martedì 3 marzo 2015

Messico - Lettera dell’EZLN a Doña Emilia Aurora Sosa Marín, compagna del Maggiore Insorgente Onorario Félix Serdán Nájera.

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE.
MESSICO.
Febbraio 2015

Per: Doña Emilia Aurora Sosa Marín.


Da: Subcomandanti Insorgenti Moisés e Galeano.
EZLN, Chiapas, Messico.


Compagna Emilia:
Alcune ore fa abbiamo saputo la notizia. Non sappiamo quanto tarderanno queste righe ad arrivare nelle sue mani, ma sappiamo che, senza che abbia importanza il calendario, lei saprà leggere in esse l’abbraccio collettivo che le diamo.

Perché anche qui duole e dà pena la scomparsa, all’alba del passato 22 febbraio, di Don Félix Serdán Nájera, ufficiale onorario che fu del nostro Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

Qui ricordiamo lo sguardo tenero e fermo di Don Félix, ma anche la presenza sua di lei. 

Come se in entrambi si completasse l’andare. Per questo le diciamo che ci duole la mancanza sua di lui. Ma ci duole anche il dolore che ora duole nel suo cuore, Doña Emilia.

Perciò con queste righe non vogliamo soltanto salutare la memoria del compagno Félix Serdán, ma vogliamo anche abbracciare lei.

Lei e lui ci avete mostrato in vita che l’impegno e l’essere coerenti non è cosa di cui menar vanto, che non si misura in palchi, riflettori, grandi discorsi e calendari fatidici.

Perché la lotta non è un lampo congiunturale che illumina tutto e d’un tratto scompare. E’ una luce che, seppure piccola, si alimenta tutti i giorni e a tutte le ore. Una luce che non si pretende unica e onnipotente. Una luce che ha come obiettivo l’unirsi ad altre, non per far luce a un monumento, ma per  illuminare la strada e non perderci.

In poche parole: la lotta non si vende, non si arrende e non zoppica.

Lui, come lei, ci avete sempre parlato e parlate con la parola semplice e veritiera di chi condivide sogni, dolori e impegni.

E quando vi ascoltavamo, vi ascoltavamo entrambi. Ed era entrambi che vedevamo, e vediamo, al nostro lato nel lungo cammino della resistenza.

Perché sebbene non ci sia parola capace di calmare il dolore, voi due ci avete dato in eredità l’impegno di essere zapatisti fino all’ultimo respiro.

Questo esempio di voi due, che si ripete e riflette in donne, uomini e altrei in tutti gli angoli del pianeta, ci chiama in causa e ci obbliga ai due passaggi sui quali insistiamo noi che lottiamo per giustizia, libertà e democrazia: la resistenza e la ribellione.

E così come guardiamo a voi, nel vostro sguardo ci vediamo. Perché voi due siete stati da questo lato senza dipendere da mode e congiunture. Ci siete perché avete riconosciuto che il cammino di qua e quello di là hanno la stessa destinazione.

Senza sprecar tempo con gli sguardi e le parole di sopra, voi due avete sempre avuto il cuore aperto per chi è come noi. Per chi non ha alcuna fiducia nel sistema che ci opprime, inganna, attacca. Per chi, con la stessa tenera rabbia che si intuiva nello sguardo del Maggiore Insorgente Félix Serdán e in voi, Doña Emilia,costruisce senza tante storie, senza cerimonie inutili e senza dichiarazioni fragorose, i mille specchi della libertà.

Abbiamo visto che una bandiera, quella rossonera dell’EZLN, ha vestito il riposo finale del nostro compagno. Con essa e in essa siamo stati e stiamo noi donne, uomini, bambini e anziani dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. Con essa e in essa siamo con lei, Doña Emilia.

E in coloro che trovano riparo sotto quella bandiera, andrà avanti il vostro esempio. 

Continuerà la lotta. Perché è certo che la morte non trova sollievo se il nostro sguardo si sofferma sulla fine. Ma qui pensiamo che la morte si curi soltanto con la vita, e che la vita valga la pena soltanto con la lotta. E la lotta è fertile solo collettivamente.

Perciò non muoriamo con Don Félix. Viviamo con la sua vita. Con la sua vita e con quella di molte, molti e moltei che muoiono resistendo e ribellandosi. Perché sebbene sembri che nessuno tenga il conto delle assenza, c’è chi è nessuno per non dimenticarlo.

Riceva il nostro abbraccio che, anche se non cura le assenze, dia sollievo al confermarvi, a lei e a Don Félix, che i vostri sguardi si riflettono qui perché si percorrono gli stessi passi.

