lunedì 16 dicembre 2013

Colombia - Le FARC decretano un cessate il fuoco unilaterale di un mese

Lo scorso 9 dicembre il Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP ha diffuso un comunicato mediante il quale ordina a tutte le unità guerrigliere un cessate il fuoco unilaterale per 30 giorni, che entrerà in vigore il 15 dicembre prossimo e il cui termine sarà il 15 gennaio 2014.
Per tutta risposta, il guerrafondaio presidente “Jena” Santos ha dichiarato che “le istruzioni alla Forza Pubblica sono chiarissime: 
continuare l'offensiva militare in tutto il territorio nazionale”.
Nel comunicato dell'insorgenza si legge che il governo ha implementato “il rinforzo permanente e crescente dell'attività militare dello Stato” contro tutte le unità guerrigliere, di fronte “ad un'opinione pubblica nazionale che osserva con perplessità lo strano mix di dialoghi e morte con il quale il governo nazionale concepisce la riconciliazione.”
Le FARC denunciano che mentre da una parte “si parla molto di gesti, peraltro anche pretesi, che possano inviare segnali positivi alla comunità internazionale”, dall’altra “in tutta la Colombia imperversano le operazioni di sterminio per mano delle truppe governative.” E poi puntualizzano che “dal Nariño al Cauca, dall'Arauca al Catatumbo, così come nel Guajira e nel Putumayo, i bombardamenti, i mitragliamenti, gli sbarchi e l'occupazione del territorio, con tutto il loro abituale seguito di crimini, aumentano e si acutizzano con sanguinario fanatismo, mettendo in chiaro la volontà reale che anima il governo nazionale”.
Rispetto alla tregua unilaterale, però, il Segretariato ordina altresì “di mantenere l'allerta di fronte a qualunque operazione nemica, cui si dovrà rispondere senza dilazione alcuna”.
A ventitré anni esatti dal tradimento dell'ex presidente César Gaviria Trujillo, che affossò le possibilità di superamento del conflitto ordinando un'enorme operazione militare contro “Casa Verde”, l'accampamento principale del Segretariato, la guerriglia propone un nuovo cessate il fuoco unilaterale, con l'obiettivo non solo di predisporre un contesto favorevole all’ulteriore sviluppo dei lavori al Tavolo dell'Avana, ma anche di consentire al popolo colombiano di passare le festività di fine anno in un clima meno belligerante.
Ciò nonostante, Juan Manuel Santos, stretto fra i sondaggi e i calcoli elettoralistici e pressato dall'estrema destra ultrareazionaria, non ha né la volontà né la forza di corrispondere a questo gesto di pace delle FARC con un provvedimento di reciprocità, che ora più che mai sarebbe necessario.

venerdì 13 dicembre 2013

Uruguay - Una scelta contro il proibizionismo e i suoi profitti: la marijuana è legale

di Filippo Fiorini
Tre­dici ore di discus­sione e tre­dici voti con­trari non sono bastati a fer­mare il pro­getto di legge per la rego­la­men­ta­zione del mer­cato della can­na­bis in Uru­guay: la mari­juana è uffi­cial­mente legale e tra meno di sei mesi sarà pos­si­bile col­ti­vare, com­prare e fumare erba senza troppe noie per tutti i cit­ta­dini e i resi­denti che abbiano rag­giunto la mag­giore età. La norma, che per il ruolo cen­trale dello Stato e per il per­messo di pro­du­zione rico­no­sciuto ai sin­goli dà alla pic­cola repub­blica char­rua un pri­mato mon­diale in fatto di diritti, per­met­terà il con­sumo per tre ragioni cen­trali: le tera­pie medi­che, la ricerca scien­ti­fica e gli scopi ricrea­tivi. Con­tro un’unica grande minac­cia: il narcotraffico.
«Si tratta di un espe­ri­mento e se dovesse andar male, siamo pronti a tor­nare indie­tro», ha detto il pre­si­dente José “Pepe” Mujica, l’uomo che con il suo appog­gio per­so­nale ha garan­tito il voto uni­ta­rio di tutta la coa­li­zione di governo, Frente Amplio, e quindi il suc­cesso par­la­men­tare di un pro­getto molto cri­ti­cato den­tro e fuori dalle stanze del potere. In senato, infatti, la pro­po­sta è pas­sata per 16 voti su 30 e alla Camera ha dovuto affron­tare le obie­zioni di tutto l’arco oppo­si­tore. A que­sto, si aggiunge lo scet­ti­ci­smo di una comu­nità medica ancora spac­cata e l’opinione con­tra­ria di più del 61% della popo­la­zione, regi­strata in set­tem­bre dall’agenzia pri­vata Cifra.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!