martedì 19 aprile 2016

Messico - Dichiarazione congiunta del CNI e dell’EZLN sul codardo tradimento nei confronti della comunità indigena Ñatho di San Francisco Xochicuautla

AI POPOLI DEL MONDO
AI MEZZI DI COMUNICAZIONE ALTERNATIVI


Di fronte al codardo tradimento verso la comunità indigena Ñatho di San Francisco Xochicuautla, municipio di Lerma nello Stato del Messico per imporre il progetto della strada Toluca Naucalpan  ed all'attentato subito dai poliziotti comunitari di Ostula, municipio di Aquila, Michoacán, come Congresso Nazionale Indigeno ci dichiariamo in massima allerta ed invitiamo i popoli, organizzazioni e persone solidali a vigilare ed accogliere l’appello della comunità di Xochicuautla.

Denunciamo che:


Lunedì 11 aprile intorno alle 9 della mattina, sono arrivati più di 1000 poliziotti statali della Commissione Statale di Sicurezza Cittadina (CES) e delle Forze di Azione e Reazione (FAR) attraverso i tre ingressi alla comunità, la colonia Buenavista, per la strada Cuauhtémoc, da località “Lampeni” e “Lapondishi” dove si trovava l’Accampamento della Pace e la Degna Resistenza e che è stato poi distrutto dai poliziotti.

A “Lampeni” il compagno Armando García Salazar, zio di David Ruíz García, delegato del Congresso Nazionale Indigeno e che ha partecipato alla condivisione tra il CNI e l’EZLN di agosto 2014 alla Realidad Zapatista, aveva la sua casa ed i beni dei suoi figli. Nella casa si sono radunate circa 25 persone per difendere la proprietà, in maggioranza donne, che con estrema violenza sono state sgomberate facendo cadere a spintoni la compagna Isabel Hernández di 64 anni che fa parte del Consiglio Supremo Indigeno e che in quel momento teneva in braccio una bambina.

Alcuni poliziotti hanno consegnato al compagno Armando una lettera in cui si informava che la sua casa era di proprietà federale e che la dovevano distruggere, mostrandogli anche il decreto di esproprio contro cui aveva presentato un esposto.

Senza ulteriori parole e a spintoni hanno cacciato dalla casa chi si trovava dentro, gettando in strada le cose che si trovavano al primo piano compresi documenti, abiti ed attrezzi da lavoro.


lunedì 4 aprile 2016

Mediterraneo - Tunisia o Italia: una fuoriuscita di petrolio ci riguarda tutti.

E’ di un paio di settimane fa la notizia di una fuoriuscita di petrolio che ha raggiunto le piccolissime e bellissime isole del arcipelago di Kerkennah in Tunisia.
La preoccupazione si era spostata anche in Italia per la salute delle coste e delle spiagge delle Pelagie, provocando lo stato di allerta e l’immediato intervento dell’Area Marina Protetta, per verificare le dinamiche oceanografiche e la possibilità di spostamento del greggio verso l’arcipelago italiano. Alla fine le correnti hanno fatto sì che il danno colpisse solo le spiagge tunisine. 
Correnti nel MediterraneoDunque l’abbiamo scampata, ma veramente?
Oppure in un mare chiuso come il Mediterraneo parlare di un danno solo locale non ha senso?
A rispondere per noi è la combattiva sindaca di Lampedusa.
"L’incidente della Tunisia dimostra tuttavia quanto sia insicura e pericolosa l’attività estrattiva nel Mediterraneo e quanto sia importante salvaguardare l’integrità ambientale e la bellezza del mare delle Pelagie e di tutte le piccole isole del Mediterraneo, dato che appartengono al patrimonio ambientale del Paese e che i loro abitanti traggono sostentamento esclusivamente dalla pesca e dal turismo".
Queste riflessioni sono un motivo in più a pochi giorni dal referendum non solo per andare a votare, ma per convincere tanti altri a farlo. 
Dal 17 aprile può emergere una chiara volontà: smettere di considerare l’estrattivismo una possibilità ed imboccare senza tentennamenti la strada di alternative reali per la produzione di energia.
Paesaggio KerkennahTorniamo in Tunisia.
Planiamo sull’arcipelago delle isole Kerkenna al largo di Sfax, sulla costa orientale della Tunisia, nel Golfo di Gabès.
180 km2, 110 kms di coste, due isole principali, 12 isolotti e 14 000 abitanti, un mare calmo come l’olio dove vogano da secoli le famiglie di pescatori.
Non sfruttate dall’industria del turismo internazionale, complessivamente per altro in profonda crisi per gli attacchi dei gruppi integralisti, le isole sono visitate da turismo locale e gli abitanti vivono in gran parte, faticosamente di pesca.