Dalle montagne del Sudest Messicano.

A nome delle donne, degli uomini, dei bambini e degli anziani dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

Subcomandante Insurgente Moisés .             Subcomandante Insurgente Galeano.

Messico, Febbraio 2015.


P.S.: Secondo quanto ci dicono i compagni della Squadra d’Appoggio della Commissione VI dell’EZLN, le hanno già consegnato un piccolo aiuto che le abbiamo mandato non appena saputa la triste notizia. Con questa lettera dovrebbero consegnargliene un altro po’. Non è molto perché le nostre possibilità sono ridotte. Ma il sostegno tra compagni non è misurabile. Sappiamo bene che questo non allevia il dolore dell’assenza, ma sappiamo anche che soffre di difficoltà economiche per la lunga infermità del nostro compagno. Siamo sicuri che le compagne e i compagni della Sexta in tutto il mondo saranno, come noi, pronti ad appoggiarla per quanto possibile.

Kurdistan - Giornata Internazionale delle Donne 2015

Dedichiamo la Giornata Internazionale delle Donne 2015 alla rivoluzione delle
donne nel Rojava e alla resistenza delle Unità di Difesa delle Donne YPJ!


L‘8 marzo 2015, 104 anni dopo la proclamazione della Giornata Internazionale delle
Donne, le donne di tutto il mondo combattono ancora contro il sistema di dominio patriarcale.

In ricordo delle lavoratrici tessili a New York che hanno perso la vita nella loro resistenza, in
occasione della 2a Conferenza Internazionale delle Donne nel 1910 su proposta di Clara
Zetkin è stata istituita la giornata dell‘8 marzo come simbolo per la lotta e la resistenza delle
donne. Questo movimento e questo grido risuonano ancora nelle strade. La rivoluzione contro disuguaglianza, sessismo e ogni forma di violenza è arrivata fino a oggi e continua a
difendere tutti i valori umani.

Come risultato della grinta e capacità delle donne nel 1977 l‘8 marzo è stato
proclamato dall’ONU Giornata Mondiale delle Donne, ma nonostante questo non è
riconosciuto in nessuno a livello ufficiale in alcuno degli stati membri. Oggi come allora le
donne sono esposte a diverse forme di discriminazione e pensieri e azioni patriarcali. Più le
donne ne prendono coscienza e più si organizzano, più aumenta la forza con la quale vengono sistematicamente attaccate. Gli attacchi contro le donne che si organizzano e lottano diventano sempre più profondi e si sviluppano in un femminicidio sistematico della cui
esistenza non c’è consapevolezza e che non viene riconosciuto come tale. 

Questo femminicidio viene brutalmente portato avanti a livello mondiale, dall‘Europa fino all‘Africa, dal Medio Oriente fino all’America Latina. Contro le donne viene condotta una vera e propria guerra non dichiarata. Con lo sfruttamento e la violenza si mira a intimidire sistematicamente le donne come gruppo sociale. Senza dubbio le donne hanno fatto resistenza contro questi brutali attacchi, si sono organizzate e hanno portato avanti la loro lotta con costanza.

domenica 1 marzo 2015

Brasile - Impeachment della destra per Dilma e dichiarazioni di Stedile

Intervista a  J.P. Stedile tratta da Carta Capital del 27.02.2015

Lei è tra quei rappresentanti dei movimenti sociali che si sentono traditi dal governo di  Dilma Rousseff?

No, sono tra quelli che hanno fatto la campagna per la rielezione per garantire i cambiamenti che migliorino le condizioni di vita del popolo. Aspetto da tempo che la presidente e il suo governo capiscano il mandato delle urne.

Come può la presidente recuperare la fiducia dell’elettorato che ha scelto di mantenere il PT al potere per altri quattro anni?

Purtroppo, il governo Dilma ha cominciato male, ha dato segnali di accettazione delle pressioni della destra e dell’agenda neoliberista.
Ha sbagliato nel formare un governo con rappresentanti conservatori e annunciare tagli dei diritti dei lavoratori.
Ha sbagliato ad accettare il progetto di legge che apre al capitale straniero l’area della sanità.
Ha sbagliato nel rinviare l’assunzione di un atteggiamento più incisivo e dimettere la direzione della Petrobras, installare una commissione della società per un’audizione e salvare l’impresa dal furore di chi vuole privatizzare l’accesso al pre-sal.
Tutto questo porta alla perdita della base sociale che aveva appoggiato Dilma al secondo turno.
Spero che il governo recuperi credibilità. Da parte nostra ci mobiliteremo per il cambiamento di queste misure sbagliate.

giovedì 26 febbraio 2015

DIAMO CORPO AI SOGNI – SOSTENIAMO LA SALUTE AUTONOMA ZAPATISTA


Frente a la pesadilla, no basta despertar. La vigilia puede florecer en el sueño.

