Dopo le giornate dell’incontro, che si è svolto nelle terre
recuperate vicino a Guadalupe Tepeyac all’arrivo nel Caracol de La
Realidad, si capisce subito che sono migliaia gli uomini e le donne
zapatiste arrivati per festeggiare il venticinquesimo anniversario dell’apparizione dell’EZLN, il 1 gennaio 1994.
E’ tardo pomeriggio quando il portone di entrata del Caracol si apre ed inizia il “desfile”.
Prima in motocicletta, poi a cavallo, poi a piedi ritmando il passo con i bastoni.La marcia sembra interminabile.
Quando ormai l’intero Carcol è stracolmo, prende la parola il SubComandante Moises.
E’ un discorso chiaro e determinato rivolto al presente, all’attuale fase in Messico con il Governo di Andres Manuel Lopez Obrador. Non usa mezzi termini il portavoce dell’EZLN nel denunciare cosa sta dietro la “quarta trasformazione”, in particolare come attacco ai popoli indigeni.
Prima in motocicletta, poi a cavallo, poi a piedi ritmando il passo con i bastoni.La marcia sembra interminabile.
Migliaia di “milicianos y milicianas” entrano nel Caracol.
Quando ormai l’intero Carcol è stracolmo, prende la parola il SubComandante Moises.
E’ un discorso chiaro e determinato rivolto al presente, all’attuale fase in Messico con il Governo di Andres Manuel Lopez Obrador. Non usa mezzi termini il portavoce dell’EZLN nel denunciare cosa sta dietro la “quarta trasformazione”, in particolare come attacco ai popoli indigeni.
Quello che abbiamo raggiunto, lo abbiamo costruito con il nostro
lavoro, il nostro sforzo … E stiamo dimostrando che è possibile fare
anche quello che sembra impossibile. Quello che diciamo, che stiamo
dimostrando è qui, l’abbiamo di fronte: il popolo qui è quello che
comanda, ha la sua politica, la propria ideologia, la propria cultura,
sta creando, migliorando, correggendo, immaginando e mette in pratica.
Questo è quello che siamo”.