sabato 1 dicembre 2018

Argentina - La final del mundo

Macri aveva detto che lo svolgersi pacifico della partita tra River e Boca sarebbe stata la dimostrazione del fatto che il governo è in grado di garantire nel fine settimana lo svolgimento pacifico del G20. “Non l’avesse mai detto…”, scrive da Buenon Aires Franco Berardi Bifo. Secondo Bifo “il summit è destinato a essere segnato dal fallimento totale del discorso neoliberale”, anche se non ci sarà nessuna dichiarazione di questo tipo. Non ci sarà neanche un’insurrezione dei movimenti. Trent’anni di dominio sulla società del capitalismo finanziario, come dimostra la folla scatenata per la partita di Buenos Aires, hanno provocato per lo più impoverimento, umiliazioni e demenza… Tracce di mondi diversi, tracce di umano si nascondono oggi “nei teatri numerosi e vivaci, nelle innumerevoli librerie di Buenos Aires, nelle scuole autogestite…, negli spazi in cui si organizza una resistenza di lungo periodo…”
Un laboratorio di Hip Hop con i bambini in strada a Buenos Aires, promosso durante le iniziative contro il G20 (foto di CRIA Asociación Civil)

di Franco Berardi Bifo

La final del mundo

Macri aveva detto che lo svolgersi pacifico della partita fine del mondo tra River e Boca, annunciata per il giorno 24 alle cinque del pomeriggio, sarebbe stata la dimostrazione del fatto che il ministero della Sicurezza della signora Bullrich – la Salvini argentina – è in grado di garantire uno svolgimento pacifico del vertice globale dei venti potenti.

Non l’avesse mai detto. Sabato ventiquattro è stato prima di tutto una figuraccia mondiale, e forse anche l’annuncio di un’apocalisse. Prima della partita i giocatori del Boca sono stati aggrediti nel loro pullman, due di loro feriti gravemente, poi sono state lanciate sostanze tossiche nello stadio e negli spogliatoi, poi la polizia ha chiuso gli ingressi, ha picchiato colpevoli e innocenti, ha caricato padri di famiglia col biglietto mentre migliaia di ubriachi seminavano il terrore tutt’intorno. La partita è stata sospesa e rinviata di ora in ora, finché alle sette e mezzo è arrivata la notizia che la partita era rinviata al giorno dopo. 

I padroni del calcio (amici di Macri, che fu presidente del Boca negli anni Novanta) hanno tentato in tutti i modi di costringere i calciatori a scendere nella fossa gigantesca dello stadio Monumental. Ma i giocatori hanno risposto di no, stavano negli spogliatoi vomitando, con gli occhi irritati dai fumi dei gas, terrorizzati da quel che poteva accadergli se fossero tornati in campo.

Il giorno dopo, domenica 25, gli organismi dirigenti del calcio argentino hanno deciso di rimandare nuovamente. A quando non si sa. Una nuova giornata di battaglia a pochi giorni dalla Cumbre Global del G20 non avrebbe migliorato l’immagine del governo argentino.

Nelle reti sociali circola un meme: “Angela Merkel ha telegrafato che questo G20 è meglio che lo facciamo in Skype”.

La parola fine

Sono venuto in Argentina all’inizio di novembre per presentare un libro che in questo paese è pubblicato col titolo Fenomenologia del fin, però non potevo immaginare che la parola “fine” era destinata a diventare il filo rosso del mio viaggio. L’ho scoperto poco a poco durante un mese di permanenza, mentre si stava avvicinando la data della mia partenza che avverrà più o meno in contemporanea con l’arrivo dei venti uomini (con qualche donna) più potenti del pianeta.

Però ho capito pienamente le parole di Mario Bergoglio il giorno in cui prese nome Francesco (“sono un uomo che viene dalla fine del mondo”) sabato 24 alle otto di sera quando è stato chiaro che non si poteva disputare la partita tra River e Boca, le due squadre (entrambe argentine, entrambe bonairensi) che si contendono la coppa continentale.

mercoledì 28 novembre 2018

Kurdistan - 40 anni del PKK

Comunicato per in occasione del 40° anniversario dalla fondazione del PKK

Nel 40° anniversario dalla sua fondazione, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan – PKK è tornato all’attenzione dei media per via della decisione degli USA di mettere una taglia su tre dirigenti e co-fondatori del Partito.

Assai meno attenzione ha ricevuto la sentenza della Corte di Giustizia Europea di Lussemburgo che ha stabilito che il PKK negli anni dal 2014 al 2017 è stato inserito illeggittimamente nella lista UE delle organizzazioni terroristiche.

È ora che venga riconosciuto ufficialmente che è immotivata e arbitraria la persecuzione di chi ha combattuto per la liberazione del proprio popolo, la difesa della sua cultura e della sua lingua, per la sua stessa sopravvivenza, come è avvenuto quando nel 2014 le forze della guerriglia del PKK, insieme alle unità siriane delle YPG e YPJ, a Shengal hanno sconfitto ISIS e salvato la popolazione ezida da un genocidio.
Non è ammissibile perseverare nella criminalizzazione di un’organizzazione che i veri terroristi li ha combattuti e sconfitti.
Negli ultimi 40 anni, le idee del PKK e del suo Presidente Abdullah Öcalan hanno saputo trasformare il quadro politico del Kurdistan e del Medio Oriente.
In particolare dalla storica resistenza di Kobane e di Afrin nel nord della Siria contro IS e altre bande di tagliagole islamisti, per un numero sempre maggiore di persone in tutto il mondo il progetto di democrazia di base, fondato sulla liberazione delle donne, l’ecologia e la convivenza pacifica tra i popoli nel reciproco rispetto è diventato fonte di ispirazione.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!