domenica 18 settembre 2016

Colombia - Aperta la X Conferenza Nazionale Guerrigliera

InstalacionTimoleon Jimenez, Timochenko, Comandante in Capo delle FARC-EP ha aperto ufficialmente questa mattina la Decima Conferenza Nazionale Guerrigliera a Yari, Colombia.


Timochenko, parlando a duecento delegati, ha detto: "Ci troviamo qui, dopo 52 anni di conflitto politico e militare con il governo colombiano, con l’obiettivo di svolgere la nostra Decima Conferenza Guerrigliera Nazionale, l’evento più democratico previsto dal nostro statuto”.

Timochenko ha continuato dicendo che “al contrario di quanto dicono i nostri oppositori e critici, noi, le FARC-EP, siamo lungi dall’essere una organizzazione esclusivamente militare per natura, governata da un gruppo di leader ambizioni. Se c’è una cosa che ci ha caratterizzato dalla nostra nascita, è precisamente la nostra natura rigidamente politica, basata sulla democrazia più ampia, con linee guida politica, militari e culturali tessute da tutti i nostri membri fin dalle prime conferenze nazionali. Queste conferenze - ha aggiunto Timochenko - sono state incaricate di dare mandato, attraverso il voto di tutti i partecipanti, alla leadership di verificare la implementazione delle linee approvate e rispondere alla successiva Conferenza”.

Timochenko ha terminato il suo discorso di apertura sottolineando che “questa Conferenza ha due obiettivi specifici: primo, l’analisi e la ratifica dell’Accordo Finale che abbiamo firmato, per vincolare ad esso i guerriglieri. Il secondo obiettivo è produrre politiche e misure organizzative tali da permettere l’avvio della trasformazione della nostra organizzazione in partito o movimento politico. Queste misure dovranno includere la convocazione del Congresso fondativo che dovrà definire il programma, lo statuto e la direzione politica".

Timochenko ha inoltre aggiunto che “questa storica Decima Conferenza Guerrigliera sarà caratterizzata in tutte le sue componenti dalla massima democrazia, la profondità dei dibattiti e la lealtà alle linee politiche e militari dettate dai nostri fondatori, Manuel Marulanda e Jacobo Arenas”.

Il comandante delle FARC-EP ha dichiarato quindi ufficialmente aperta la Decima Conferenza Guerrigliera Nazionale e ha sottolineato che “oggi i bambini in Colombia hanno una opportunità reale di crescere ed essere felici in un paese in pace”.

venerdì 16 settembre 2016

Colombia - Le FARC-EP nel nuovo scenario politico

Mentre continuano i preparativi per la X Conferenza Guerrigliera Nazionale che inizierà sabato 17 settembre, i membri della Delegazione di Pace delle FARC-EP hanno condiviso i loro sentimenti e commenti con NC-Nueva Colombia (il canale televisivo delle FARC-EP). 

La X Conferenza Guerrigliera Nazionale è importante perché, tra le altre cose, dovrà tracciare il cammino delle FARC-EP come organizzazione politica nel nuovo scenario richiesto dalla pace.

I delegati hanno parlato dell’importanza della Conferenza e della nuova era che si apre in Colombia a partire dalla firma dell’Accordo Finale di Pace tra le FARC e il governo colombiano.

ivanNCIl capo della Delegazione di Pace, comandante Ivan Marquez ha dichiarato: “Voglio dire al popolo colombiano che la pace appartiene a tutti e che tutti insieme dobbiamo compiere uno sforzo per trasformare in realtà questo sogno che tanto è rimasto tale. Oggi siamo alle porte della costruzione della pace. Voglio dire chiaramente che la firma dell’Accordo Finale non è la Pace, la firma dell’Accordo Finale non è il punto d’arrivo ma il punto di partenza e che da qui tutti noi, il popolo colombiano, dobbiamo cercare la trasformazione e il cambio. La nostra voce è la voce del popolo colombiano che rivendica diritti, giustizia sociale e pace”.


Altri membri della Delegazione di Pace delle FARC-EP hanno condiviso i loro commenti con NC.

pabloNCPablo Catatumbo ha detto che la Conferenza “sarà un importante appuntamento per il nostro paese perché segnerà la fine del confronto interno e l’inizio di una nuova era per il nostro paese”.








alexaNC1Un pensiero confermato dalla membro della Delegazione Alexandra Narino che ha detto che “questa X Conferenza Guerrigliera sarà molto importante perché i guerriglieri ratificheranno gli accordi e decideranno che corso seguiremo come movimento politico, senza armi”.





