mercoledì 17 settembre 2014

Messico - Proteste contro mega progetti.

“Esprimiamo la nostra protesta e preoccupazione di fronte al saccheggio delle nostre terre con i mega progetti imperialisti”, 
dichiarano le comunità che formano la Red Contra las Altas Tarifas de Energía Eléctrica “La Voz de Nuestro Corazón”, tra cui figurano La Grandeza, El Madronal, Rancheria Santa Anita, Teopisca, Nuevo Tepeyac, La Gloria, Santa Lucia, San Vicente, Oxchuc, Candelaria e Alto, San Juan de las Tunas, Guadalupe Xuncalab e Marcos E. Becerra.

All'interno dei mega progetti che denunciano gli indigeni degli Altos del Chiapas, ci sono miniere, parchi eolici, strade, strutture tecnologiche, centrali idroelettriche. 

Inoltre aggiungono che “inoltre c’è l’inganno della cosiddetta Crociata Nazionale Contro la Fame che attraverso la distribuzione di cibo e case sono una trappola per le donne e gli uomini dei nostri villaggi e la sola cosa che generano è creare sempre più dipendenza e farci dividere all’interno delle nostre comunità”.

In un comunicato le/gli ejidatari organizzati spiegano che tali programmi governativi “sono una modo dei grandi impresari per approfittarsi della povertà della gente e vendere le nostre terre alla Banca Mondiale ed alle multinazionali di Canada, Europa e Stati Uniti, cambiando le leggi a loro favore, come è stato per la riforma Agraria ed Energetica”.

Ci dichiariamo contrari a tutte queste riforme per che portano inquinamento dell’acqua e dell’aria, la morte degli animali ed anche degli esseri umani”, affermano gli agricoltori indigeni e rivolgono un appello "a tutt@ i compagni dei villaggi e dei quartieri ad organizzarsi nei modi che ritengono opportuni per difendere i nostri diritti di popoli e difendere la nostra terra e territorio”.

Impariamo a lavorare la nostra terra. Difendiamo i nostri diritti. Non lasciamoci ingannare dai partiti politici”, esortano le contadine e i contadini. Nello stesso tempo esprimono la loro solidarietà con le comunità che stanno lottando contro la costruzione dell’Autostrada San Cristobal-Palenque, “vi diciamo che non siete soli, noi vigileremo su quanto potrebbe accadere”, sottolineano.

Testo originale


Pubblicato da: COLECTIVO POZOL 

Tradotto da: "Maribel" Bergamo

lunedì 15 settembre 2014

Messico - Pronunciamento del CNI e dell'EZLN per la libertà di Mario Luna, portavoce della tribù Yaqui

Settembre 2014.
ALLA TRIBU’ YAQUI:
AL POPOLO DEL MESSICO:
ALLA SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE:
AI GOVERNI DEL MESSICO E DEL MONDO:
“Esigiamo la cancellazione immediata degli ordini di arresto e della fabbricazione di delitti contro i membri della tribù yaqui e condanniamo la criminalizzazione della loro lotta, dicendo ai malgoverni emanazione dei partiti politici, che il fiume yaqui è stato storicamente il portatore della continuità ancestrale della cultura e del territorio della tribù yaqui e, noi che costituiamo il Congresso Nazionale Indigeno, reiteriamo che se toccano uno di noi toccano tutti, e pertanto risponderemo di conseguenza dinanzi a qualsiasi tentativo di reprimere questa degna lotta o qualsiasi altra lotta” (Caracol di Oventic, 7 luglio 2003, comunicato congiunto CNI-EZLN).

Non hanno potuto uccidere i nostri popoli. Infatti come semi continuano a crescere. Ci hanno voluto uccidere con armi da fuoco; non riuscendoci hanno cercato di ucciderci con le malattie, e di nuovo hanno fallito. I potenti hanno usato molte strade per sterminare noi indigeni.
Oggi ci vogliono uccidere con l’energia eolica, con le autostrade, con le miniere, con le dighe, con gli aeroporti, con il narcotraffico; oggi, soprattutto, ci ferisce che ci vogliano uccidere nel Sonora, con gli acquedotti.
Il passato giovedì 11 settembre, membri, apparentemente, della Procura Generale di Giustizia dello stato di Sonora, hanno trattenuto il nostro fratello Mario Luna, portavoce della tribù yaqui, accusandolo falsamente di crimini che sono stati fabbricati ad arte; con ciò pretendono di incarcerare la lotta stessa della tribù yaqui per difendere le acque che nel 1940, dopo una lunga guerra, furono riconosciute come sue da parte di Lázaro Cárdenas e che dal 2010 i padroni del denaro vogliono portarsi via, attraverso l’acquedotto Independencia, calpestando una risoluzione della Suprema Corte di Giustizia della Nazione e calpestando tutti i diritti che le Convenzioni Internazionali ci riconoscono.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!