El impreciso sueño zapatista.

Pero,¿cuál es la velocidad del sueño?

No lo sé.

En nuestro sueño, el mundo es otro, pero no porque algún "deux ex machina" nos los vaya a obsequiar, sino porque luchamos, en la permanente vela de nuestra vela, porque ese mundo se amanezca.
Nosotros, los zapatistas, sabemos a cabalidad que no tendremos, ni nosotros ni nadie, la democracia, la libertad y la justicia que necesitamos y merecemos, hasta que, con todos, la conquistemos todos.
(Da La velocidad del sueño Subcomandante Marcos - Octubre de 2004)


DIAMO CORPO AI SOGNI – SOSTENIAMO LA SALUTE AUTONOMA ZAPATISTA


Campagna di raccolta fondi per l’acquisto di un nuovo apparato di anestesia per la sala chirurgica della Clinica-Scuola “La primera esperanza de los sin rostro de Pedro” a San Josè del Rio, Zona Selva Chiapas Messico - Caracol I “Madre de los Caracoles del Mar de nuestros Suenos”, La Realidad - Giunta del Buongoverno “Hacia la Esperanza”

Nelle comunità indigene in Chiapas - Messico -, a partire dal levantamiento dell’EZLN il Primo gennaio 1994 si è costruita un’inedita sperimentazione di autonomia ed autogoverno. Attraverso l’organizzazione indipendente in comunità, Municipi autonomi, Giunte del Buongoverno le donne e gli uomini zapatisti sviluppano in maniera autonoma la garanzia per tutt@ all’educazione e alla salute, lo sviluppo di attività produttive comunitarie e la gestione della giustizia.

La salute automa per gli zapatisti ha rappresentato la risposta alle discriminazioni e alla mancanza di attenzione sanitaria che le popolazioni indigene soffrivano prima della loro rivolta.

A partire da quel lontano 1994 in tutte le comunità si è sviluppato il Sistema di Salute Autonomo, basato sulla costruzione di cliniche, presidi medici locali e la formazione di Promotori di Salute in grado di garantire non solo l’assistenza sanitaria ma anche la prevenzione, la rimozione delle cause di molte delle malattie dovute alle pessime condizioni di vita in cui erano costretti gli indigeni.

Il Sistema Sanitario Autonomo ha dato vita ad una innovativa sinergia tra la tutela e lo sviluppo della medicina tradizionale, attraverso l’attivazione di Erbolari in ogni zona, capaci di produrre trattamenti naturali, e l’acquisizione consapevole delle tecniche e pratiche della scienza medica moderna.

Nella Selva Lacandona, a San Josè del Rio, la Clinica-Scuola “La primera esperanza de los sin rostro de Pedro” (in onore del Subcomandante Pedro, morto in combattimento il Primo Gennaio del 1994, comandante e compagno degli abitanti di questo villaggio) è stata una delle prime strutture costruite come riferimento sanitario per l’intera zona, quella dei Municipi Autonomi San Pedro de Michoacán, General Emiliano Zapata, Libertad de los Pueblos Mayas e Tierra y Libertad.
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Clinica San Josè del Rio
Nel corso degli anni la Clinica si è allargata, sono stati costruiti spazi per alloggiare i familiari dei ricoverati, all’interno sono stati attivati i servizi di ginecologia, dentistica, un laboratorio di analisi e dal 2004 funziona una sala chirurgica in grado di garantire, con l’assistenza di medici locali, operazioni complesse.

La sala chirurgica funziona con turni mensili e garantisce la possibilità di svolgere operazioni in un ambiente idoneo ed attrezzato.

In questi ultimi mesi, come ci ha raccontato la Giunta del Buongoverno de La Realidad durante la nostra ultima visita nel gennaio 2015, l’apparato di anestesia si è definitivamente rotto, causando ovviamente l’impossibilità di continuare con le attività chirurgiche.

Dalla selva ci giunge un appello: raccogliere i fondi per l’acquisto di un nuovo apparato di anestesia per permettere ed ampliare le attività riferite alla chirurgia.

Noi giriamo questo appello a tutt@

Appoggiamo chi si addormenta e si risveglia in una sala operatoria nel cuore della Selva per sostenere un’idea di salute come diritto e non come una merce, di benessere che deve essere garantito a tutt@.

