martedì 13 marzo 2012

Verso Rio + 20

La nuova "rivoluzione verde" di Bill Gates

di Antonio Onorati
L'agricoltura contadina non è "datata" né inefficiente, ma la Fondazione Gates propone ai contadini di "modernizzarsi", indebitandosi e perdendo sovranità.
Bill Gates non si è accorto che sono passati 60 anni dalla prima rivoluzione verde. E non ha letto, neanche su internet, le migliaia di pagine di critiche a quel modello d’agricoltura. Peccato perché rischia di gettare al vento quei 200 milioni di dollari che ha promesso alle Nazioni Unite. Insiste ancora che la fame sia il risultato di un tecnological-divide e non di errate politiche pubbliche che, favorendo il dominio di un sistema agricolo globale a carattere minerario – che toglie alle risorse naturali che sono alla base dell’agricoltura più di quanto ne restituisce - hanno permesso un’elevata produzione di valore nelle catene dei sistemi alimentare, valore che finisce in un numero di mani sempre più ristretto. Siano mani che controllano le multinazionali, i fondi di investimento speculativi, la rendita fondiaria, le elite locali nei paesi poveri, i laboratori dell’ingegneria genetica.
Malgrado lo sforzo poderoso fatto dai governi dominanti, dalle Nazioni Unite (spesso), dalla cooperazione internazionale, 1,3 miliardi di piccoli produttori di cibo, o se volete oltre 500 milioni di piccole aziende in questi 60 anni ancora “non sono stati raggiunti, per fortuna, dal quel trasferimento tecnologico figlio del modello industriale di agricoltura che si è imposto proprio grazie alla fame, come dice anche il presidente Monti, intervenuto alla riunione del Consiglio governativo del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad), sostenendo che «stiamo mettendo una pressione insostenibile sulle risorse naturali mentre continua ad esistere il problema della fame: un mondo così è ingiusto e di conseguenza anche instabile».

L'Europa dei cittadini

Più democrazia, meno mercati finanziari

di Jurgen Habermas
Nel processo dell'integrazione europea vanno distinti due piani. L'integrazione degli stati affronta il problema di come ripartire competenze tra l'Unione da un lato e gli stati membri dall'altra. Questa integrazione riguarda dunque l'ampliamento di potere delle istituzioni europee. Invece l'integrazione dei cittadini riguarda la qualità democratica di questo crescente potere, ossia la misura in cui i cittadini possono partecipare a decidere i problemi dell'Europa. Per la prima volta dall'istituzione del Parlamento europeo, il cosidetto «fiscal compact» che si sta varando in queste settimane (per una parte dell'Unione) serve a far crescere l'integrazione statale senza una corrispondente crescita dell'integrazione civica dei cittadini. (...)
La tesi che vorrei difendere in questa sede è presto detta. Solo una discussione democratica che affronti atrecentosessanta gradi il futuro comune della nostra cittadinanza europea potrebbe produrredecisioni politicamente credibili, capaci cioè di imporsi ai mercati finanziari e agli speculatori chepuntano sulla bancarotta degli stati. (...)

lunedì 12 marzo 2012

Afghanistan - I testimoni smentiscono la versione ufficiale

Afghanistan
Secondo i comunicati ufficiali della missione Isaf, un soldato americano avrebbe fatto strage di civili in due differenti località nella provincia di Kandahar. Pesantissimo il bilancio che al momento conta quindici civili uccisi e altri cinque feriti. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini. Subito dopo il gesto folle il soldato si è consegnato alle autorità. La notizia, data in un primo momento dal Washington Post, è stata  confermata da una nota del comando Isaf, la missione Nato presente in Afghanistan.
Le testimonianze degli abitanti del villaggio contrastano non poco con le “indagini” ufficiali: a sparare, secondo tutti i testimoni, non sarebbe stato un soldato in preda ad un raptus di follia, ma un gruppo numeroso di militari definiti “ubriachi” da chi ha assistito alle sparatorie. “Sono arrivati ridendo e urlando. Poi sono entrati in casa e hanno sparato”, dicono i testimoni.

Palestina - Gaza: non si arrestano raid, 21 morti da venerdì

Gaza Raid

Uccisi stamani altri tre palestinesi: due nella zona di Khan Yunis, il terzo, un ragazzo che andava a scuola, a Sudaniya. E' in corso una trattativa mediata dagli egiziani ma il cessate il fuoco e' ancora lontano

Sono ore decisive per il raggiungimento della tregua che gli egiziani stanno mediando tra Israele e i palestinesi. Quella del Cairo è una corsa contro il tempo per evitare una nuova operazione di terra dell’esercito israeliano contro Gaza. Il cessate il fuoco però appare ancora lontano. Stamani un nuovo attacco aereo ha ucciso due palestinesi nella zona di Khan Yunis. Poco fa un ragazzo di 15 anni e’ stato ucciso da un drone mentre andava a scuola a Sudaniya. Feriti cinque sui compagni.

Giappone - Atomo e crisantemo, le menzogne di Tokyo

di Pio D'emilia
Un anno fa in Giappone lo tsunami e il disastro nucleare di Fukushima. In migliaia oggi in piazza, raccogliendo l'appello anti-nucleare del Nobel per la letteratura Kenzaburo Oe. Sull'anniversario l'ombra delle rivelazioni di ieri: il governo Kan e la Tepco sapevano del meltdown ma ritardarono coscientemente l'evacuazione della popolazione 
Altro che gli antinucleari. A disturbare il giorno della memoria non sono certo i (sempre troppo pochi) cittadini che oggi, raccogliendo l'appello del Nobel per la Letteratura Kenzaburo Oe e qualche altro intellettuale dovrebbero arrivare da tutto l'arcipelago e riempire lo stadio di Koriyama, a pochi chilometri da Fukushima. Una polemica divenuta nelle ultime ore furiosa con le autorità locali rischia di affossare una iniziativa che comunque, per tutta una serie di motivi (soprattutto logistici) non sembrava essere destinata a cambiare il corso della storia.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!