mercoledì 25 febbraio 2015

L'altra Tunisia


Carovana di visita alle realtà che in Tunisia costruiscono con determinazione ed energia un’alternativa fuori e contro ogni integralismo ed ogni autoritarismo.
I progetti che l’Associazione Ya Basta sostiene in Tunisia nascono dalla volontà di costruire un Euromediterraneo fatto di nuovi diritti, nuove libertà.
Questa nuova Carovana, prevista per marzo 2015, vuole essere l’occasione di incontro con le realtà di base che operano in particolare nel sud del paese nel campo della promozione dei diritti delle donne, dell’informazione libera e dello sviluppo delle associazioni libere e democratiche.
Alla conclusione del Forum Sociale mondiale, che si svolgerà a Tunisi dal 24 al 29 marzo, a cui è possibile partecipare insieme a noi, ci muoveremo verso le zone interne del paese.
Il programma della delegazione prevede:
Domenica 29: Inizio Carovana
Incontro introduttivo sulla situazione in Tunisia ed in particolare sulla situazione di chi sfugge dalla drammatica situazione in Libia e si trova nel paese.
Visita a Tunisi e dintorni
Lunedì 30: spostamento a Sbeitla 
Visita alla città di Kairouan e incontro con la Cooperativa femminile di El Kadhra sostenuta dal Progetto Eco de femmes coordinato dal GVC
JPEG - 19.9 KbMartedì 31: Visita ai CMC (Centre Média Citoyen) aperti nel sud della Tunisia a Sidi Bouzid, Menzel Bouzaienne, Regueb.
I tre centri rappresentano un’inedita esperienza di autogestione associativa e di informazione libera. Sono nati all’interno del Progetto Periferie Attive coordinato dal GVC ed hanno avuto il sostegno del Progetto Shaping The MENA Coalition of Freedom of Expression coordinato da Un Ponte per..

Mercoledì 1 aprile: Arrivo all’Oasi di Jemna

Incontro con Association de la Sauvegarde des Oasis de Jemna impegnata dal 12 gennaio del 2011 al recupero delle terre demaniali dell’oasi che si sviluppa in circa 300 ettari con più di 10.000 palme da datteri. L’Associazione che si occupa della cura delle palme, ha sostenuto l’acquisto di strumentazione agricola ed ha appoggiato infrastrutture locali di salute, educazione e sport in un’ottica di salvaguardia delle risorse locali.
Giovedì 2 aprile: Visita all’Oasi

Venerdì 3 aprile : Arrivo sulla Costa
Sabato 4 aprile:: Visita a Madhia

Domenica 5 aprile: ritorno a Tunisi
Lunedì 6 aprile: partenza per l’Italia
Possibilità di arrivare il 29 per partecipare alle attività di chiusura del Forum Sociale Mondiale oppure di partecipare all’intero Forum a partire dal 24 marzo.

NOTE PER LA PARTECIPAZIONE 

Il volo è a carico del partecipante a cui verranno fornite tutte le informazioni necessarie.
E’ necessaria una quota di partecipazione di 50 euro.
In loco verrà creata una cassa comune per trasporti locali, vitto e pernottamenti.
La prenotazione va fatta entro il 15 marzo.
E’ necessario il passaporto con validità 6 mesi.

INFO E CONTATTI yabastanapoli@yahoo.it

lunedì 23 febbraio 2015

Kurdistan - Salman, il ragazzo curdo di Novara morto in Iraq per combattere l’Isis

Aveva ottenuto l’asilo politico ed era stato 
assunto come operaio da una cooperativa. 
Lavoro, famiglia, amici. Salman Talan, 
curdo di nazionalità turca, in Italia aveva 
trovato tutto. Il richiamo dei fratelli curdi in 
lotta contro l’Isis, però, è stato più forte, e alla 
fine l’ha portato a morire in Iraq. Salman, 
nome di battaglia Erdal Welat («la mia terra») viveva tra Milano e Trecate, in 
provincia di Novara, dove abitano ancora due dei suoi cinque fratelli. Un anno fa ha
deciso di abbandonare la sua nuova vita e partire. Ha lasciato solo una lettera: «Nessuno 
mi ha obbligato.
Vado a combattere contro l’Isis perché la mia famiglia possa scrivere nella sua lingua». 
Poche parole ai genitori per spiegare la partenza. Per dodici mesi nessuno ha saputo più 
nulla di lui. Finché, il 27 gennaio scorso, i familiari hanno ricevuto la notizia della sua morte. 
«È stato colpito da un cecchino dell’Isis a Shingal (nome curdo per il monte Sinjar), in Iraq 
- racconta il fratello Sahin -. Il proiettile ha trapassato il cranio da sinistra a destra. Dopo 
di lui hanno ucciso un suo amico».  

Il lavoro in stamperia  
Nelle ultime foto pubblicate su Facebook Salman ha un viso lungo, serio, da uomo. Indossa 
una tuta mimetica e ha il fucile tra le braccia. In realtà Salman era un ragazzo di 24 anni. 
Era giunto in Italia giovanissimo insieme a mamma, papà e cinque fratelli, in fuga da una 
Turchia che non gradiva le loro simpatie per il Pkk di Ocalan. Aveva fatto vari lavoretti ma 
negli ultimi tempi si era sistemato in una stamperia. Sveglia presto, i turni, un’esistenza come 
tante. «Lavorava con me - aggiunge il fratello -. Era un ragazzo sensibile, sempre attento agli 
altri: se vedeva un rom o un altro immigrato cercava di aiutarli».  

Attivista politico  

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!