martedì 26 luglio 2011

Israele - Proteste e accampamento contro il carovita


Tel Aviv - Proteste

Gli «indignados» di Tel Aviv resistono. L’accampamento di viale Rothschild non smobilita, nonostante le cariche della polizia a cavallo di sabato sera e le decine di fermi effettuati tra le oltre 20mila persone che hanno sfilato nelle vie del centro per protestare contro le «case d’oro», gli affitti stratosferici, il costo della vita insopportabile e a favore dell’aumento dei salari e di ciò che rimane dello stato sociale. Al contrario la mobilitazione si intensifica. Oggi centinaia di manifestanti hanno bloccato alcuni degli incroci stradali più trafficati a Tel Aviv e in altre città, come Haifa e Rosh Hain. Un campo di tende improvvisato è spuntato all’improvviso accanto alle Torri Azrieli mandando in tilt il traffico. Ma nessun taxista e automobilista ha protestato, il consenso alle iniziative degli indignati è ampio in tutto il paese. Tutti si sentono nella stessa barca.

mercoledì 13 luglio 2011

Tunisia – Dopo la rivolta: orizzonti di autorganizzazione

Incontro Euromediterraneo a Regueb

La cronaca di un viaggio, tanto più se il suo scopo principale è una conferenza, dovrebbe cominciare con i contenuti, e gli obiettivi raggiunti, o quantomeno le relazioni imbastite con le realtà. Tuttavia non sarebbe possibile comprendere questo viaggio senza far cenno al contesto in cui è avvenuto, ovvero Regueb e la Tunisia dopo la rivoluzione. Al contrario di altri contesti frequentati da Ya Basta! in questi anni, questo è un terreno ancora poco conosciuto, nonostante in questi mesi si siano succeduti i viaggi solidali della "società civile" europea in questa terra liberata dalla dittatura. Proverò dunque a tratteggiare i luoghi e le persone che abbiamo attraversato in quei pochi giorni.

REGUEB – LUOGO DI RIVOLTA, LUOGO DI MEMORIA

Arrivando a Regueb quello che stupisce è soprattutto l’aria di normalità. E’ questa una cittadina come tante altre incontrate lungo la via, un agglomerato urbano di modeste dimensioni che sorge ai lati della strada nazionale. I negozi, gli uffici pubblici ed i numerosi caffè sono tutti qui, oltre il marciapiede. Il centro non è piazza, ma una rotatoria dove spicca un piccolo monumento somigliante a quello della piazza della Kasba a Tunisi. Ed è proprio qui che sfilarono mesi addietro le manifestazioni di protesta, è questo il teatro degli scontri contro la polizia, il luogo di un presidio indetto dopo che cinque manifestanti furono uccisi dai loro fucili il 9 gennaio, un atto di disobbedienza civile totale, unico nel suo genere, in tutta la Tunisia. Spazio di vita pubblica, di lotta e resistenza, non sorprende che questa strada sia diventata il principale luogo della memoria della rivoluzione. Sui muri dei palazzi pubblici campeggiano murales e graffiti che raffigurano la liberazione. Sulla mura del palazzo del prefetto i cinque volti stilizzati dei martiri, così come vengono chiamati coloro che furono uccisi durante la rivoluzione. I loro nomi sono commemorati in una lastra di marmo issata nel monumento della rotatoria.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!