martedì 29 marzo 2016

Ecuador - Migliaia in piazza contro flessibilità e riforma del lavoro

Un successo la mobilitazione della sinistra contro la riforma del lavoro approvata dal governo. Migliaia in piazza contro flessibilità e riduzione dei salari, mentre la Revoluciòn Ciudadana è in crisi di consenso. A meno di un anno dalle elezioni.
di Luca Cafagna

In migliaia venerdì scorso hanno manifestato nel centro di Quito contro il governo di Rafael Correa. Almeno cinquantamila secondo gli organizzatori, mentre le forze dell’ordine non si sbilanciano. Un dato è certo: il consenso nei confronti di Alianza Paìs, partito da nove anni al governo dell’Ecuador, è ai minimi storici. L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la riforma del lavoro approvata il 17 marzo. Parole d’ordine: flessibilizzazione e riduzione della giornata lavorativa. Che in un paese piegato dalla crisi petrolifera, si traducono in precarietà e riduzione dei salari. A questo si aggiunge l’eliminazione del salario minimo per i tirocinanti tra i 18 e i 25 anni e l’introduzione di un controverso permesso di maternità/paternità fino a 9 mesi senza copertura salariale. Mentre l’opposizione neo liberale attacca dicendo che quest’ultimo provvedimento “serve solo a truccare le statistiche sull'occupazione”, la sinistra ecuadoriana è scesa in piazza in molte città per contestare il governo della Revolución Ciudadana.

venerdì 25 marzo 2016

Spunti di riflessione sul rapporto tra religioni, islam e donne

La foto ritrae una donna scappata dai territori controllati dall’Isis
Per comprendere quel che sta succedendo nel nostro caotico presente bisogna dotarsi di bussole e quadranti che ci permettano di approfondire la realtà, fuori da schematismi e luoghi comuni.
Per questo vogliamo provare ad offrire degli spunti, a partire da una prima bibliografia da arricchire, contenuti nelle riflessioni di molti donne e uomini che si interrogano sull'Islam e sulle religioni in assoluto. Lo fanno a partire da un’incessante ricerca al fine di rafforzare la tesi che è importante considerare la fede religiosa come qualcosa di privato e non la base su cui strutturare una società.
Nei nostri articoli di cronaca abbiamo più volte raccontato vicende emblematiche dal mondo musulmano di chi prova ad aprire un cammino verso la libertà, oltre gli autoritarismi e gli integralismi, a volte coppie gemelle.
Sono queste pensatrici e pensatori, queste attiviste ed attivisti che combattono, a proprio modo. una battaglia che va sostenuta, senza paura che il pensiero critico possa essere scambiato e attaccato come islamofobico e razzista. Sono queste le persone alle quali ci piace dare voce e lo facciamo avendo ben presente la storia di lotta ed emancipazione che le donne, e non solo, hanno combattuto e combattono anche a casa nostra, in nome della libertà e del laicismo, contro la religione "nostrana". Lo facciamo perché come diceva un classico pensatore se "la religione è l’oppio dei popoli", in questo momento storico in parte l’Islam ne è la cocaina.
Nota a margine: i testi che proponiamo, le autrici e gli autori che segnaliamo sicuramente possono essere criticati, a volte sono controversi ma, se non si assumono in forma di stimolo e ricerca gli spunti che ci offrono e si resta in attesa di trovare un testo, un autore, capaci di incastrare tutti i pezzi in maniera perfetta nel caotico puzzle della contemporaneità, si resta incapaci di comprendere e dunque di agire.
Costruire un pensiero all'altezza del presente significa indagare nuovi campi, senza paura dell’eresia.
Per prima cosa vi proponiamo un libro di Martine Gozland intitolato "I ribelli di Allah".

domenica 20 marzo 2016

Messico - Incontro “Gli Zapatist@ e le CoScienze per l’Umanità”


ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

MESSICO

16 marzo 2016.

Compas e non compas:

Vi nformiamo qui di come sta andando con l’Incontro “Gli Zapatisti@ e le CoScienze per l’Umanità”:

Fino al 14 marzo sono arrivate 50 richieste per partecipare all’evento.

