lunedì 12 febbraio 2018

Messico - Fiori nel deserto

Viviamo anni difficili, segnati dalla complessità e dal caos. Oggi nessuno è probabilmente in grado di dire con certezza se in questo pianeta sia ancora possibile coltivare l’idea e la speranza di una natura del potere davvero differente. Le storie di dieci donne contenute nel microsito che viene presentato con questo splendido ritratto disegnato da Gloria Muñoz Ramírez potrebbero tuttavia forse raccontare quel che più si avvicina a quella speranza. Sono le donne del Consiglio Indigeno di Governo, l’espressione di una sfida piuttosto assurda: il recupero di un’idea dell’azione e della cultura politica che consideri il voto solo uno (e non certo il più importante) dei mezzi per cambiare le cose. La sfida viene lanciata in Messico proprio sul terreno più ostile a un progetto tanto ambizioso, quello della partecipazione alle elezioni presidenziali, insomma l’esatto contrario di quella centralità ossessiva della competizione elettorale che vediamo ogni giorno dilagare da questa parte del mondo
Myrna

di Gloria Muñoz Ramírez


Sono come chiunque di noi. E no. Hanno vissuto il razzismo nella sua scala più infame. Hanno negato loro la storia, la lingua e gli abiti tradizionali, mentre strappavano loro i territori, i centri sacri, le cerimonie e le risorse naturali. Le imprese e i governi vogliono le loro acque, le loro montagne e i loro venti. E loro, figlie e nipoti di donne guerriere, osano pronosticare un altro domani per il loro popolo e per l’intero paese, perché non c’è giorno in cui non mettano anima e corpo per difendere ciò che è di tutti.
Marichuy

Non sono vittime. Né dei poteri né delle usanze. Però sì, si sentono offese. Sfidano i destini imposti e hanno rotto con le tradizioni locali e globali al fine di costruire la loro stessa storia. Sono ciò che sono e ciò che di loro ha fatto la vita, dice Lupita, cui i paramilitari hanno assassinato nove familiari. Rocío, Magda, Sara e Bettina: il governo le ha arrestate e incarcerate per il delitto di lottare e di non mollare, mentre Gabriela affronta la delinquenza marina [Marina Armada de México]; Myrna e Osbelia fanno fronte ai macchinari che divorano i loro territori e Lucero, a cui strappano le piante medicinali. Marichuy, guaritrice e defensora, è la loro portavoce e, assieme a loro e ad altre ancora, mette in gioco la vita per costruire un mondo migliore, un mondo dove, come dicono gli zapatisti, entrino molti mondi e dove chi comanda, comanda obbedendo.

Bettina

Il loro cuore è comca’ac, yoreme, coca, binnizá, nahua, tsotsil, mazahua, maya e kumiai, sebbene non tutte conservino la loro lingua. I genitori e i nonni hanno dovuto imparare a non insegnare, per evitare che fossero maltrattate nelle scuole o nelle città, dice Myrna. A Magda, la sollevazione zapatista ha fatto recuperare le trecce, l’enagua [gonna tradizionale] e le parole. A Rocío ha consentito di riconoscersi come indigena, in un villaggio che il governo dice che non lo sia.

Osvelia

Fanno parte tutte del Consiglio Indigeno di Governo (CIG), una struttura creata dal Congresso Nazionale Indigeno (CNI) per rendere visibili le loro lotte e chiamare i popoli, indigeni e no, a organizzarsi, in un’iniziativa sostenuta dall’EZLN, che si inserisce nel processo elettorale del 2018, ma non compete in questo schema. La presa del potere non è per loro. Loro puntano oltre. Puntano a tutto. È il loro tempo.

Lupita

Il Consiglio Indigeno di Governo è composto da più di 200 indigeni di tutto il Messico, metà sono uomini e metà donne. Sono il risultato della decisione collettiva del V Congresso Nazionale Indigeno, annunciata nel dicembre del 2016. Fermare la distruzione e rafforzare le resistenze e le ribellioni è il loro orizzonte, l’autonomia è il loro contributo.
Questo lavoro (1) presenta solo dieci storie in diverse forme. Sono loro, i loro popoli e le loro lotte in rappresentanza di molte altre, comprese quelle non indigene.

Fiori contro il male in una terra che non si pensa fertile. Se la loro voce è la nostra voce, nostro è anche il loro destino.

