“Esprimiamo la nostra protesta e
preoccupazione di fronte al saccheggio delle nostre terre con i mega progetti
imperialisti”,
dichiarano le comunità che formano la Red Contra las Altas
Tarifas de Energía Eléctrica “La Voz de Nuestro Corazón”, tra cui figurano
La Grandeza, El Madronal, Rancheria Santa Anita, Teopisca, Nuevo Tepeyac, La
Gloria, Santa Lucia, San Vicente, Oxchuc, Candelaria e Alto, San Juan de las
Tunas, Guadalupe Xuncalab e Marcos E. Becerra.
All'interno dei mega progetti che denunciano gli indigeni degli Altos del
Chiapas, ci sono miniere, parchi eolici, strade, strutture tecnologiche,
centrali idroelettriche.
Inoltre aggiungono che “inoltre c’è l’inganno della
cosiddetta Crociata Nazionale Contro la Fame che attraverso la
distribuzione di cibo e case sono una trappola per le donne e gli uomini dei
nostri villaggi e la sola cosa che generano è creare sempre più dipendenza e
farci dividere all’interno delle nostre comunità”.
In un comunicato le/gli ejidatari organizzati spiegano che tali programmi
governativi “sono una modo dei grandi impresari per approfittarsi della povertà
della gente e vendere le nostre terre alla Banca Mondiale ed alle multinazionali
di Canada, Europa e Stati Uniti, cambiando le leggi a loro favore, come è stato
per la riforma Agraria ed Energetica”.
“Ci dichiariamo contrari a tutte queste riforme per che portano inquinamento
dell’acqua e dell’aria, la morte degli animali ed anche degli esseri umani”,
affermano gli agricoltori indigeni e rivolgono un appello "a tutt@ i compagni
dei villaggi e dei quartieri ad organizzarsi nei modi che ritengono opportuni
per difendere i nostri diritti di popoli e difendere la nostra terra e
territorio”.
“Impariamo a lavorare la nostra terra. Difendiamo i nostri diritti. Non
lasciamoci ingannare dai partiti politici”, esortano le contadine e i contadini.
Nello stesso tempo esprimono la loro solidarietà con le comunità che stanno
lottando contro la costruzione dell’Autostrada San Cristobal-Palenque, “vi
diciamo che non siete soli, noi vigileremo su quanto potrebbe accadere”,
sottolineano.
Testo originale
Pubblicato da: COLECTIVO POZOL
Tradotto da: "Maribel"
Bergamo
mercoledì 17 settembre 2014
lunedì 15 settembre 2014
Messico - Pronunciamento del CNI e dell'EZLN per la libertà di Mario Luna, portavoce della tribù Yaqui
Settembre 2014.
ALLA TRIBU’ YAQUI:
AL POPOLO DEL MESSICO:
ALLA SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE:
AI GOVERNI DEL MESSICO E DEL MONDO:
AL POPOLO DEL MESSICO:
ALLA SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE:
AI GOVERNI DEL MESSICO E DEL MONDO:
“Esigiamo la cancellazione immediata degli ordini di arresto e
della fabbricazione di delitti contro i membri della tribù yaqui e condanniamo
la criminalizzazione della loro lotta, dicendo ai malgoverni emanazione dei
partiti politici, che il fiume yaqui è stato storicamente il portatore della
continuità ancestrale della cultura e del territorio della tribù yaqui e, noi
che costituiamo il Congresso Nazionale Indigeno, reiteriamo che se toccano uno
di noi toccano tutti, e pertanto risponderemo di conseguenza dinanzi a
qualsiasi tentativo di reprimere questa degna lotta o qualsiasi altra lotta”
(Caracol di Oventic, 7 luglio 2003, comunicato congiunto CNI-EZLN).
Non hanno potuto
uccidere i nostri popoli. Infatti come semi continuano a crescere. Ci hanno
voluto uccidere con armi da fuoco; non riuscendoci hanno cercato di ucciderci
con le malattie, e di nuovo hanno fallito. I potenti hanno usato molte strade
per sterminare noi indigeni.
Oggi ci vogliono
uccidere con l’energia eolica, con le autostrade, con le miniere, con le dighe,
con gli aeroporti, con il narcotraffico; oggi, soprattutto, ci ferisce che ci
vogliano uccidere nel Sonora, con gli acquedotti.
Il passato giovedì 11
settembre, membri, apparentemente, della Procura Generale di Giustizia dello
stato di Sonora, hanno trattenuto il nostro fratello Mario Luna, portavoce
della tribù yaqui, accusandolo falsamente di crimini che sono stati fabbricati
ad arte; con ciò pretendono di incarcerare la lotta stessa della tribù yaqui
per difendere le acque che nel 1940, dopo una lunga guerra, furono riconosciute
come sue da parte di Lázaro Cárdenas e che dal 2010 i padroni del denaro
vogliono portarsi via, attraverso l’acquedotto Independencia, calpestando una
risoluzione della Suprema Corte di Giustizia della Nazione e calpestando tutti
i diritti che le Convenzioni Internazionali ci riconoscono.
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ALLERTA ROSSA E CHIUSURA CARACOLES
BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!