“Salud para todos” un’idea che gli zapatisti stanno trasformando in realtà, resistendo alle aggressioni paramilitari e del governo, come quella accaduta proprio pochi mesi fa a La Realidad, costata la vita al compagno Galeano e durante la quale è stato distrutta la Clinica locale, che ora è stata ricostruita insieme alla Scuola Autonoma

Sosteniamo l’acquisto di un nuovo apparato di anestesia per la Clinica-Scuola “La primera esperanza de los sin rostro de Pedro”, sosteniamo l’autonomia zapatista.

Partecipa e contribuisci anche tu alla Campagna:


Diamo corpo ai sogni - Sosteniamo la salute autonoma zapatista - Raccolta fondi per l’acquisto di un nuovo apparato di anestesia per la sala chirurgica della Clinica-Scuola “La primera esperanza de los sin rostro de Pedro” di San Josè del Rio, Zona Selva Chiapas - Messico -

PUOI FARE I TUOI VERSAMENTI con la causale “Impianto anestesia San Josè” presso Banca Popolare Etica al conto intestato Associazione Ya Basta 

IT06J0501812101000000100737

Per approfondimenti sul Sistema di Salute Autonoma Zapatista
LA RICOSTRUZIONE DELLA CLINICA E SCUOLA AUTONOMA A LA REALIDAD DOPO L’ASSALTO DEI PARAMILITARI COSTATO LA VITA AL COMPAGNO GALEANO

mercoledì 25 febbraio 2015

L'altra Tunisia


Carovana di visita alle realtà che in Tunisia costruiscono con determinazione ed energia un’alternativa fuori e contro ogni integralismo ed ogni autoritarismo.
I progetti che l’Associazione Ya Basta sostiene in Tunisia nascono dalla volontà di costruire un Euromediterraneo fatto di nuovi diritti, nuove libertà.
Questa nuova Carovana, prevista per marzo 2015, vuole essere l’occasione di incontro con le realtà di base che operano in particolare nel sud del paese nel campo della promozione dei diritti delle donne, dell’informazione libera e dello sviluppo delle associazioni libere e democratiche.
Alla conclusione del Forum Sociale mondiale, che si svolgerà a Tunisi dal 24 al 29 marzo, a cui è possibile partecipare insieme a noi, ci muoveremo verso le zone interne del paese.
Il programma della delegazione prevede:
Domenica 29: Inizio Carovana
Incontro introduttivo sulla situazione in Tunisia ed in particolare sulla situazione di chi sfugge dalla drammatica situazione in Libia e si trova nel paese.
Visita a Tunisi e dintorni
Lunedì 30: spostamento a Sbeitla 
Visita alla città di Kairouan e incontro con la Cooperativa femminile di El Kadhra sostenuta dal Progetto Eco de femmes coordinato dal GVC
JPEG - 19.9 KbMartedì 31: Visita ai CMC (Centre Média Citoyen) aperti nel sud della Tunisia a Sidi Bouzid, Menzel Bouzaienne, Regueb.
I tre centri rappresentano un’inedita esperienza di autogestione associativa e di informazione libera. Sono nati all’interno del Progetto Periferie Attive coordinato dal GVC ed hanno avuto il sostegno del Progetto Shaping The MENA Coalition of Freedom of Expression coordinato da Un Ponte per..

Mercoledì 1 aprile: Arrivo all’Oasi di Jemna

Incontro con Association de la Sauvegarde des Oasis de Jemna impegnata dal 12 gennaio del 2011 al recupero delle terre demaniali dell’oasi che si sviluppa in circa 300 ettari con più di 10.000 palme da datteri. L’Associazione che si occupa della cura delle palme, ha sostenuto l’acquisto di strumentazione agricola ed ha appoggiato infrastrutture locali di salute, educazione e sport in un’ottica di salvaguardia delle risorse locali.
Giovedì 2 aprile: Visita all’Oasi

Venerdì 3 aprile : Arrivo sulla Costa
Sabato 4 aprile:: Visita a Madhia

Domenica 5 aprile: ritorno a Tunisi
Lunedì 6 aprile: partenza per l’Italia
Possibilità di arrivare il 29 per partecipare alle attività di chiusura del Forum Sociale Mondiale oppure di partecipare all’intero Forum a partire dal 24 marzo.

NOTE PER LA PARTECIPAZIONE 

Il volo è a carico del partecipante a cui verranno fornite tutte le informazioni necessarie.
E’ necessaria una quota di partecipazione di 50 euro.
In loco verrà creata una cassa comune per trasporti locali, vitto e pernottamenti.
La prenotazione va fatta entro il 15 marzo.
E’ necessario il passaporto con validità 6 mesi.

INFO E CONTATTI yabastanapoli@yahoo.it

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!