Ci sono richieste da Norvegia, Brasile, Cile, Francia, USA, Giappone e Messico.

Discipline scientifiche: Fino ad ora si contemplano inviti per scienziat@ in Astronomia, Biologia, Fisica, Matematica, Chimica, Medicina, Genetica, Patologia e Nefrologia Pediatrica e Microbiologia. Vi terremo informati mano a mano che aumenteranno gli inviti.

Le/gli scienziat@ invitat@ all'incontro “Gli Zapatist@ e le CoScienze per l’Umanità”, potranno partecipare con una riflessione critica sulla loro pratica o teoria scientifica, oppure esponendo in maniera accessibile alcuni elementi generali della loro specializzazione (cioè, una chiacchierata divulgativa).

L’indirizzo di posta elettronica dove iscriversi per assistere all’Incontro “Gli Zapatist@ e le CoScienze per l’Umanità” è conCIENCIAS@ezln.org.mx

Data e lugo dell’Incontro di CoScienze: dal 25 dicembre 2016 al 4 gennaio 2017, con un intervallo il 31 dicembre e 1° gennaio. Il luogo è presso il CIDECI di San Cristóbal de las Casas, Chiapas, Messico.

All’incontro potranno partecipare solo le/gli scienziat@ invtat@ con i loro contributi; e ragazze e ragazzi zapatisti selezionat@ con le loro domande.

L’iscrizione non costa nulla e le/gli zapatist@ non possono pagare viaggio, vitto e alloggio.

Bambine e bambini possono assistere come spettatori ed ascoltatori, ma devono essere accompagnati da una persona adulta che ne sia responsabile.

È severamente proibito la produzione, consumo e commercio di droga e alcool.

Per adesso è tutto.

Subcomandante Insurgente Moisés                    Subcomandante Insurgente Galeano

Messico, marzo 2016

Dal quaderno di appunti del gatto-cane:

Echi dall’8 marzo.

Data: 8 marzo 2016. Luogo: Quartier Generale dell’EZLN. Documento ottenuto dal diario di chi si fa chiamare “supgaleano”, grazie al malware troyano chiamato “uglia, uglia, chi lo trova si ingarbuglia” versione 6.9.

“Il Subcomandante Insurgente Moisés e il sottoscritto stavamo parlando del prossimo festival CompArte e di come le comunità zapatiste si stanno organizzando per partecipare. In quel mentre arriva una compagna Insurgenta e dice in maniera perentoria: “ci sarà una partita di calcio. Le donne sono state sfidate”. Io sapevo cosa c’era dietro tutto questo, dato che non era la prima volta che accadeva. Lasciate che vi dica che in quel quartiere le donne insurgentes sono il doppio degli uomini insurgentes. Su questo ci sono due versioni: secondo quella ufficiale, la maggior parte degli insurgentes svolgono lavori di alta specializzazione, dove solo noi uomini possiamo operare con garbo e grazia; la realtà è che sono di più le compagne dei compagni. Ovviamente è proibito diffondere la versione reale, e per questo ai Tercios Compas è stata distribuita solo la versione ufficiale.

Nonostante la realtà, evidente a prima vista, ad uno degli insurgentes, dopo colazione era venuto in mente di dire: “siccome oggi è l’8 marzo, noi uomini sfidiamo le donne ad una partita di calcio“. L’ufficiale al comando si era accorto quasi immediatamente dell’errore, ma il male era fatto. Una ufficiale del servizio di sanità insurgente ha risposto: “Sta bene“. Gli uomini hanno circondato l’ingenuo sfidante per rimproverarlo. Sapendo la ragione del malessere che serpeggiava tra le le file maschili, l’insurgente volle precisare: “però squadre con pari giocatori”. “Non se ne parla”, hanno detto le donne, “hai detto uomini sfidano donne, quindi, tutti gli insurgentes contro tutte le insurgentas”.

Il cielo cominciava ad annuvolarsi ed un forte vento presagiva la disgrazia.

Dopo pranzo (il menù era frullato di tamales e caffè al peperoncino), è passata una insurgenta a dirci che la partita stava per iniziare e se ci andavamo. Il subcomandante Insurgente Moisés non poteva, perché doveva rivedere la lista degli iscritti al festival. Io mi sono astenuto, intuendo che non ci sarebbe stato un clima favorevole a causa dell’inequità di genere. Quindi, nessuno dei due ci è andato.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!