ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE
NAZIONALE
MESSICO
8 maggio 2014Ai compagni e compagne della Sexta:
Compas:
In realtà il comunicato era pronto. Succinto, preciso, chiaro, come devono essere i comunicati.
Ma… mm… poi.
Ora comincia la riunione con le compagne e compagni basi di appoggio della Realidad.
Li ascoltiamo.
Conosciamo il tono ed il sentimento della loro voce: il dolore e la rabbia.
E mi rendo conto che un comunicato non riflette tutto questo.
O non in tutta la sua dimensione.
Certo, forse neppure una lettera, ma almeno con queste parole posso fare un pallido tentativo.
Perché…
Furono il dolore e la rabbia che ci spinsero a sfidare tutto e tutti 20 anni fa.
E sono il dolore e la rabbia che ora ci fanno indossare di nuovo gli stivali, mettere l’uniforme, infilare la pistola e coprirci il volto.
E rimettermi il vecchio e logoro berretto con le 3 stelle rosse a cinque punte.
Sono il dolore e la rabbia che hanno portato i nostri passi fino alla Realidad.
Poco fa, dopo che avevamo spiegato di essere arrivati per rispondere alla richiesta di aiuto della Giunta di Buon Governo, un compagno base di appoggio, maestro del corso “La Libertad según l@s Zapatistas” ci ha detto, parola più, parola meno:
“Compagno subcomandante, vogliamo essere chiari, se non fossimo zapatisti ci saremmo già vendicati ed avremmo fatto un macello, perché siamo molto arrabbiati per quello che hanno fatto al compagno Galeano. Ma siamo zapatisti e non cerchiamo vendetta, ma giustizia. Quindi abbiamo aspettato di vedere quello che ci direte e così faremo”.
Ascoltandolo ho provato invidia e pena.