venerdì 30 ottobre 2015

Turchia - Elezioni del 1° Novembre

Elezioni del 1° novembre in Turchia:
dall'Italia una folta delegazione di osservatori internazionali

Anche dall'Italia è partita una delegazione di osservatori internazionali indipendenti per monitorare l'andamento delle elezioni legislative del 1° novembre in Turchia. Su invito del Partito Democratico dei Popoli (HDP), il grande protagonista della passata tornata elettorale di giugno, quando riuscì a superare la soglia di sbarramento del 10% eleggendo un'ottantina di deputati, un gruppo di 55 fra deputati, giuristi, sindacalisti, studenti universitari, giornalisti e membri della società civile si recherà nelle città di Diyarbakir e Urfa per scongiurare il pericolo di brogli e verificare che non ci siano impedimenti al voto, come già verificatosi in passato.
Il clima nel paese è difatti oggi molto più teso di quando si è votato a giugno: arresti di massa di sindaci e politici dell'HDP, attacchi e linciaggi contro i curdi, censura e repressione dei giornalisti indipendenti, stop al dialogo per una soluzione della questione curda con i bombardamenti nelle zone curde e gli assedi a varie città tra cui Cizre, che sono costati la vita almeno a 200 persone finora, sostegno continuo a ISIS contro i curdi di Siria, gli spaventosi attentati di Diyarbakır, Suruç e da ultimo Ankara, dove sono morte più di cento persone.
La delegazione italiana e quelle dagli altri paesi circa 450 (Francia, Germania, Britagna, Olanda, Belga, Austria, Svezia, Norvegia, Danimarca, Slovenia, Grecia, Catonia, Svizzera), osservatori internazionali indipendenti, informeranno in tempo reale di quanto accade nel corso delle operazioni di voto: tutti gli aggiornamenti verranno pubblicati su www.uikionlus.com e suwww.retekurdistan.it.
Per contatti diretti con le delegazioni scrivere a info.uikionlus@gmail.com oppure chiamare +39.0664871176

30 ottobre 2015
Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia
UIKI Onlus

mercoledì 21 ottobre 2015

Messico - Report da Ayotzinapa

Sei donne stanno ricamando tovaglie tipiche nahual e nel frattempo chiacchierano tra di loro, si confidano parlando a bassa voce. I discorsi non si distinguono.  Avverto solo una frase: "Sono una madre disperata che non trova i suoi figli".  Poi un'altra, alzando un po' più la voce, dice: "I nostri figli non sono ancora tornati perché si trovano lontano. Li hanno portati lontano, per questo non sono ancora tornati.  Forse non sanno ancora dove si trovano. Bisogna avere fiducia, vedrai che torneranno, bisogna avere fiducia".

Sono sei madri che, insieme ad altri genitori dei 43 studenti sequestrati e scomparsi, si ritrovano ad alloggiare in un salone adibito a dormitorio al primo piano di uno degli edifici della Scuola Normale Rurale Raúl Isidro Burgos di Ayotzinapa.  Si trovano spesso nella scuola che frequentavano i loro figli. Lo fanno tutte le volte che si organizza una manifestazione, una assemblea, in ogni occasione utile per unire la loro voce a quella degli studenti di Ayotzinapa o a quella del movimento nazionale messicano o a quello internazionale che chiede la riconsegna in vita dei 43 studenti alle loro famiglie e ai loro compagni.

I genitori dei 43 studenti comparsi hanno partecipato ultimamente alla marcia del 26 settembre 2015 nella capitale, Città del Messico, alle 4 carovane che, nel 2014, hanno visitato diverse città d'Europa, della'America Latina e degli Stati Uniti.  

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!