(1) Questo testo è la presentazione del microsito Floreseneldesierto che contiene 10 storie di donne indigene ed è ospitato da Desinformemonos  il sito diretto da Gloria Munoz fonte e ispirazione di tante pagine di Comune-info fin dalla sua creazione.
Traduzione per Comune di Daniela Cavallo e Marco Calabria

venerdì 26 gennaio 2018

Messico - Informazioni sul Primo Incontro Intercontinentale delle Donne che Lottano.

INFORMAZIONI SUL PRIMO INCONTRO INTERNAZIONALE, POLITICO, ARTISTICO, SPORTIVO E CULTURALE DELLE DONNE CHE LOTTANO. 

(ATTENZIONE: termine ultimo per l’iscrizione delle attività è il 9 febbraio 2018. Il termine per l’iscrizione ad assistere è l’8 marzo 2018).

Compagne, vogliamo condividere come procede la registrazione per l’Incontro che si svolgerà nei giorni 8, 9 e 10 marzo nel Caracol di Morelia, zona Tzotz Choj, Chiapas, Messico.

Abbiamo ricevuto via email 651 iscrizioni di persone di età che vanno dai 5 mesi ai 75 anni. 38 compagne verranno con le/i figl@.

I luoghi del mondo dai quali provengono sono Germania, Andorra, Argentina, Australia, Bolivia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Danimarca, Ecuador, El Salvador, Spagna, Stati Uniti, Francia, Grecia, Guatemala, Honduras, Inghilterra, Italia, Nazione Mapuche, Nazione Cree e Ojibwa, Nazione Navajo, Svezia, Nicaragua, Paesi Baschi, Paraguay, Perù, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Svizzera, Uruguay, Venezuela, e 27 stati del Messico.

Nell’ambito delle partecipazioni politiche, artistiche e sportive ci sono 202 proposte che abbracciano le discipline di musica, danza, teatro, circo, clown, poesia, racconti, presentazione di libri, disegno, fotografia, cinema, calcio e pallavolo. Ci sono anche laboratori e discussioni con le seguenti tematiche:
Laboratori - Violenza di genere, yoga per bambin@, stencil, argilla, manifesti femministi, giochi di gruppo, valorizzazione ed utilizzo del sangue mestruale, genere, teatro, danza e pittura come mezzo di guarigione, sensibilizzazione, agricoltura sostenibile, violenze correttive come metodo per “curare” le donne lesbiche, tessuti, produzione di articoli per l’igiene personale, sciogliere il corpo, laboratorio sul corpo e resistenze creative, laboratorio di muralismo, femminismo delle donne di colore, decostruire i generi, cyber-femminismo, lavoro con il corpo, laboratorio di automassaggio, reiky, arte astratto-figurativa, scrittura libera, incisione, pittura, creazione di libri a partire dalle esperienze personali, aborto, biocostruzione, danza-terapia, cucina macrobiotica, incisione, umore e genere, aromaterapia, riflessologia.

Dibattiti – Discendenza femminile, il corpo della donna, forme di resistenza, difesa dei diritti umani e promozione della cultura, educazione antimaschilista, esperienze di sopravvissute alla violenza, lotta delle donne in Francia ed Italia, aborto, mestruazione e decostruzione dell’uso dei ruoli, femminicidi, esperienza di lotta del popolo Mapuche, maschilismo nei mezzi di comunicazione, la vista lesbica ai tempi del patriarcato, femminismo a Cuba, l’amore romantico e l’erotizzazione della violenza di genere, la violenza sessuale nel conflitto armato colombiano, la violenza verso la donna, razzismo, lotta contro le miniere, ecofeminismo, femminismi indigeni e neri, economia femminista e sostenibilità, sicurezza umana femminista.

Ci sono ancora molti messaggi email da leggere e vi ringraziamo per la pazienza, vi risponderemo presto.

Vogliamo inoltre comunicarvi che la data ultima per partecipare alle attività è domenica 9 febbraio compreso. Questo per poter organizzare la programmazione delle vostre attività.

Il limite per registrarsi per solo per assistere è l’8 marzo compreso. Dal 7 marzo inizierà la registrazione nel Caracol di Morelia.

L’indirizzo email per registrarsi è: encuentromujeresqueluchan@ezln.org.mx

Squadra di supporto al Primo Incontro Internazionale, Politico, Artistico, Sportivo e Culturale delle Donne che Lottano.

25 gennaio 2018


Traduzione “Maribel” – Bergamo

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!