martedì 8 maggio 2012

Gran Bretagna - Un voto locale all’insegna della crisi

di Nicola Montagna*

Archiviate le recenti elezioni locali inglesi, a cui ha partecipato solo il 32% degli aventi diritto di voto, si possono fare alcune considerazione sui risultati che, come è noto, hanno premiato il Labour Party e duramente penalizzato la coalizione governativa composta da Conservatori e Liberal Democratici. Tre sembrano essere gli elementi su cui riflettere brevemente a proposito del voto anglosassone.
Il primo è che in gran parte del paese, ma con la significativa esclusione di Londra e di altre roccaforti conservatrici, gli elettori hanno detto 'no' all'austerity imposta dalla coalizione governativa. Il risultato elettorale renderà la vita del governo ancora più difficile, tra contrasti interni ed una situazione economica in continuo peggioramento.
Un secondo elemento di riflessione è che, a differenza di altri paesi dove la crisi ha favorito la nascita o l'espansione di nuovi attori politici, la partita in Inghilterra si gioca ancora tra i due storici principali contendenti: Laburisti e Conservatori. Non c'è stato alcun sfondamento né a destra, dove il British National Party ha ulteriormente calato i consensi e l'antieuropeista UK Independence Party ha mantenuto quelli che aveva, né a sinistra, dove la crescita dei Greens e di Respect è stata irrilevante. In questo momento sembrerebbe che nessun soggetto politico, per quanto riguarda la sfera della rappresentanza, sia in grado di sparigliare le carte e rompere i giochi. Il 'voto di protesta' è quindi finito nel non-voto, a meno che si interpreti la vittoria del Labour come voto di protesta.

domenica 6 maggio 2012

Grecia - Incertezza e paura. Nuova Democrazia e Pasok in discesa

di Argiris Panagoulos
La Commissione europea, la Banca centrale europea, il Fondo monetario internazionale, Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e perfino l’agenzia americana Standard & Poor’s, che ha alzato ieri il rating del paese, si sono schierati apertamente a favore dei partiti dei Memorandum per le elezioni di domenica in Grecia. Si scommette su un governo di coalizione tra Nuova Democrazia e Pasok o al massimo allargato anche ad Alleanza Democratica, se entrerà nel parlamento.
Nuova Democrazia e Pasok hanno cercato di spaventare la gente con il timore del fallimento del paese di fronte a un probabile successo delle sinistre.
I creditori taglieranno i prestiti e non potremmo pagare pensioni, salari, gli ospedali e le medicine se Tsipras e le sinistre andranno al governo, dicono i partiti dei Memorandum. E la Grecia sarà cacciata dall’eurozona e dalla Unione europea, aggiungono i media a loro servizio.
Il premier Papadimos resterà a guidare con i voti di Nuova Democrazia e Pasok il prossimo governo greco, magari completamente tecnico? Domanda da incubo visto che ha avvisato che in giugno ci saranno nuovi tagli per 11,50 miliardi di euro.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!