro”.
Replica 1: “Che ingenui, alla fine uccidono sempre il toro”.
Twit 2: Non sempre”.
Replica 2: I fiori sono sempre per il torero, non per il toro, gli/le zapatist@ sono fuori posto”.
Twit 3: (annullato per aver superato i 140 caratteri): “I partiti politici litigano per vedere chi è il torero: qualcuno dice che è meglio che i picadores ci diano dentro così da facilitare il lavoro; altri che bisogna essere pii ed offrire al toro consolazione spirituale prima di essere sacrificato: altri dicono che quello che bisogna fare è ridurre le spese in modo che l’amministrazione taurina non sia così onerosa; altri dicono “di quanto?”.
Replica 3: (Non c’è perché il 3 non è partito).
Twit 4Le corride spariranno. Nel frattempo, gli/le zapatist@ applaudono il toro quando, nonostante le ferite, riesce ad abbattere il torero”.
Replica 4: (Non c’è, sono andat@ tutt@ a dormire).
Il PS continua a twittare (o come si dice). Dopo un po’ qualcuno si accorge del twit e replica Perché appare solo in situazioni sospette?”.
Tan-tan?
P.S. CHE ADESSO NON SUPERA I 140 CARATTERI (credo): “Durito: gli zapatisti sono come il Dottor House: indovinano quasi sempre la diagnosi e la cura, ma alla maggioranza non piace il metodo. Del paziente, non parliamone”.
P.S. CHE CHIARISCE – Li abbiamo letti con attenzione. Vediamo come, quando uno dissente dall’altro, si accusano di essere un “pezzo di zombie” o “televiso“, e così via. Noi non pensiamo che le disparità abbiano necessariamente una filiazione politica. Per esempio, quando qualcuno dice “l’EZLN è un’invenzione di Salinas de Gortari”, noi non pensiamo che sia necessariamente un “troll“, un pezzo di zombie, un televiso o un tvazteco (o come si dica per entrambi). Può essere, pensiamo, che si tratti solo di qualcuno con un basso coefficiente intellettivo, troppo pigro per leggere più di 140 caratteri, o che sta tentando di collegarsi con qualcuno che ha già detto questo.
P.S. CHE SFIDA LA GEOMETRIA – Il mondo è tondo, gira, cambia. Ma nel mondo imposto dall’alto, non importa quanti giri faccia, noi restiamo sempre sotto. Anche il mondo che vogliamo noi è tondo, e gira anche, e cambia, ma nessuno sta sopra a costo di quelli che stanno sotto.
P.S. CHE FA UN PO’ DI MEMORIA – Quando una parte della sinistra colta faceva ancora equilibrismi per tentare di dare fondamento teorico alla sfortunata trovata della “dolce repubblica”, e viveva una torrida luna di miele con i grandi media (e spendeva grandi somme di denaro per la pubblicità sui media elettronici e stampati), i giovani studenti di quello che poi si sarebbe conosciuto come “#yosoy132”, già denunciavano il ruolo dei grandi mezzi di comunicazione nella “democrazia” messicana. Poi è successo quello che è successo, e quella stessa sinistra colta ha voluto ergersi a tutore dei giovani ribelli (o “rivoltosi”, come li chiamano ora). Siccome non sono più di moda, si dimenticano di loro e dicono che hanno “perso la loro occasione”, “molto rumore e non hanno ottenuto niente”, “rivoluzionari da Starbucks (o come si dice)”, “non si può cambiare il mondo con uno smartphone (o come si dice)”. Il calendario continuerà a girare e, all'improvviso  risorgeranno, migliori, più forti, di più. E quelli che ora si dimenticano di loro o li criticano, diranno “chiaro, sapevamo che non erano spariti”, oppure “ora gli diciamo cosa devono fare”, ma altri diranno loro “è molto sospetto che voi apparite ogni volta che succede qualcosa”.
P.S. CHE SI MOSTRA COMPRENSIVA – Non c’è veleno, capiamo. Noi siamo “quello” che, nelle vostre case e scuole, susciterebbe la raccomandazione dei vostri genitori, amic@ e di altra gente sensata e decente: “non ti conviene metterti con quella gente, si dicono tante cose di loro”. E del Sup nemmeno parlarne, sarebbe qualcosa come “quell’uomo non ti conviene, non si sa nemmeno chi sia realmente”. O “una cosa è aiutare i poveri piccoli indios e un’altra mischiarsi con quei maleducati che non hanno neppure la linea per il cellulare, per non parlare di uno smartphone, sia pure di marca “la briciola”.
P.S. CHE FA UN GHIGNO – “Nerd is hot”.
P.S. SUI MILIONI CONTRO LE MIGLIAIA, O CENTINAIA, O DECINE, O ALCUNI – L’argomento delle maggioranze contro le minoranze ci annoia e mi fa ricordare un vecchio graffito (o come si dice) che ho visto su un vecchio muro. Tutto a colori, diceva: “Mangia merda. Milioni di mosche non possono sbagliarsi”.
P.S. CHE CONSIGLIA PAZIENZA – Oh, non disperate. Ancora qualche parola (o disegno, audio, video) e potrà ascoltarci solo chi realmente ci interessa avere come interlocutore.
Bene. Salute e, credeteci, lo capiamo: ragioni e non ragioni per basare il cinismo, l’apatia, il menefreghismo, o i sinonimi che volete, sono molte, troppe, tutte. Trovarle per fare qualcosa per cambiare e migliorare è un compito che in pochissimi sono disposti a compiere.
Il Sup che cerca di fare una combo “fatality” per il testo di fine stagione.
(ma dai… ora se ne esce coi videogiochi).

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!