domenica 6 settembre 2015

Kurdistan - YPG dichiara la risoluzione finale della Conferenza sulla resistenza di Kobanê

YPG dichiara la risoluzione finale della Conferenza sulla resistenza di Kobanê
Si è chiusa la conferenza delle YPG sulla resistenza di Kobanê.

Forze militari affiliate al Comando delle YPG di Kobanê, hanno organizzato un una conferenza sulla resistenza nella regione di Kobanê svoltasi con lo slogan “Organizziamoci sulla base della resistenza di Kobanê e guidiamo la costruzione di una Siria democratica.”

215 delegati hanno partecipato alla conferenza tenuta dal comando YPG di Kobanê tra il 23 agosto e il 1 settembre, che ha discusso esclusivamente la dimensione politica, di lotta e organizzativa della resistenza e ha raggiunto importanti decisioni.
La risoluzione finale della conferenza è stata rilasciata sul sito ufficiale YPG, che ha dichiarato:
‘La vittoria della resistenza di Kobanê è diventata la base per il radicamento e l’invincibilità della rivoluzione in Rojava. Allo stesso tempo è diventato un passo significativo nello sviluppo democratico della Rivoluzione siriana.’
Secondo la risoluzione finale la conferenza ha fatto una valutazione sugli sviluppi politici e militari in Medio Oriente, il Kurdistan e la scena internazionale; una constatazione sui problemi organizzativi tattici e militari nel 2014/15 sulla battaglia e la resistenza diKobanê e ha stabilito i punti all’ordine del giorno sulla base della critica, autocritica e delle decisioni prese.

‘La Resistenza di KOBANE è diventata la base per il radicamento e invincibilità della Rivoluzione in Rojava’
La risoluzione finale della conferenza ha sottolineato che il territorio del Medio Oriente è diventato il centro di scontri intensi e allo stesso tempo anche delle possibili soluzioni, nelle quali hanno partecipato attivamente tutte le forze globali, regionali, locali e sociali al processo storico in corso.

I poteri egemonici internazionali continuano a mantenere lo stato di guerra per ristrutturare il Medio Oriente sulla base dei propri interessi, e di prolungare questo periodo attraverso nuovi equilibri e modalità, la risoluzione finale ha dichiarato che le forze sociali democratiche emerse nel corso di questo processo ha combattuto contro la situazione di conflitto nella regione.
Descrivendo la rivoluzione della regione democratica del Rojava come l’unica alternativa emergente per il sistema statale siriano, la risoluzione finale ha inoltre dichiarato che la rivoluzione del Rojava è diventata una rivoluzione che riguarda non solo le popolazioni locali, ma anche tutti i popoli del mondo.

giovedì 20 agosto 2015

Kurdistan - Teniamo alta l’attenzione (non solo sugli accadimenti clamorosi)


di Ivan Grozny
Iskenderpasa è l’antico quartiere della città di Dyarbakir. Abitato esclusivamente da curdi, ospita la Moschea, la biblioteca, un suk colorato, naturalmente dentro le antiche mura. C’è una sola breccia nell’antica fortificazione dovuta all’unico tentativo di distruzione andato a buon fine da parte del governo di Ankara. Una storia di tanti anni fa.
C’è una gigantografia di Ataturk al suo posto che dà sulla piazza principale della città. E vedere in una piazza così grande, in pieno pomeriggio, un elicottero militare “sostare” a mezza altezza sopra le teste delle persone appare un po’ inquietante. Ci si prepara alla sera dove puntualmente come da parecchi mesi ormai ci sono conflitti a fuoco tra la polizia e gli abitanti del quartiere. Siamo nel Kurdistan turco, non in Siria. Dyarbakir è l’antica capitale di questo Paese che non c’è più, il Kurdistan appunto.
Una popolazione di duecentocinquantamila civili e novantamila tra soldati e poliziotti, collocati in un quartiere apposito dove vivono in appartamenti poco lontano dall’aeroporto. E soprattutto in questi giorni, non solo li si trova a ogni incrocio e fuori da ogni porta della città, ma tentano sortite anche a Iskenderpasa. Sassate contrapposte a colpi d’arma da fuoco. Il governo ha varato un piano per il rilancio del turismo in città e sostenendo la pericolosità del quartiere pretenderebbe di sgomberarlo. Ci vivono migliaia di famiglie. E’ chiaro che è un pretesto per forzare ed entrarci.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!