AI POPOLI DEL MONDO
AI MEZZI DI COMUNICAZIONE ALTERNATIVI
Di
fronte al codardo tradimento verso la comunità indigena Ñatho di San
Francisco Xochicuautla, municipio di Lerma nello Stato del Messico per
imporre il progetto della strada Toluca Naucalpan ed all'attentato subito dai poliziotti comunitari di Ostula, municipio di Aquila,
Michoacán, come Congresso Nazionale Indigeno ci dichiariamo in massima
allerta ed invitiamo i popoli, organizzazioni e persone solidali a
vigilare ed accogliere l’appello della comunità di Xochicuautla.
Denunciamo che:
Lunedì 11 aprile intorno alle 9 della mattina, sono arrivati più di 1000
poliziotti statali della Commissione Statale di Sicurezza Cittadina
(CES) e delle Forze di Azione e Reazione (FAR) attraverso i tre ingressi
alla comunità, la colonia Buenavista, per la strada Cuauhtémoc, da
località “Lampeni” e “Lapondishi” dove si trovava l’Accampamento della
Pace e la Degna Resistenza e che è stato poi distrutto dai poliziotti.
A
“Lampeni” il compagno Armando García Salazar, zio di David Ruíz García,
delegato del Congresso Nazionale Indigeno e che ha partecipato alla
condivisione tra il CNI e l’EZLN di agosto 2014 alla Realidad Zapatista,
aveva la sua casa ed i beni dei suoi figli. Nella casa si sono radunate
circa 25 persone per difendere la proprietà, in maggioranza donne, che
con estrema violenza sono state sgomberate facendo cadere a spintoni la
compagna Isabel Hernández di 64 anni che fa parte del Consiglio Supremo
Indigeno e che in quel momento teneva in braccio una bambina.
Alcuni
poliziotti hanno consegnato al compagno Armando una lettera in cui si
informava che la sua casa era di proprietà federale e che la dovevano
distruggere, mostrandogli anche il decreto di esproprio contro cui aveva
presentato un esposto.
Senza
ulteriori parole e a spintoni hanno cacciato dalla casa chi si trovava
dentro, gettando in strada le cose che si trovavano al primo piano
compresi documenti, abiti ed attrezzi da lavoro.
martedì 19 aprile 2016
lunedì 4 aprile 2016
Mediterraneo - Tunisia o Italia: una fuoriuscita di petrolio ci riguarda tutti.
E’ di un paio di settimane fa la notizia di una fuoriuscita di petrolio che ha raggiunto le piccolissime e bellissime isole del arcipelago di Kerkennah in Tunisia.
La preoccupazione si era spostata anche in Italia per la salute delle coste e delle spiagge delle Pelagie, provocando lo stato di allerta e l’immediato intervento dell’Area Marina Protetta, per verificare le dinamiche oceanografiche e la possibilità di spostamento del greggio verso l’arcipelago italiano. Alla fine le correnti hanno fatto sì che il danno colpisse solo le spiagge tunisine.
La preoccupazione si era spostata anche in Italia per la salute delle coste e delle spiagge delle Pelagie, provocando lo stato di allerta e l’immediato intervento dell’Area Marina Protetta, per verificare le dinamiche oceanografiche e la possibilità di spostamento del greggio verso l’arcipelago italiano. Alla fine le correnti hanno fatto sì che il danno colpisse solo le spiagge tunisine.
Oppure in un mare chiuso come il Mediterraneo parlare di un danno solo locale non ha senso?
A rispondere per noi è la combattiva sindaca di Lampedusa.
"L’incidente della Tunisia dimostra tuttavia quanto sia insicura e pericolosa l’attività estrattiva nel Mediterraneo e quanto sia importante salvaguardare l’integrità ambientale e la bellezza del mare delle Pelagie e di tutte le piccole isole del Mediterraneo, dato che appartengono al patrimonio ambientale del Paese e che i loro abitanti traggono sostentamento esclusivamente dalla pesca e dal turismo".
"L’incidente della Tunisia dimostra tuttavia quanto sia insicura e pericolosa l’attività estrattiva nel Mediterraneo e quanto sia importante salvaguardare l’integrità ambientale e la bellezza del mare delle Pelagie e di tutte le piccole isole del Mediterraneo, dato che appartengono al patrimonio ambientale del Paese e che i loro abitanti traggono sostentamento esclusivamente dalla pesca e dal turismo".
Queste riflessioni sono un motivo in più a pochi giorni dal referendum non solo per andare a votare, ma per convincere tanti altri a farlo.
Dal 17 aprile può emergere una chiara volontà: smettere di considerare l’estrattivismo una possibilità ed imboccare senza tentennamenti la strada di alternative reali per la produzione di energia.
Dal 17 aprile può emergere una chiara volontà: smettere di considerare l’estrattivismo una possibilità ed imboccare senza tentennamenti la strada di alternative reali per la produzione di energia.
Torniamo in Tunisia.
Planiamo sull’arcipelago delle isole Kerkenna al largo di Sfax, sulla costa orientale della Tunisia, nel Golfo di Gabès.
180 km2, 110 kms di coste, due isole principali, 12 isolotti e 14 000 abitanti, un mare calmo come l’olio dove vogano da secoli le famiglie di pescatori.
Non sfruttate dall’industria del turismo internazionale, complessivamente per altro in profonda crisi per gli attacchi dei gruppi integralisti, le isole sono visitate da turismo locale e gli abitanti vivono in gran parte, faticosamente di pesca.
Planiamo sull’arcipelago delle isole Kerkenna al largo di Sfax, sulla costa orientale della Tunisia, nel Golfo di Gabès.
180 km2, 110 kms di coste, due isole principali, 12 isolotti e 14 000 abitanti, un mare calmo come l’olio dove vogano da secoli le famiglie di pescatori.
Non sfruttate dall’industria del turismo internazionale, complessivamente per altro in profonda crisi per gli attacchi dei gruppi integralisti, le isole sono visitate da turismo locale e gli abitanti vivono in gran parte, faticosamente di pesca.
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ALLERTA ROSSA E CHIUSURA CARACOLES
BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!