venerdì 24 gennaio 2014

Messico - Mario e gli altri: criminalizzazione della protesta sociale a Città del Messico

no-a-la-criminalizacion-de-la-protesta-social

La criminalizzazione della protesta a Città del Messico e fabbrica dei colpevoli

di Andrea Spotti
A poco più di tre mesi dalla sua detenzione Mario Gonzalez è stato condannato. Lo studente anarchico, detenuto a margine del corteo contro la riforma educativa e in memoria della strage del ’68 in Piazza Tlatelolco dello scorso 2 ottobre, è stato ritenuto colpevole del reato di “Attacco alla Pace Pubblica” dalla giudice Marcela Arrieta, che lo ha sentenziato alla pena di 5 anni e 9 mesi da scontare nel carcere di Santa Martha Acatitla, sito nella zona sudorientale della capitale messicana. La sua vicenda, attorno alla quale è cresciuto in questi mesi un movimento di solidarietà dentro e fuori i confini nazionali, è indicativa del clima repressivo che si vive a Città del Messico dall'insediamento del sindaco Miguel Angel Mancera a questa parte.
In sintonia con il presidente Enrique Peña Nieto, che sin dall'inizio del suo mandato, cominciato nel dicembre 2012, ha dovuto far fronte alle proteste popolari, il governatore di centrosinistra sta portando avanti una governance autoritaria che ha ridotto drasticamente gli spazi di agibilità politica per i movimenti sociali nella capitale. Questi, infatti, sono sottoposti a una vera e propria persecuzione poliziesca e giudiziaria, la quale, secondo quanto denunciano varie organizzazioni per la difesa dei diritti umani, rischia di mettere in discussione le stesse libertà costituzionali.

venerdì 10 gennaio 2014

Messico - Chiapas. Escuelita de libertad

Dal 24 al 30 dicembre 2013 ho avuto la fortuna di partecipare in Chiapas alla seconda edizione del Primo Livello della “Esculita Zapatista; La Libertad para l@s Zapatistas!”

Infatti dopo una prima edizione ad Agosto 2013, l'esperimento della Escuelita si è ripetuto in due corsi, a fine Dicembre il mio ed inizio Gennaio l'altro, intervallati da grandi festeggiamenti per il ventesimo anniversario dell'insurrezione zapatista del 1 gennaio 1994.

Ma cos'è questa Escuelita? In cosa consiste questo nuovo strumento caratterizzato da tratti originali e insoliti che il movimento zapatista sta utilizzando per tornare a fare rete con i movimenti messicani e globali, dopo anni di poca comunicazione?

Il 24 Dicembre, di mattina presto, siamo arrivati in circa 1800 attivisti al CIDECI - La Universidad de la Tierra - , periferia di San Cristobal de Las Casas, per partecipare alla Escuelita. Numeri simili ci sono stati anche nel turno di Gennaio.

Attraverso una organizzazione davvero elevata e ammirevole, i compas ci hanno smistato a seconda del Caracol a cui eravamo stati destinati al momento dell'iscrizione.

Assieme a circa 340 attivisti da tutto il mondo, vengo destinato al Caracol 1, La Realidad. Prima di mezzogiorno parte la nostra lunga carovana di 12 camionette molto precarie attraverso strade altrettanto precarie, verso la Selva Lacandona. Il viaggio è faticoso, con molte soste e vari pezzi da sostituire ai nostri mezzi che si rompono. Arriviamo a La Realidad poco dopo le 22 di sera, e l'arrivo compensa la fatica del viaggio: centinaia di compas ci accolgono calorosamente gridando a pugno teso “Zapata vive! La Lucha Sigue!” e ”Il Pueblo Unido, Jamas serà vencido!”

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!