Nel 1959 si iscrisse al Partito Comunista che, sotto il regime di Salazar, operava in clandestinità.
Lo scrittore portoghese José Saramago è morto oggi nella sua casa di Tìas, a Lanzarote (isole Canarie), all'età di 87 anni. Figlio di un povero contadino del Ribatejo, era nato in un paesino a cento chilometri da Lisbona e la povertà rappresentò la sua principale formazione; tra fame e carestie la sua famiglia si trasferì presto nella capitale senza migliorare molto le proprie condizioni; costretto ad abbandonare la scuola per lavorare e aiutare la famiglia, Saramago passò da un mestiere all'altro per diversi anni. Nel 1947 pubblicò il suo primo romanzo, cui seguirono tanti altri, senza peraltro mai interrompere la sua ricerca poetica né il lavoro di giornalista e di critico letterario, che lo ha appassionato per tutta la vita. Nel 1969, in pieno regime salazarista, si iscrisse al Partito comunista, sfuggendo alle maglie della polizia politica. Nel 1998 gli venne attribuito il premio Nobel per la letteratura. Moltissime le sue opere di grande successo, da "Memoriale del convento" al "Vangelo secondo Gesù", che gli procurò forti ostilità nel cattolicissimo Portogallo spingendolo ad emigrare: d'altra parte il suo rapporto con la religione (non solo cattolica) è stato sempre molto conflittuale e critico. In uno dei suoi lavori più recenti, "Caino", definì il dio della Bibbia "vendicativo, rancoroso, cattivo, indegno di fiducia"; così come Saramago non ha risparmiato critiche alla politica israeliana e all'atteggiamento degli ebrei di oggi, affermando che "vivere nell'ombra dell'Olocausto ed aspettarsi di essere perdonati di ogni cosa che fanno, a motivo della loro sofferenza passata, mi sembra un eccesso di pretese. Evidentemente non hanno imparato molto dalla sofferenza dei loro genitori e dei loro nonni" - da cui le accuse di antisemitismo che lo hanno immediatamente raggiunto. Negli ultimi anni il Saramago giornalista aveva anche avviato un blog e un dialogo con i lettori - nel quale di recente aveva rivolto dure critiche anche a Berlusconi.