sabato 16 agosto 2014

Messico - Trascrizione completa in ITALIANO della seconda parte della conferenza stampa dell'EZLN


Seconda Parte: Sub Moisés

Bene, compagni e compagne, avete ascoltato il compagno Subcomandante Insurgente Galeano. Questo è come la vediamo, come la pensiamo.
Ovvero, abbiamo bisogno della forza di ognuno perché se abbiamo capito come va la vita, allora perché non capiamo come dobbiamo collegarci gli uni con gli altri.

Alcuni compagni che sono qua in veste di media liberi e contemporaneamente come CNI, questi e queste compagne li avete ascoltati e li avete visti. Ora dovete fare condivisione tra di voi, perché non è la stessa cosa che io parli se però non ho ascoltato.

È qui dunque che dobbiamo unirci, dobbiamo prenderci per mano gli uni con gli altri.

Come si chiedeva ai compagni del Congresso Nazionale Indigeno, se dobbiamo stare insieme, cioè indigeni e non indigeni, la parola salirà in una sola voce? Sì. Cioè, i compagni capiranno la vita di quelli che non sono indigeni, quindi come faremo, come lotteremo?

Cioè, c’è un gran lavoro da fare, noi pensiamo che è molto difficile per quelli che vivono in città, ma anche per noi che viviamo nelle comunità come Congresso Nazionale Indigeno, anche se qui per lo meno c’è ancora il senso di comunità, ma nelle città no.

Dietro le mura domestiche, non si sa nulla dei problemi del proprio vicino, a volte nemmeno si sa chi è il vicino; e tra le tre pareti, io vivo qui e lì vive l’altra, l’altro vicino e lì un altro; il mio vicino non si preoccupa di cosa mi succede, né io mi preoccupo di lui o di lei. E così si resta incatenati.

Dunque è un lavoro molto duro quello di cui parlano i compas “la bestia che arriva”, perché sennò ci distruggeranno. Allora come possiamo fare questo lavoro. Ma noi non vi stiamo chiedendo di diventare indigeni, ma nemmeno chiedete a noi di pensare o comportarci come cittadini.

giovedì 14 agosto 2014

Messico - Trascrizione completa in ITALIANO della conferenza stampa dell'EZLN con i media indipendenti, autonomi ed alternativi o come si chiamano


Prima Parte: parole del SupGaleano

Buongiorno Gotham City… Mentre finite di fare le vostre foto lì nel padiglione, qui iniziamo la conferenza stampa.

Prendete posto per favore, in modo che iniziamo a breve e poi ve ne potete andare. Per favore, accomodatevi, compagni, compagne. Seduti.

Buongiorno Gotham City (questo è un saluto a un compagno che twitta così).

Quello che avete appena visto, in termini militari si chiama manovra diversiva, in termini comuni è magia. E ciò che ha richiesto pochi minuti, a qualcun altro è toccato farlo per vent'anni, perché riuscisse così.

Vorremmo iniziare, approfittando della presenza dei media liberi, autonomi, alternativi o come si chiamino, e di compagni della Sexta nazionale e internazionale, rendendovi grazie. E per rendervi grazie vi racconterò la storia di una morte.

Questo 25 agosto si compiranno 10 anni dalla morte del Tenente Insurgente Eleazar. Nel 2004, ma fin dal 2003, iniziò ad avere una malattia di quelle che compaiono solo nel Dr. House o cose così, che si chiama Guillain-Barré, che consiste nel deterioramento progressivo di tutto il sistema vitale fino alla morte. Non ha cura, bisogna tenere in vita il malato artificialmente, collegato.

Iniziò ad ammalarsi e lo portarono a Tuxtla Gutiérrez in un ospedale. Lì gli diagnosticarono questa malattia e iniziarono a dirgli che sarebbe stato meglio che se ne andasse, che non era grave; sebbene quando mi dissero che malattia era sapessi di che si trattava; ma i medici, vedendolo indigeno, sapevano che non avrebbe potuto pagare il trattamento. In realtà è un trattamento di sopravvivenza, non c’è cura possibile.

Mh… vediamo se si riesce a intrufolare i miliziani all'ombra, se no lì cuoceranno vivi, diamine…

La benda è perché pensiate che ho un occhio di vetro, ma no. Io e le mie maledette trovate, ora me la devo tenere addosso.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!