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Il membro della Delegazione di Pace Jesus Santrich ha voluto dire a “tutti i compatrioti che le FARC-EP si sono impegnate totalmente e con la massima volontà per far sì che la fine della guerra fosse possibile. Speriamo che il governo colombiano rispetti non solo gli impegni presi con le FARC ma soprattutto gli impegni con il popolo di Colombia”.





Anche tre membri del Segretariato dell’organizzazione hanno rilasciato alcune dichiarazioni a Nueva Colombia Noticias al loro arrivo in Colombia per partecipare alla Conferenza.

timoNCTimoleón Jiménez, massimo leader dell’organizzazione, ha detto che “ogni conferenza ha le sue caratteristiche. Questa ultima ha una importanza particolare perché tutto ciò che discuteremo in questi giorni ci aiuterà al raggiungimento dei nostri obiettivi”.

La discussione politica della Conferenza Guerrigliera è stata quella che ha definito il cammino da intraprendere per raggiungere gli obiettivi fissati dalle FARC-EP.

pastorNC


Pastor Alape sottolinea come “nelle precedenti conferenze abbiamo fatto piani in una prospettiva di guerra, ma in questa Conferenza, alla luce dell’Accordo Finale di Pace raggiunto all’Avana, discuteremo e articoleremo iniziative e processi in funzione e in prospettiva della pace, per arrivare alla democrazia della Colombia”.


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Riccardo Tellez, ricordando il momento storico a cui il paese sta assistendo e partecipando ha dichiarato che “la Colombia si sta preparando a compiere il più grande salto della sua storia dalla guerra d’indipendenza. Lavoreremo per costruire una pace giusta e duratura e sicuramente saremo un esempio per le future generazioni”.

giovedì 15 settembre 2016

Messico - Comunicato EZLN

Una casa, altri mondi.


Luglio-agosto-settembre 2016
A chi di dovere:

Oggetto: Invito a “CompArte y ConCiencias por la Humanidad”.
Sì, lo sappiamo. Giorni e notti in cui l’amarezza sembra essere l’unico orizzonte. Passi trascinati per il dolore, la rabbia, l’indignazione; inciampando ogni tanto negli impertinenti sguardi del cinismo e della delusione; la stupidità intronizzata in ruoli di governo e sondaggi; la simulazione come forma di vita; la mitomania come tattica e strategia; la frivolezza come cultura, arte, scienza; il dosato disprezzo verso il diverso (“il male non è che esista l’altro, ma che si mostri”); la rassegnazione a prezzo di saldo nel mercato politico (“è così, resta solo da scegliere non più per il meno peggio, ma per il meno scandaloso”). Sì, difficile, sempre più difficile. Come se la notte si protraesse. Come se il giorno posticipasse il suo passo fino a che no, nessuno, niente, vuoto il cammino. Come se non ci fosse respiro. Il mostro che spia da ogni angolo, campi e strade.

E nonostante tutto questo, o esattamente per tutto questo, vi mandiamo questo invito.
Sì, sembra che non capiti a caso o cosa, ma noi, zapatiste, zapatisti, vi invitiamo a partecipare al festival CompArte y ConCiencias por la Humanidad”. Quindi, a rispetto delle formalità, dobbiamo inviarvi un invito. Qualcosa che indichi un calendario ed una geografia, perché voi avete una vostra propria strada, un vostro passo, una vostra compagnia, un vostro destino. E non è neppure il caso di aggiungere difficoltà a quelle che già dovete affrontare. Dunque, in un invito si dovrebbero indicare il dove e il quando.

Ma voi sapete bene come siamo. Quale è il nostro modo. Quindi, la domanda che, pensiamo, deve rispondere ad un invito, non è tanto il luogo e la data. Bensì il perché. Forse è per questo che questo invito non rispetta le formalità del caso e vi giunge in un momento inopportuno, o dopo o prima. Ma non importa, deciderete voi.


Per questo, questo invito è molto altro, e come parte essenziale contiene questa piccola storia:

UNA CASA, ALTRI MONDI.

