domenica 1 febbraio 2015

Messico - Da Aytozianpa: "Continueremo la lotta, grazie a tutt@ quelli che stanno con noi"



La Procura Generale cerca di affossare la verità, i familiari non ci stanno e volano a Ginevra per sottoporre a livello internazionale le responsabilità del governo e dell’esercito messicano


Il giorno prima in migliaia manifestavano in Messico e nel mondo per il massacro di Iguala e la scomparsa dei 43 studenti della Normal di Ayotzinapa.
Il giorno dopo in pompa magna la PGR Procura Generale della Repubblica Messicana ha convocato una conferenza stampa, arrivando a presentare un video sulle indagini, per dichiarare a suo avvisa chiusa la vicenda: gli studenti sarebbero stati uccisi e poi bruciati in una discarica.
Si vuole avvalorare la versione presentata nello scorso novembre, utilizzando de dichiarazioni dei narco del gruppo Guerreros Unidos in stato di detenzione, per dire che gli studenti sono stati uccisi da un gruppo di poliziotti corrotti e narcos.
La ricostruzione ovviamente vuole affossare la verità su quel che è successo veramente ad Iguala e soprattutto coprire le responsabilità dell’esercito, le coperture politiche e le responsabilità di quanto è avvenuto.
I familiari e gli studenti di Ayotzinapa non ci stanno.
Oltre ad annunciare che continueranno la lotta, allargano a lvello internazionali le azioni contro il governo messicano per le sue responsabilità e quelle dell’Esercito.
La prima tappa sarà il 2 e 3 febbraio quando una delegazione dei familiari si recherà a Ginevra al Comitato sulle sparizioni forzate dell’ONU.
Le mobilitazioni innescate da #Ayotzinapa, lo slogan "vivos los llevaron, vivos los queremos"vanno ben al di là di quanto successo a Iguala. 
Come dicono i familiari e gli studenti della Normal, Ayotzinapa parlano di qualcosa che non può essere fermato con falsità e menzogne: la necessità di un cambiamento radicale in Messico, come vuole chi sta continuando a scendere in piazza.
Un messaggio da Ayotzinapa dice chiaro che non si ferma la mobilitazione e ringrazia chi nel paese e a livello internazionale si sta mobilitando,


DIECI PUNTI CONTRO LA VERSIONE PRESENTATA DALLA PGR.

Colombia - FARC ammoniscono Santos: “Il cessate il fuoco bilaterale non può più aspettare!”

Tramite la propria Delegazione di Pace all’Avana, le FARC hanno ancora una volta spronato il governo colombiano a rendere bilaterale il cessate il fuoco proclamato unilateralmente dall’insorgenza.
A partire dal 20 dicembre scorso, la guerriglia aveva infatti decretato unilateralmente una tregua, dando precise garanzie di verificabilità e specificando che si sarebbe protratta per un periodo indefinito.

Pur di rafforzare le aspettative di riconciliazione nazionale, oggi, a più di un mese da quella data, è possibile constatare che nessuna azione offensiva è stata intrapresa dalle FARC, nonostante gli ordini scellerati di incrementare le azioni militari contro di esse. 
Nonostante l’ottimo stato di salute di cui gode la guerriglia, non un singolo soldato è stato attaccato, né un’infrastruttura militare o pubblica è stata colpita.
Da parte delle vittime del conflitto e della società colombiana tutta, le FARC hanno portato a compimento la loro parte, respingendo le provocazioni, ma è chiaro a tutti i colombiani che se l'assurda politica del governo dovesse continuare non sarebbe possibile mantenere la tregua a lungo. L’insostenibilità della situazione è palese: dal 20 dicembre l’esercito si è reso protagonista di bombardamenti, agguati, accerchiamenti e assalti che hanno provocato la morte di alcuni guerriglieri, così come di diversi soldati caduti sotto il fuoco difensivo dell’insorgenza.
La doppiezza del presidente è venuta ancora una volta alla luce. Tali azioni infatti vanno contro il sentimento di pace dell’intero paese, e smentiscono nella pratica le dichiarazioni mendaci di Santos sulla positività del cessate il fuoco unilaterale. Come nel caso del generale Alzate, le alte cariche politiche e militari sbandierano come provocazioni e sabotaggi alla pace episodi assolutamente normali in un contesto di guerra, salvo provocare essi stessi tali condizioni con le loro azioni criminali e scellerate. 
Non è più possibile approfittare della buona fede con cui la guerriglia ha messo a tacere le armi, sono necessari gesti concreti per una soluzione politica al conflitto. 
Santos decreti un cessate il fuoco bilaterale o si prepari ad assumersi le proprie responsabilità verso il popolo colombiano, che ripudia un’eventuale, nuova, escalation del conflitto.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!