venerdì 13 novembre 2015

Messico - Aggrediti e picchiati gli studenti di Ayotzinapa dall’esercito


Due giorni fa sono stati attaccati un gruppo di studenti di Aytozinapa, di ritorno alla Scuola Rural Normal. 

In maniera violenta l’esercito li ha letteralmente aggrediti: alcuni sono stati fermati, altri sono finiti in ospedale ed altri ancora sono riusciti a scappare. Ce ne sono ancora una ventina di cui non se ne sa niente.

Questa aggressione va di pari passo al tentativo del governo di usare ogni mezzo per criminalizzare gli studenti, inventando presunti legami con la delinquenza organizzata. 


Di seguito il primo articolo di Desinformemonos, che sta seguendo l’evolversi della vicenda.


Questo pomeriggio, reprimono e picchiano studenti della scuola Normal di Ayotzinapa.
Otto autobus in cui viaggiavano 130 studenti della scuola Normal de Ayotzinapa sulla strada tra Tixtla e Chilpancingo, in Guerrero, furono attaccati alle ore 18 da poliziotti antisommossa.
Furono selvaggiamente picchiati, e gli stessi studenti stimano che ci siano cento arrestati. José Castillo, membro del Comitato Studentesco Ricardo Flores Magon, di Ayotzinapa ha raccontato mentre stava scappando che l’attacco è avvenuto dopo la galleria Libramiento della strada tra Tixtla e Chilpancingo. 

giovedì 12 novembre 2015

Kurdistan - Diyarbakir sembra una città in guerra

2015-11-07 09.12.41di 

Colpi d’arma da fuoco della polizia turca si mischiano alla voce dell’imam diffusa dal minareto della moschea di Diyarbakir, sud-est della Turchia, distretto ad alta densità di curdi, roccaforte dell’Hdp, il partito filocurdo che domenica ha conquistato per la seconda volta nella storia l’altissima soglia del 10%.
E’ uno scenario di guerra: il fumo nero degli scoppi si alza da dietro le case, sopra la testa da giorni passano aerei militari, a terra proiettili da fucile d’assalto (calibro 7,62×51, estremamente diffuso, ma resta un calibro da operazione militare). Nella mattina si diffonde la voce che la polizia turca entrerà nel quartiere di Sur, pieno centro storico. E qui – dove i curdi hanno proclamato l’auto-organizzazione (una sorta di “federalismo democratico” spiega l’Hdp, inaccettabile per il governo) – le persone iniziano a costruire le barricate: prima mettono i teloni anticecchini per proteggere i civili (scenari visti in Siria, non certo in Turchia), poi con pietre e sacchi di sabbia bloccano le strade in modo da impedire l’avanzata dei blindati. In cielo droni ed elicotteri. Chi vive nel quartiere decide di farci passare oltre le barricate per mostrarci come si vive a Diyarbakir, una delle città più importanti dell’Anatolia, antica capitale del Kurdistan, simbolo dell’identità e della tenacia del popolo curdo. Le case sono crivellate dai colpi di mitragliatrice, alcune quasi squarciate, altre rase al suolo, scenari che riportano agli scontri durissimi tra polizia e curdi durante i quali, in questi sei mesi, sono morte decine di persone.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!