Più che una storia, potrebbe essere una leggenda. Cioè, non c’è modo di confermare la veridicità di quanto qui narrato. In parte perché non si specificano né calendari né geografie, ovvero, sarebbe potuto essere in qualunque luogo ed in una volta indefiniti; ed anche perché il presunto non-protagonista di questa narrazione è morto, defunto, sepolto, andato. Se fosse vivo, basterebbe chiedergli se effettivamente disse quello che qui si dice avesse detto. Certo, è molto probabile che, esperto nel divagare, si sarebbe dilungato nella descrizione di quel calendario impreciso.

martedì 13 settembre 2016

Quel che ci dice oggi il Sudamerica

1416095665_195366_1416095826_album_normalL’avanzata delle destre in Brasile segna una tendenza che investe l’intero Sudamerica. Non è un ritorno al passato, come dice chi piange la perdita delle “conquiste” dei governi progressisti. Per comprenderla, bisogna guardare più alla britannica May o a Hillary Clinton che non alle vecchie dittature. Il suo successo è stato favorito dalla crescita di una cultura attenta solo ai consumi e tesa ad allontanare la gente dalla politica, i leader progressisti l’ hanno incentivata sempre e senza esitazioni. La nuova destra non ha rispetto per la democrazia né scrupoli per la legalità, è guerrafondaia e disposta a radere al suolo nazioni intere, come, d’altra parte, è stato fatto in mezza dozzina di paesi asiatici e mediorientali. Si affacciano, tuttavia, nuove e impreviste resistenze. Quello che si profila, in Brasile e altrove, è un imminente scontro di treni tra los de arriba y los de abajo, tra chi sta sopra e chi sotto
 di Raúl Zibechi

lunedì 12 settembre 2016

Kurdistan - Öcalan: L’isolamento continua, non ho problemi dal punto di vista fisico

Öcalan: L’Isolamento continua, non ho problemi dal punto di vista fisico
Conclusa la conferenza stampa del fratello di Apo. 

Mehmet Öcalan ha riferito le parole che Abdullah Öcalan ha detto: “Se lo Stato è pronto, manderà qui due dei suoi uomini, questo è un problema serio, i nostri progetti sono pronti, possiamo risolvere la questione in sei mesi.”

Il fratello del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, Mehmet Öcalan, che lo ha visitato nel carcere di Imralı ieri ha tenuto una conferenza stampa oggi con gli attivisti in sciopero della fame ad Amed.

Ha detto: “La sua salute era buona. Ha detto che domani è l’Id, la Festa del Sacrificio, ma quando in un Paese ogni giorno muoiono 30-40 persone, non ci può essere alcuna festa. Questo non è etico. La soluzione è nelle nostre mani, possiamo risolverla.”

Mehmet Öcalan ha fatto una dichiarazione in turco e in curdo e ha detto che il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan manda a tutti i suoi saluti e il suo rispetto.


Mehmet Öcalan ha riportato alcuni dettagli della vista effettuata raccontando che insieme a Apo c’erano 2-3 persone con lui e che lavorano insieme. 

Di seguito le dichiarazioni di Abdullah Öcalan riportate dal fratello.

"L’isolamento continua, ma non ho problemi dal punto di vista fisico. La situazione continua come prima. Siamo in contatto con quegli amici come prima, abbiamo i nostri progetti, possiamo completarli in sei mesi. Prima di tutto non siamo stati noi a distruggere il processo. Il comitato che è venuto da me ha detto che sarebbero tornati tra due settimane e che il processo sarà risolto presto. Si, la questione curda è una questione pesante. Non si tratta di 20 anni, va dura da 150, 200 anni. 30 persone muoiono ogni giorno. Se lo Stato fosse sincero, non ci sarebbero così tante morti. Questo Paese non merita questo. Tutti coloro che hanno una coscienza deve considerare questo. Se lo Stato è pronto, manderà qui due dei suoi uomini. Questa è una questione seria, i nostri progetti sono pronti. Possiamo risolvere la questione in sei mesi. Questa è una guerra cieca. È una guerra nella quale nessuno può vincere. Questa guerra è continuata per 40 anni. Forse continuerà per altri 80 anni. È una vergogna per via delle persone che muoiono. Questo sangue e queste lacrime devono finire.
La soluzione non può essere unilaterale, la parte più grande è lo Stato. Se lo Stato punta a questo, questo problema non continuerà troppo a lungo, sarà risolto."


Il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan ha chiesto alle istituzioni democratiche, agli intellettuali, ai democratici a i pensatori umanitari di unirsi per una soluzione alla questione curda.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!