Le operazioni repressive di esercito, paramilitari ed apparati statali
a cura di Giovanna Gasparello
L’avvenimento più eclatante risale a domenica 19 luglio, quando elementi dell’Esercito hanno fatto fuoco su un gruppo di persone che realizzavano un blocco stradale vicino alla comunità indigena nahua di Ostula, in Michoacán, uccidendo un ragazzino di 12 anni e ferendo gravemente altre sei persone, tra cui una bimba di sei anni.
Gli indigeni protestavano contro l’arresto arbitrario di Semeí Verdía, coordinatore della Polizia Comunitaria della zona, organizzazione formata dalla popolazione di Ostula nel 2009 per difendersi dalla violenza del cartello dei Caballeros Templarios, che ha provocato piú di trenta morti nella comunità, e proteggere il territorio comunitario dall’ingerenza di progetti minerari e turistici. Nonostante una progressiva criminalizzazione del processo di autodifesa popolare, soprattutto a partire dal 2013 quando molti poliziotti comunitari del municipio di Aquila, di cui fa parte la comunità di Ostula, furono incarcerati, la Polizia Comunitaria della zona si é mantenuta attiva e con un forte appoggio popolare.
Gli indigeni protestavano contro l’arresto arbitrario di Semeí Verdía, coordinatore della Polizia Comunitaria della zona, organizzazione formata dalla popolazione di Ostula nel 2009 per difendersi dalla violenza del cartello dei Caballeros Templarios, che ha provocato piú di trenta morti nella comunità, e proteggere il territorio comunitario dall’ingerenza di progetti minerari e turistici. Nonostante una progressiva criminalizzazione del processo di autodifesa popolare, soprattutto a partire dal 2013 quando molti poliziotti comunitari del municipio di Aquila, di cui fa parte la comunità di Ostula, furono incarcerati, la Polizia Comunitaria della zona si é mantenuta attiva e con un forte appoggio popolare.