domenica 28 marzo 2010

Assassinato un altro membro della Resistenza

Ancora violenza in Honduras

Non si arresta la campagna di terrore contro il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare

di Giorgio Trucchi

Lo scorso 23 marzo, tre uomini incappucciati hanno assassinato il professore e dirigente sindacale del settore Scuola, membro attivo del Fronte nazionale di resistenza popolare, Fnrp, José Manuel Flores Arguijo, sparandogli mentre stava dando lezione nell'Istituto San José del Pedregal a Tegucigalpa.  
Quest'ennesimo brutale omicidio si inserisce all'interno di una campagna di terrore, fomentata dai corpi repressivi dello Stato honduregno a partire dal colpo di Stato del 28 giugno 2009, che è costata la vita a più di cinquanta membri della resistenza e la violazione dei diritti umani di migliaia di honduregni. 

venerdì 26 marzo 2010

Nigeria, sharia vs. social network

Un tribunale della città di Kaduna vieta agli attivisti per i diritti umani di organizzare dibattiti in internet sulla sharia


Dieci anni fa veniva eseguita in Nigeria la prima condanna all'amputazione della mano per i colpevoli di furto. Il Civil Rights Congress (Crc), uno dei principali gruppi nigeriani per la tutela dei diritti umani, ha organizzato un incontro pubblico per ricordare il poco felice anniversario e discutere del tema. Ma il dibattito era anche fin troppo pubblico, almeno secondo le autorità musulmane della città di Kaduna, nel nord del paese. Il dibattito è stato infatti "ospitato" su un blog del Crc e sui social network come Facebook e Twitter. Oltre al divieto di discutere delle pene previste dalla legge islamica, un tribunale di Kaduna ha interdetto il Crc dall'utilizzo di internet come piattaforma per un dibattito.

Morire di pesca nella striscia di Gaza assediata

Morire per un piatto di sardine o poco più è il rischio a cui vanno incontro coscienti i pescatori di Gaza quando mollano gli ormeggi per allontanarsi dalla riva.


di Vittorio Arrigoni.
da Gaza City.

Questa mattina Hazem Gora'ani, 26 anni, pescatore di Deir Al Balah,  sud della Striscia, è stato portato all'ospedale Shifa Hospital con gravi ferite alla testa.
"E' stata necessaria un'operazione urgente per fermare l'emorragia" ci ha spiegato il dottor Samir Kahlout del reparto terapia intensiva, "le condizioni di Hazem sono critiche e instabili".
Nafiz, il fratello del pescatore ferito ci ha raccontato l'accaduto: stavano pescando in acque palestinesi a meno di tre miglia dalla costa su di due hassaka, (piccole imbarcazione di 4-7 metri di lunghezza) quando sono stati intercettati da una nave da guerra israeliana che ha tentato di rapirli.

Argentina - La Rioja: no all’impresa mineraria cinese

Revista MU - lavaca.org

"Abbiamo cacciato la Barrick, ora tocca ai cinesi" dice il comunicato diffuso in ogni luogo dai cittadini di Chilecito, Famatina y La Rioja Capital, e arrivato per mail all’agenzia di informazione ’lavaca’. La strana apparizione a Chilecito di tre fuoristrada della Segreteria Mineraria riojana, che trasportavano due signori di origine cinese, unita all’atteggiamento enigmatico di tutto il gruppo, ha provocato un automatico tam-tam delle assemblee riojanas, che hanno deciso di realizzare un blocco stradale nel tragitto verso la Mina El Oro, per ostacolare, preventivamente, il passaggio di veicoli verso questa zona.

giovedì 25 marzo 2010

Ciudad Juárez: viaggio al termine del neoliberismo (Seconda parte)


Seconda parte, la prima parte può essere letta qui.


Reportage di Gennaro Carotenuto e Chiara Calzolaio da Ciudad Juárez

MODERNITÀ. Juárez è enorme. Lo spazio urbanizzato verso il deserto non ha limiti. Le grandi strade sono percorse da decine di pattuglie dell’esercito e della polizia federale. In mimetica vanno i militari, in nero la polizia federale, entrambi in passamontagna e armati fino ai denti. I posti di blocco asfissianti rallentano il traffico in una città dove il desiderio di normalità si scontra con la realtà. Non erano passate due ore dal mio arrivo in città quando sono stato fatto scendere dall’auto per una perquisizione corporale circondato di militari armati.

La maggior parte delle automobili private non ha targa e chi è a bordo è nascosto da vetri polarizzati. Dopo la perquisizione percorriamo la città su vecchi autobus statunitensi acquistati per terminare le loro vite qui. Le facce dei passeggeri sintetizzano quelle di tutti i popoli indigeni messicani venuti a cercare fortuna qui.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!