
La COP-15 a Copenaghen ha dimostrato l'incapacità della maggioranza dei governi nell'affrontare le cause reali del caos climatico.
Il principale esempio di questo atteggiamento è stata la pressione degli USA ad approvare, in modo antidemocratico, il cosiddetto "Accordo di Copenaghen", con l'obiettivo di respingere i deboli compromessi di Kyoto e lasciare solo meccanismi volontari con base nel mercato.
I negoziati sul clima si sono trasformati in un grande mercato libero. I paesi industrializzati, storicamente responsabili per la maggioranza delle emissioni di gas dell¹effetto serra, stanno inventando tutti i trucchi possibili per evitare di ridurle.
Per esempio, il "Meccanismo per uno Sviluppo Pulito", del protocollo di Kyoto, permette ai paesi di continuare a contaminare e consumare come sempre, in cambio di pagamenti minimi, perché ipoteticamente i paesi del Sud riducano le LORO emissioni. Quello che in realtà succede è che le imprese guadagnano due volte: contaminando e vendendo false soluzioni.
La Monsanto pretende di convincerci che la sua soja Roundup Ready può essere presa in considerazione per i crediti di carbonio, perché contribuirebbe a ridurre i gas che riscaldano il pianeta, attraverso l'accumulazione di materia organica nel suolo.
Le comunità che vivono dove c'è la monocultura della soja sono un esempio reale degli effetti mortali e distruttivi di queste monoculture. Argomenti falsi, simili, si utilizzano per vendere i crediti di carbonio che si basano sulle monoculture forestali, sulla coltivazione di agrocombustibili o sull'allevamento estensivo.