venerdì 9 dicembre 2011

Messico - SCI Marcos. UNA MUERTE… O UNA VIDA

SCI Marcos. UNA MUERTE… O UNA VIDA (Carta cuarta a Don Luis Villoro en el intercambio sobre Ética y Política)

 
Octubre-Noviembre del 2011.


Quien nombra llama. Y alguien acude, sin cita previa, sin
explicaciones, al lugar donde su nombre, dicho o pensado, lo está
llamando.
Cuando eso ocurre, uno tiene el derecho de creer que nadie se va del
todo mientras no muera la palabra que llamando, llameando, lo
trae.”

Eduardo Galeano.
“Ventana sobre la Memoria”, en Las Palabras Andantes. Ed. Siglo XXI.

Para: Luis Villoro Toranzo.
De: Subcomandante Insurgente Marcos.

Don Luis:
Salud y saludos.

Antes que nada, felicitaciones por su cumpleaños el 3 de noviembre. Esperamos que con estas letras reciba también el abrazo cariñoso que, aún a la distancia, le damos.

Pues seguimos con este intercambio de ideas y reflexiones. Acaso ahora más solitarios por el barullo mediático que se levanta en torno a la definición de los nombres de los 3 bribones que habrán de disputarse el regir sobre los ensangrentados suelos de México.

Con el mismo frenesí con el que expiden sus facturas por “gastos de promoción de imagen”, los medios de comunicación se alinean a uno y otro lado. Todos coinciden en que las torpezas que exhiben con impudicia los respectivos aspirantes, sólo se pueden tapar haciendo más ruido sobre las del contrincante.

La época del furor navideño de compras ahora coincide con la venta de propuestas electorales. Claro, como la mayoría de los artículos que se expenden en esta época del año, sin garantía alguna y sin la posibilidad de devolución.

Después del sepelio de su ahora ex-secretario de gobernación, Felipe Calderón Hinojosa corrió gozoso al “buen fin” para demostrar que lo que importa es consumir, no importa que los secretarios de Estado sean perecederos y con una fecha de caducidad imprevista.

Pero aún en medio del ruido hay sonidos que laten para quien sabe buscar y tiene los arrestos y la paciencia suficientes para hacerlo.

Y en estas líneas que ahora le mando, Don Luis, palpitan muertes que son vidas.

I.- El poder del Poder.
“La libertad de elección te permite elegir la salsa con
la que serás comido.”

Eduardo Galeano.
“Ventana sobre las Dictaduras Invisibles” Ibid.

“Qué nos gobiernen, juzguen y cuiden las putas,
ya que sus hijos nos han fallado”

Tomado del blog laputarealidad.org

Kurdistan - Dalla delegazione italiana al processo di Diarbakyr

Udienza del 6.12. 2011

Alla 28^ udienza del processo che si tiene al Tribunale Penale di Diarbakyr sono presenti solamente  sei imputati.
Alla 19^ udienza  la Corte ha deciso di non far partecipare i 151 imputati, ma solamente sei per volta.
L’odierna udienza  inizia con la comunicazione della Corte di voler spostare il processo in altra città per motivi di sicurezza. Gli avvoati si sono opposti sottolineando: che gli imputati sono da 32 mesi  detenuti, che in 28 udienze  non sono stati sentiti, che alla 19^ udienza, senza giusta motivazione, è stata disposta la comparizione solamente di sei imputati per volta. Tutto ciò è una grave violazione dei diritti umani.
La motivazione addotta di non voler far stancare gli imputati è risibile, loro hanno diritto di essere presenti in aula, hanno diritto di parlare la loro lingua, per 27 udienze la Corte ripete le stesse motivazioni come un clichè.
La modalita stessa in cui si svolge il processo  è già una punizione per gli imputati, la Corte ha  denunciato 100 avvocati ed il Baro di Diarbakyr. 
L’avvocato presidente del Baro di Diarbakyr esordisce: “Siamo qui per svolgere la nostra difesa o solamente  per  formalità? Così si viola non solo la legge ma anche  il ruolo degli avvocati, ruolo riconosciuto dall’ONU, dobbiamo quì difendere anche i principi del processo, ogni imputato ha diritto di scegliere il proprio avvocato, voi avete violato anche questo principio denunciando 150 avvocati ed imponendo ali imputati avvocati da voi scelti. Gli avvocati difendono i diritti  umani,  vogliamo fare il processo liberamente, abbiamo diritto di incontrare i nostri assistiti, questo processo è anche contro i principi forensi e deve svolgersi regolarmente. ”La difesa si oppone allo spostamento del processo in altra sede insistendo sulla mancanza dei motivi di sicurezza, la responsabilità della lunghezza del processo non è  da addebitarsi agli avvocati e agli imputati: essi non temono di andare in altro tribunale ma la cosa e’ palesemente illogica.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!